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il 9 Lug 2012

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“Chiudi quella f***** bocca!”: l’ira di Matusow contro Negreanu

“Chiudi quella f***** bocca!”: l’ira di Matusow contro Negreanu

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LAS VEGAS –  Che vinca, che perda, Daniel Negreanu trova sempre il modo di far notizia, di essere sulla bocca di tutti. Perché “twitta”, “whina”, “parla”, sia lontano che vicino al tavolo. Sia che abbia poche chip, cosa successa spesso in queste World Series, sia che ne abbia tante, come sta accadendo nel day1B del Main Event delle World Series in cui comunque per tutto il giorno nemmeno uno stack da centomila gettoni con average 40mila fa distrarre “Kidpoker” dal suo core business, ossia fare lo showman per il pubblico e per le telecamere della Espn attirate come le api sul miele dalla sua straordinaria capacità comunicativa.

WHINING Non fa risultato per quindici eventi consecutivi? Lui “whina” come un novizio sul suo video-blog, dichiarando “che sta giocando benissimo, il suo miglior poker in carriera, però le carte lo stanno punendo, perché lui non vince un colpo che sia uno e non se lo merita”. E in questo modo, fa discutere di sé: perché i pro ridono sotto i baffi di lui, e i novizi e i tifosi lo adorano perché si immedesimano in un campione che “bad-runna” come loro.

SOLDI SUGLI ALBERI Buca il Big One for One Drop dopo essere stato chip leader al day2? Ecco che, beato lui, trova un signore sconosciuto che gli regala 125mila dollari e, come ha ripetuto oggi ad un centinaio di spettatori che lo hanno seguito incantati per ore dietro ai canapi della zona torneo, “vi garantisco che non mi era mai capitato. Pazzesco”. Strano, a noi succede una volta a settimana di beccare cifre a sei zeri in omaggio.

BIG STACK Diventa chip leader del 10.000 dollari Deuce to Seven, uno degli ultimi eventi prima del Main Event. Parla, parla, e continua a parlare al tavolo, al punto che la storica rivalità tra Mike Matusow e Shawn Sheikan, che siedono con lui, viene messa in disparte. E “The Mouth”, nomen omen, quando passa la telecamera di Italiapokerclub, la scambia per le camere della Espn e sbrocca “Daniel, stai esagerando, davvero, chiudi quella f… bocca di m…. e smettila. Stai facendo tutto questo cinema solo per avere un po’ di attenzione dalle telecamere”. Che per una volta Matusow abbia ragione e Daniel si zittisca? “Ma cosa dici Mike, questi non sanno neanche l’inglese e non capiscono cosa sto dicendo…”. Giusto solo a metà, Daniel. E intanto, tra una chiacchiera e l’altra, per Negreanu evapora anche la chance di andare al tavolo finale del Deuce to Seven. Ma l’attenzione è sempre centrata su di lui, quindi va bene lo stesso.

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BIG STACK PART 2 Sale tra i chip leader anche al day1B del Main Event, il buon Negreanu. Che avesse ragione dicendo di essere in un momento pokeristico eccezionale e di avere solo bisogno di un po’ di fortuna? Forse. Il fatto è che intanto, mentre macina chip, Daniel continua a calamitare attorno a sé decine, a tratti centinaia, di spettatori che assistono divertiti alle sue gag. E gli parlano, perché lui risponde loro e li fa sentire coinvolti, partecipi. “Sai – racconta a una signora che lo guarda incantata -. In questo periodo non me ne va una giusta. Eppure le persone continuano ad avere fiducia in me e continuano ad arrivarmi soldi. Oltre ai 125mila di quel signore”, sempre una cosa che incredibilmente “non mi era mai capitata”, “sto anche tenendo i soldi della scommessa sulle fantasy Wsop che ho fatto con Vanessa Selbst, Eugene Katchalov, Viktor Blom, Marco Johnson, e via dicendo. Tutti mi hanno dato i loro 5.000 dollari. Incredibile. E pensa che roba, ho fatto io le regole (8 player a testa da comprare), ho fatto io le quotazioni (con Ivey che costava metà del bugdet ed era il più caro), e ancora riesco a runnare male e perdere”. Giù risate da parte della folla, rapita da Kidpoker.

E chissenefrega se vince o perde. Daniel comunica, sta tra la gente, attira le telecamere. Insomma, è il poker pro modello per una room. Fino a prova contraria, non vince più. Ma non è quello che conta, per fare marketing e veicolare il marchio. Perché se sei un musone, non c’è braccialetto che tenga. Per uno sponsor non vali una cicca. A meno che anche Stars non ci smentisca dandogli a breve un clamoroso visto d’uscita, come ha recentemente fatto con Joe Hachem e Greg Raymer.

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