Friday, Apr. 19, 2024

Strategia

Scritto da:

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il 25 Set 2010

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Due errori da non fare in un torneo No-Limit Hold’em

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Si sa che a poker non si vince perché si allestiscono bluffs oltraggiosi o manovre ultra raffinate in termini di strategia ma si vince regolarmente perché si devono capitalizzare gli errori altrui e, nel contempo, tentare di ridurre al minimo i propri. Perfino il professionista Top commette errori e cosa molto importante trae vantaggio a posteriori dallo studiare l’errore fatto. Vediamo allora nello specifico due errori fatti dallo stesso giocatore ad un torneo no limit freezout (con 1 rebuy facoltativo). Tralascero’ per comodita’ espositiva alcuni dettagli non influenti per esplicare i concetti.

PRIMO ERRORE.

Il giocatore in questione (lo chiameremo Bill) e’ in posizione di UTG (primo a parlare dopo i blinds) e vede coppia di otto (8-8) e con i blinds di 100-200 decide di fare solo call. Entrano nel piatto altri 4 giocatori piu’
il Big Blind (piatto 6 handed). Ha uno stack di 2900 punti mentre lo stack iniziale e’ di 3000.

Tutti i giocatori coinvolti nella mano hanno circa uno stack simile tranne il Big Blind che ha circa 6000. Il livello e’ il terzo(early stage). Il flop e’ 7-2-4 rainbow e nel piatto ci sono 1300 punti. Bill decide di puntare 500 punti ma il giocatore alla sua immediata sx (chiameremo Tom) pensa un paio di secondi e poi fa raise all-in con circa 2600 punti totali.

Tom fino ad allora aveva giocato solo 3-4 mani. Tutti foldano e ora tocca a Bill decidere se mettere gli altri 2100 Punti. Visto che dopotutto non vede progetti di colore o a scala evidenti (eccetto un 5-6
che pero’ lo vedrebbe favorito dal momento che ridurrebbe a 6 gli outs per l’avversario avendo Bill due otto) con la sua overpair decide di fare call dopo qualche secondo.
Tom scopre coppia di due (2-2) per un set (tris) al flop. Il turn e’ un 9 e il river e’ una Queen e quindi Bill perde la mano.

SECONDO ERRORE

Dopo aver comprato la seconda modula Bill si ritrova dopo un solo giro in posizione di Big Blind e con in blinds sempre a 100-200. Tom fa un raise indeciso di soli 200 punti (il minimo) buttando 400 nel piatto in posizione di UTG. Fanno call 4 persone piu’ lo Small Blind. Tocca Bill a parlare, legge le carte e vede un 10-5 a picche.

Sceglie per il call visto che deve mettere solo 200 punti in piu’ su un piatto di 2200 punti. Ha sempre uno stack di circa 3000. Il flop e’ J-9-7 tutto di picche e quindi Bill ha floppato un colore con un incastro (l’8 di picche) per una scala-colore imbattibile (non esisterebbe punto superiore avendo lui il 10 di picche). Check generale fino a Steve (giocatore molto inesperto), in posizione N. 1 (a sx del dealer) che punta 400 punti. Fold fino a Bill che fa call in un istante. Gli altri giocatori foldano e il piatto va in heads-up fra Steve e Bill.

In quarta carta esce un 10 rosso e Bill fa check. Steve prende un mazzetto di gettoni e butta 2100 punti nel piatto. Bill a questo punto deve capire se Steve ha un flush superiore al suo (ci sono 3 possibilita’ cioe’ l’Asso, il King e la Queen) oppure se Steve ha un qualcosa tipo un tris o una scala. Il bluff e’ evento poco probabile ai suoi occhi. A quel punto, dopo un paio di minuti, sceglie per l’all-in e butta i suoi 2400 restanti. Steve fa subito call e scopre A-6 di picche per un colore nuts. Il river e’ un ininfluente Asso di quadri che ovviamente non cambia l’esito della mano e Bill esce dal torneo dicendo “lo sapevo che dovevo foldare…

ANALISI PRIMO ERRORE.

Bill nella prima mano probabilmente non ha commesso un errore non rilanciando con coppia di 8 in posizione di UTG dal momento che aveva tutto il tavolo ancora in gioco e anche per altri due fattori. Il primo e’ che si era agli inizi del torneo e le persone generalmente sono piu’ disposte a fare “gambling” nel tentativo di accumulare chips e quindi avrebbe avuto sicuramente almeno un paio di calls.

E in questo caso per poter vincere la mano doveva o sperare di pescare un terzo 8 al flop oppure di ottenere un flop del tipo 5-6-7 o simili. Secondo fattore e’ che il tavolo e’ del tipo “no fold’em” cioe’ tavoli con giocatori molto loose e propensi a fare molti raises e molti calls. Quindi non beneficiava di una delle importanti armi del raise: limitare il field o
tentare di vincere uncontested il piatto. Quindi limp (solo call) corretto e, in caso di terzo 8 nel flop,
possibilita’ notevole di accapararsi un piatto molto cospicuo.

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E allora l’errore ovviamente sta nel fatto di non aver calcolato con che mani Tom, alla sua sx, e’ andato all-in. Quando un giocatore va all-in DOPO un flop di 7-2-4 rainbow deve, ovviamente, farci ragionare a cosa puo’ avere in mano. Tralasciando l’importantissimo fattore che Tom aveva giocato solo 3 o 4 mani fino ad allora foldando tutto il resto (il punto non e’ questo) Bill poteva essere favorito in soli questi casi:

  1. Tom ha AK o simili (AQ, AJ, etc) ma l’ipotesi e’ poco attendibile dal momento che con queste mani avrebbe quasi sicuramente fatto raise PRIMA del flop.
  2. Tom ha 5-6 e sta facendo un semibluff con bilaterale 4-5-6-7, spera cioe’ che Bill foldi e in caso di suo call avrebbe avuto ancora 8 outs (che in realta’, ma Tom no poteva saperlo, erano solo 6).
  3. Tom, e questa e’ l’ipotesi piu’ attendibile e speranzosa per Bill, ha A-7.
  4. Tom sta bluffando.

Altre ipotesi e’ che Tom abbia qualcosa tipo A-2 oppure A-4 ma sono congetture scarsamente probabili in questi tornei di livello medio-basso mentre sono possibili in tornei di livello piu’ importante e a stages avanzati. Vediamo le mani che rendono Bill sfavorito (da mediamente a molto): Tom ha 2-4 oppure 2-7 oppure 7-4 ma visto che e’ giocatore molto tight questa e’ ipotesi da scartare. Tom ha una Big Pair (da 10-10 in su) avendo deciso di fare solo limp prima del flop. Tom ha un set (tris) di 2, di 4 o di 7.

CONCLUSIONE: quando c’e’ una grossa puntata (bet, raise o all-in) in un flop che non contiene carte Alte o progetti a scala o a colore evidenti o coppia esposta (flop “stupido”) considerare sempre la possibile presenza di un Set (tris) avversario nel qual caso, in caso di call, si e’ praticamente drawing dead.

ANALISI SECONDA MANO

Qui’ l’errore di Bill e’ piu’ grave in quanto, vista l’azione al tavolo, le probabilita’ di poter vincere questa mano dopo il turn sono di un po’ piu’ del 2% (dopo il flop erano del 5%).

  1. Il call sul raise minimo di Tom ci puo’ stare (piatto grosso per soli 200 punti in piu’ da mettere) ma quando si fa call con mani di quel tipo bisogna sperare di floppare 10-10-5 oppure 5-5-10. Altri flop accettabili (ma sempre rischiosi) sono 10-10-x oppure 5-5-x . Rischiosi perche’ con molte persone che hanno fatto call ci si imbatte frequentemente in mani avversarie tipo A-5 oppure 10 e kicker superiore (10-J, 10-Q, etc).
  2. Il fatto che le carte siano suited aumenta solo la probabilita’ di perdere molti gettoni in caso di chiusura in un flush. Infatti, anche nel caso del flop in questione, un avversario avrebbe potuto fare una giocata “pesante” con il solo Asso di picche in mano (caso classico). Dopo il suo check Bill si trova a fronteggiare una puntata di 400 su un piatto di 2200 e su un flop tutto suited . Qui il call ci sta sia perche’ la puntata e’ bassa in rapporto al piatto (e Bill spera di avere la best hand) sia perche’ il flop offre la possibilita’ di una scala (J-7-9) in mano a Steve.
  3. Bill commette l’errore maggiore quando non valuta di fronteggiare un inesperto che, dopo un “assaggio” di 400 punti, butta al turn 2100.Ora, se la giocata fosse provenuta da un esperto o da un giocatore particolarmente “immaginativo” (per dirla alla americana) il bet molto alto sarebbe risultato sospettoso (bluff o il solo Asso di picche in mano), ma dal momento che Steve gioca col modello “Se ho punto se non ho foldo” il suo raise all-in (che in pratica e’ valso come un call) ha assunto il significato di “Ti regalo il mio stack, fanne buon uso anche se non credo….”.
  4. Sicuramente poi Bill ha tenuto in considerazione la possibilita’ di una delle fregature piu’ grandi dell’holdem (soprattutto particolarmente costosa al No Limit) e cioe’ la speranza di chiudere una scala colore o una scala reale con un solo out (fra l’altro azzerando le implied odds dopo il turn visto l’all-in).

POSSIBILE GIOCATA ALTERNATIVA :

Ovviamente le opzioni sono infinite e personalissime e tengono conto di tanti fattori che ci vorrebbe un enciclopedia per parlarne ma una possibile difesa sarebbe stata questa:
Piuttosto che fare check al flop Bill, primo a parlare, avrebbe dovuto buttare qualcosa nel piatto (un 400 o giu’ di li’) e, vista come e’ andata la mano (gli altri hanno tutti foldato), avrebbe avuto come risposta dal giocatore inesperto (Steve) o un call (ad intrappolare) o un raise (molto piu’ probabile).

Nel secondo caso sarebbe stato facilissimo buttare via le carte mentre in caso di solo call o di uscita di picca nel turn l’ipotesi check diventava obbligatoria. Se Steve puntava anche il turn (soprattutto con grossa puntata) il fold era facile. Se, per ipotesi, Steve avesse checkato anche il turn e il board non mostrava piu’ di tre picche o non presentasse una coppia, Bill avrebbe potuto tentare una piccola punta sul river e, in caso di raise, fare fold in un millisecondo.

CONCLUSIONE: Quando si gioca una mano debole bisogna avere bene in mente cosa si vuole realmente pescare nel flop (in pratica con 10-5, come abbiamo visto, ci sono solo due ipotesi valide). E mai sovrastimare il fatto che le due carte siano suited soprattutto se il piatto e’ multiway.
Si sa infatti che il fatto che due carte spaiate siano suited aumenta la probabilita’ di vincita teorica del solo 7% ma ci espone a danni ingentissimi in caso di chiusura di un colore inferiore a quello avversario, come nel caso citato.

PS: Vi sono molti altri parametri da valutare che per convenienza ho dovuto omettere. Alla prox

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