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il 10 Lug 2012

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WSOP 2012 – Dario Minieri, Brunson, Hansen, Jungleman e Rheem: il tavolo della morte?

WSOP 2012 – Dario Minieri, Brunson, Hansen, Jungleman e Rheem: il tavolo della morte?

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LAS VEGAS – Tavolo della morte, nel gergo dei cantori di gesta del poker live, è quel tavolo in cui si concentra una tale quantità di talenti o mostri sacri del gioco che solo stando a guardare loro, e ignorando tutti gli altri, si potrebbe dar senso alla propria presenza ad un torneo.

Immaginate allora il disappunto che può provare chi, dopo aver girato per tutto il giorno come un pazzo al Rio durante un day1C da 3.417 iscritti (mai il Main in una singola giornata aveva radunato tante persone assieme), scopra solo a tarda notte, una volta rientrato nella stanza d’albergo che da un mese è diventata la sua casa, che oggi nella zona gialla della enorme Pavillion Room possa essere esistito un tavolo di “late registered player” come il 329. Il terribile 3-2-9. Sentite che roba: Doyle “TexasDolly” Brunson (imperturbabile anche dopo essere stato minacciato di morte a un tavolo cash!, Gus “The Great Dane” Hansen, Daniel “JungleMan” Cates, Dario “Supernova” Minieri e David “Chino” Rheem.

Reazione. Voglia di piangere. Perché mancare una notizia del genere è grave. Di questi cinque, oggi, s’è visto a stento solo Gus Hansen vagare, durante l’ultimo break di giornata, davanti all’ingresso del Rio, mentre tutti fumano a gruppi raccontando mani, solo soletto con jeans di marca e camicia nera allacciata fino al terzultimo bottone. Di Dario Minieri, annunciato da amici o conoscenti in arrivo a Vegas da almeno una settimana, ma che al Rio, per quel che s’è visto, finora non aveva dato traccia di sé, manco una foto.

Doyle Brunson aveva annunciato che non sarebbe venuto via Twitter, e invece scopri che magari lui Twitter come tutti i 78enni che si rispettino manco sa cosa sia: tanto che TexasDolly alla fine, alla faccia dei cinguettii telematici, alla fine a giocare c’è venuto. Jungleman ha pagato a uno che ha fatto un bel video un buy in. Volevate non ne pagasse uno anche a sé? Per quel che riguarda il Chino, beh, qui alle Wsop quest’anno si è visto spessissimo, anche andare avanti nei tornei, eppure tutti dicono che è rotto perennemente quindi ci stava credere che non giocasse.

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Ad ogni modo, prima di lasciarsi andare alla nera disperazione, c’è da consolarsi al pensiero dei poveretti che si sono dovuti sedere a questo tavolo della morte numero 329 con il pokerissimo di fenomeni. L’elenco che appare ha il sapore di quelle liste di nomi che si vedono ai mausolei con a fianco la data di morte. Ma questo Mausoleo però dovrebbe avere nove, tutt’al più dieci posti. Non venti.

Questo l’elenco del 329 oltre ai cinque sopracitati secondo Wsop.com: Mike Peltekci, Ray Qartomy, Soren Reffstrup, Robert Reints, Adam Schmidt, Hung Tran, Stephane Vanel, Nithin Eapen, Jacobo Fernandez, Emilio Harraka, Jan Lagerstrom, Brian Nadell, Carlos Odreman, Edmilson Oliveira. Mah. Forse in questo 329 sono state incluse tutte le late registration. Forse lo staff che compila le liste, mica tutti appassionati di poker visto che ci sono anche ragazze che fanno questo lavoro come noi d’estate andavamo a fare i camerieri o a raccogliere le mele, si è semplicemente sbagliato.

Tant’è, che di tavolo della morte o di tavolo fantasma si sia trattato, la notizia che all’Italia del Poker interessa è una sola. Dario Minieri è arrivato a Las Vegas. Ha giocato il day1C, e lo ha chiuso zitto zitto, lontano dalle luci della ribalta, con 58.925 chip.

Attenzione. Che Dario forse ha voglia di rivalsa. Di tornare grande sul campo, proprio nel palcoscenico in cui è nato il suo mito. Al Main Wsop. Lasciatelo fare. Che quando avrà voglia di uscire allo scoperto, potrebbe farlo alla sua maniera. In modo clamoroso.

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