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il 21 Ott 2021

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WSOP 2021: Hellmuth sfiora il miracolo. Secondo al Championship, vince Friedman

WSOP 2021: Hellmuth sfiora il miracolo. Secondo al Championship, vince Friedman

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La certezza era che, in un modo o nell’altro, avremmo avuto un record. Da un lato, un giocatore che aveva la possibilità di vincere il suo storico diciassettesimo braccialetto; dall’altro, un giocatore che poteva vincere per tre volte di fila lo stesso evento.

Al termine di un Heads-up memorabile, è Alan Friedman a sorridere, battendo la leggenda Phil Hellmuth e infilando un “triplete” che resterà nella storia del poker.

Com’era iniziato

L’evento #36: $10,000 Dealer’s Choice Championship, fin dalla lettura dell’elenco dei partecipanti, non tradisce le attese. I 93 giocatori ai nastri di partenza, infatti, come per ogni Championship, sono di assoluta caratura: Daniel Negreanu, Anthony Zinno, Adam Friedman, Phil Hellmuth, Mike Matusow, Scotty Nguyen, Frank Kassela, Scott Seiver, John Monnette, Ben Lamb, Brian Rast sono solo alcuni dei top player che completano un field spaventoso.

La particolarità di questo evento, come il nome “Dealer’s Choice” suggerisce, è che il giocatore sul bottone stabilisce a che gioco si debba giocare per un intero raggio, rendendo l’evento estremamente tecnico: vi sono infatti una dozzina di giochi su cui cimentarsi. Si va al No Limit Hold’em al badugi, passando per 2-7, Razz, Stud, Limit e molto altro.

Conseguentemente, dopo due giorni di battaglie ad alto contenuto tecnico, si arriva ad avere un Day3 tra i più attesi di queste WSOP. I 10 superstiti che puntano il braccialetto, infatti, vedono Adam Friedman (due volte già vincitore di questo evento) al comando, al quale si aggiungono Daniel Negreanu, Mike Matusow, Jake Schwartz e, appunto, il “Poker Brat” Phil Hellmuth.

L’heads-up più atteso

Partendo da questi presupposti, il grande equilibrio iniziale viene rotto proprio da Hellmuth, che dimostra un’ insolita grande confidenza con i giochi draw. Al badugi, in particolare, riesce a trovare una certa continuità, eliminando a quel gioco sia l’amico Mike Matusow che Jake Schwartz. Niente gloria per Negreanu, che continua le sue WSOP infauste, concludendo al nono posto.

Dopo ben otto ore di gioco, si arriva all‘heads-up più atteso: Adam Friedman, vincitore di questo evento nel 2018 e nel 2019, contro Phil Hellmuth, il 16 volte braccialettato.

Hellmuth comincia da chipleader, con una situazione di 3,5 milioni contro 2,1 di Friedman.

Molti si chiedono su cosa possano vertere le scelte dei giochi : meglio puntare su un gioco in cui ci si sente forti o scegliere un gioco in cui si pensa che l’avversario possa avere qualche deficit? Le scelte, in questo senso, risultano subito interessanti: Hellmuth sceglie continuamente il badugi (dove evidentemente si sente confident), mentre Friedman privilegia il Pot Limit Omaha.

Dopo poche mani, Hellmuth implementa la lead, arrivando ad un massimo gap di 4,2 milioni contro 1,4 del rivale.

Friedman non perde però la concentrazione, e anzi (a parole!) convince Hellmuth a disputare due mani di No Limit Hold’em. Scelta che sembra paradossale, dal momento che in teoria ad Hold’em dovrebbe essere terreno di caccia per Hellmuth.

Invece, la strategia funziona, perchè proprio a Texas Hellmuth prova a chiuderla, col risultato di perdere un piatto gigantesco. Puntando su tre strade su un board A 3 8 J 4 , consegna la chiplead all’avversario, che se la cava con top pair. E’ l’inizio della fine per il sedici volte campione di Palo Alto.

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A questo punto, infatti, Friedman continua a rosicchiare stack ad un innervosito Hellmuth, e si arriva anche ad una situazione di 4,5 milioni per Friedman contro 1,1 di Hellmuth.

Courtesy of PokerGO

Il tifo, dagli spalti, è da stadio, con un Mike Matusow che non manca di sostenere animatamente l’amico Phil. Ma il nervosismo di Hellmuth ha la meglio, e a poco a poco, tra un improperio e l’altro, non riesce a ritrovare il bandolo della matassa.

La mano decisiva arriva proprio a badugi, quel gioco che tanta fortuna aveva portato ad Hellmuth nel corso della giornata. Nel gioco in cui bisogna comporre la combinazione di quattro carte più bassa, i due giocatori vanno in all-in senza cambiare carte, e allo showdown Friedman mostra 9 6 5 2 per un punto chiamato “nine-dugi”, sufficiente a far lanciare nel muck le carte ad un disperato Phil Hellmuth.

Per Friedman, terzo trionfo al Dealer’s Choice dopo quelli del 2018 e del 2019, oltre ad un premio di 248 mila dollari. Per un meraviglioso Phil Hellmuth, al suo quinto Final Table in queste WSOP, 153 mila dollari amari per la seconda piazza, e appuntamento solo rinviato col braccialetto numero 17.

 

Adam Friedman, il vincitore

Il payout del final table

1 Adam Friedman $248,350
2 Phil Hellmuth $153,493
3 Jake Schwartz $107,861
4 Carol Fuchs $77,437
5 Mike Matusow $56,826
6 Andrew Kelsall $42,646
7 Matt Glantz $32,746
8 Mike Gorodinsky $25,741
9 Daniel Negreanu $25,741
10 Joao Vieira $20,726

 

 

Photo Courtesy of Pokernews e PokerGo

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