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il 29 Ott 2010

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Ept Vienna, gli azzurri non perdono il vizio di mostrare le carte Negreanu: “Fatelo solo se siete i più forti al tavolo”

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Daniel Negreanu intervistato da Ipc

VIENNA – Anche all’Ept di Vienna i player italiani non si smentiscono. Belle o brutte che siano le giocate dei nostri portacolori, dopo aver fatto passare l’avversario con una puntata, oppure dopo aver “foldato” a propria volta, molto spesso, troppo spesso, gli azzurri mostrano una carta, se non addirittura due.

Se esistesse un manuale del perfetto giocatore, in queste situazioni, beh, sarebbe categorico: “Nel dubbio, mai mostrare. Le informazioni gli avversari le devono pagare con le chip”. Segui il Blog in Diretta su ItaliaPokerForum

Eppure i nostri continuano a regalare informazioni gratis agli avversari, come se questi non avessero già abbastanza vantaggi sui “rounder” di casa nostra. Perché insistiamo allora a, come si dice ormai in gergo, “showare”? Sentiamo cosa ne pensano alcuni dei regular azzurri qui all’Ept. E sentiamo cosa ne pensa un maestro di queste situazioni, sua maestà Daniel Negreanu che qui a Vienna sta “dominando”

Io mostro le carte molto spesso, forse troppo spesso e per questo magari sbaglio – attacca Nicolò Calia, generoso a regalare informazioni agli avversari al tavolo almeno quanto è generoso, e lo è davvero tanto, nella vita -. Lo faccio per confermare la mia immagine di giocatore solido e crearmi cosi occasioni per rubare qualche piatto quando non vedo carte. Certo magari in futuro dovrei provare a non esagerare e selezionare meglio le situazioni in cui mostrare”.

Perché lo faccio? Non te lo dico perché lo faccio. Altrimenti poi finirei per spiegarlo anche ai miei avversari” dice Gianni Giaroni, uscito ieri in bolla dal Main Event di Vienna e che indiscutibilmente è uno che di tanto in tanto eccede col vizietto di far vedere le sue carte per guadagnar “rispetto”.




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Io non sono uno di quelli che mostra le carte dopo una giocata” dice Antonio Buonanno “in palese semibluff”, visto che pochi istanti prima di questa dichiarazione il pro di Europk aver vinto un piatto in bluff su board K-3-3 mostrando un insignificante 5 agli avversari. “Però – ammette continuando – di tanto in tanto in certi tavoli decido di farlo per guadagnare il rispetto del tavolo e modificare l’immagine che i miei avversari hanno di me”.

Più scientifico l’approccio al tema di Maurizio Guerra, campione europeo di omaha che per scelta da tempo ha smesso di mostrare qualsiasi cosa agli avversari e che qui a Vienna è venuto per giocare cash game e non per impegnarsi nel costoso main event. “Io non mostro mai le carte perché è così che si dovrebbe fare. Certo, se fossi capace di sfruttare i vantaggi del mostrare le carte a livello di metagame nelle orbite successive, allora mi converrebbe farlo. Ma semplicemente non credo di essere capace di gestire questo tipo di dinamiche”.

Falsa modestia di Guerra a parte, uno che queste dinamiche è certamente capace di gestirle è il suo capitano di team Dario Alioto. Eppure ciononostante “Ryu” ammette “d’aver smesso di mostrare le carte dal 2006, quando nel corso dell’Ept di Dublino dopo aver mostrato due bluff a un avversario su cui pensavo di potermi prendere dei vantaggi, scoprii mio malgrado che tali informazioni erano state sfruttate da un altro giocatore al tavolo che capì che se ero capace di fare certi bluff, allora ero anche capace di passare contro giocate di questo tipo. E così fu lui a bluffarmi. Per questo, a meno che non siate Daniel Negreanu che ha il talento per gestire queste situazioni, sconsiglio a tutti di mostrare le proprie carte quando non costretti”.

Sostanzialmente d’accordo con Alioto, lo stesso Negreanu. “Non voglio dire se gli italiani facciano bene o male a mostrare così spesso come dici. Dico solo che quando un giocatore mostra, deve essere convinto e sicuro d’essere il giocatore più forte al tavolo, in modo da conoscere esattamente la ragione per cui lo fa e che vantaggio vuole guadagnare sugli altri giocatori. Non mostrate le carte solo per dire, guardate avevo questo, mostratele solo se volete confondere i vostri avversari. Altrimenti fate a meno ”.

Ecco, questa lezione Umberto Vitagliano non l’ha sentita. Manco il tempo di finire l’intervista che il trade manager campano, al tavolo con “Kidpoker” nelle ultime fasi del day3 dell’Ept di Vienna, che l’azzurro “4betta” sul controrilancio di Negreanu facendolo passare e poi mostrandogli 6-7 off. E’ proprio vero che il lupo, anche quello azzurro, perde il pelo ma non il vizio. Ma magari ha ragione il lupo.

Rudy Gaddo

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