Il Paradosso della Regina Rossa

Ogni tanto capita di far ordine in una piccola libreria personale, e succede di soffermarsi su libri e libricini ormai consumati, letti e riletti più volte, pagine ingiallite, odore di anni scivolati. Li apriamo con indifferenza, facciamo scorrere gli occhi su parole che dovrebbero essere ormai note, e rimaniamo stupiti e appassionati dalla sempre nuova emozione che trasmettono; sembra quasi che, a riposo su una mensola laccata, questi vecchi amici siano cresciuti e maturati insieme a noi.

Poi sorridendo capiamo che carta e inchiostro difficilmente hanno vita propria e che forse, forse, siamo noi ad essere cambiati: con il passare del tempo vediamo ciò che ci circonda con occhi sempre diversi e scoviamo in ciò che leggiamo significati nuovi.

Uno dei libri che mi ha fatto questo effetto è “Alice nel Paese delle Meraviglie“: simpatica favoletta per un ragazzino, invito psichedelico per un adolescente ed ora, da qualche giorno appena, spunto di riflessione per un apprendista pokerista!

Improvvisamente nello sfogliare, ricordando i (pochi) anni passati, mi è apparsa davanti agli occhi la fantastica Regina Rossa che, correndo senza sosta come inseguita da un nemico invisibile, motivava la sua folle frenesia dicendo di “correre per rimanere ferma“. Non avevo mai dato tanta importanza a questo avvenimento e a tale frase, ma stavolta mi ha aperto gli occhi e ho pensato a quante volte faccio altrettanto seduto al nostro bel tavolo verde.

Correre per rimanere fermi… meraviglioso ossimoro… combattere contro gli avversari e contro il tempo che avanza e che cerca di inghiottirci; accelerare dopo uno sfortunato rallentamento nell’affannoso raggiungimento del nostro obiettivo; scavalcare per non essere scavalcati, cercare di arrivare in vetta non disdegnando un posto nella media: non credo ci sia metafora migliore per descrivere cosa proviamo durante un torneo con l’avanzare dei bui!

Cambiare per rimanere ciò che siamo… ovvero evolversi: capire che quei piccoli stratagemmi che stupivano il circoletto sotto casa a poco a poco perdono efficacia e diventano un punto debole, le prede sono cresciute e il cacciatore deve cambiare armi per poter sopravvivere e per non essere sbranato; mutar pelle per non essere riconosciuto, adattarsi istantaneamente e vivere in simbiosi con gli avversario in un microcosmo ogni sera diverso, senza memoria e senza timori riverenziali…non male come insegnamento da un libro che parla di conigli e cappellai!

Carmine Ferro

Articolo apparso sulla rivista “Poker Sportivo”

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