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il 3 Feb 2021

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Poker, strategia: due esempi su come sfruttare al meglio i betting pattern dei nostri rivali

Poker, strategia: due esempi su come sfruttare al meglio i betting pattern dei nostri rivali

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Nel vasto mondo delle strategie del poker hanno una grande importanza i betting pattern dei nostri rivali. Saperli cogliere e poi sfruttare a nostro favore, diventa quasi sempre decisivo. Specie quando ci troveremo davanti a mancate value bet da avversari che non sono in grado di effettuare una scommessa per valore. Ma ancor prima di approfondire ogni tipo di discorso è bene chiarire un punto, soprattutto per i novizi.

Cosa sono i betting pattern? Con questa espressione fa riferimento alla tipologia e alla quantità delle puntate di un giocatore. Si può dire per esempio che un giocatore ha dei betting patterns standard cioè che punta sempre le solite cifre. Con questa spiegazione possiamo passare allo step successivo, con una serie di esempi che vi aiuteranno a capire la situazione.

Esempio#1

I giocatori che usano betting pattern molto simili fra loro li riconosci subito. Almeno nel mondo del poker live. Quello dell’online, probabilmente merita un capitolo a parte e dunque concentriamoci solo sulle situazioni dal vivo. Da Pokernews.com arriva l’esempio di Gareth Chantler che osserva un suo rivale aprire il gioco per due (doppino) nel preflop con coppia di 5.

Lo stesso player sul flop K-K-5 è uscito in puntata in questo multiway pot. Lo stesso ha fatto al turn dopo che è caduta una dama. In entrambe le occasioni ha optato per size molto piccole che hanno messo in allarme gli avversari e gli stessi sono fuggiti dalla mano dopo il secondo mini-proiettile.

Poco dopo, il giocatore in questione ha fatto check dietro al river con la mano migliore: ha si incassato un buon piatto, ma lo stesso pot poteva essere ancora più grande. Soprattutto ha fallito un value bet quasi elementare. Questi sono i players da prendere di mira. Ovvero quei giocatori che non riescono a riconoscere il momento ideale per effettuare una value bet e che continueranno inconsapevoli a farlo anche nelle mani successive.

Dunque, una volta inquadrati dovremo cercare di scommettere con punti importanti nei loro confronti, ma avremo anche il vantaggio di poter fare una sorta di herocall, sfruttando i precedenti betting pattern. Nello specifico, se il giocatore utilizza spesso la stessa size quando ha un ottimo punto, ci sono buone possibilità che agisca in bluff quando cambia la size della sua puntata.

Esempio#2

Il secondo esempio è ancora più approfondito del precedente e vede lo stesso Gareth Chantler protagonista nella mano. Si tratta di un evento da 1.000 dollari di buyin e in quel momento si sta giocando il livello 250-500 big blind ante 500. Da utg un player molto aggressivo apre le danze a 1.200 e da midlle arriva un call. Si tratta del giocatore che abbiamo citato nell’esempio#1. Gareth dallo small blind spilla 9 9 e completa.

Sul flop K 2 5 Chantler fa check e stranamente utg opta per il check, dopo che nelle precedenti situazioni aveva sempre aggredito il flop. Fa check anche il player da middle e si passa al turn. In quarta strada arriva 7 e qui Hero sceglie di uscire in puntata: non vuol rischiare di regalare una carta al river e con la possibilità di far chiudere un colore. Non solo ma bettando turn, ci sono ottime possibilità di farsi pagare da mani inferiori e che inseguono progetti.

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Gareth esce a 2.900 su un pot di 4.600 e dopo il fold dell’utg, ecco che arriva il call del giocatore in middle position. Ed era proprio lui il player che Hero voleva tenere assolutamente nella mano. Si passa al river in heads up e con 10.400 gettoni nel piatto.

In quinta strada il board si completa con 10. Non si chiudono colori, ma cade una seconda overcard rispetto alla coppia di 9 di Chantler. Quest’ultimo sa che bettando potrebbe essere chiamato da molte mani peggiori rispetto alla sua e solo in rari casi troverà mani forti contro che rilanceranno. Allo stesso tempo però ha di fronte un player che non è in grado di value bettare.

E questo è un vantaggio non da poco. Può così fare check, senza rischiare di ingigantire il piatto e attendere una mossa del rivale. Soprattutto alla luce di un consistente range di mani, con cui oppo può bluffare river. Hero fa check e il suo avversario decide di puntare 4.500 su un piatto di 10.400. A prima vista una size non eccessiva, ma che risulta più grande di quella usata da Gareth al turn.

L’errore principale secondo Chantler è quello di abusare di betting pattern in ogni mano. L’altro errore commesso da questa tipologia di players, risiede soprattutto nel bettare senza considerare le dimensioni del piatto. 4.500 chips rappresentano meno della metà del pot. Quale mano di valore può mai usare una size così ridotta al river? Infine, aggiunge un dettaglio non da poco.

Oppo ha bettato 4.500 dichiarandolo, ma utilizzando una chips da 5 mila. Questo perché non avendo considerato la dimensione del piatto, pensa che una size da 5 mila sia eccessiva. Quando in realtà sarebbe al di sotto della linea minima di value bet.

Hero chiama e il rivale mostra A J per il colore mancato. La lettura e il piano di Gareth Chantler  si dimostrano vincenti. Individuare questi tipi di giocatori e sfruttare i loro errori, diventa fondamentale per chi vuol crescere nel gioco del poker.

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