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il 22 Apr 2011

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Storie di poker quotidiano : Voglia di grindare

Storie di poker quotidiano : Voglia di grindare

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Sono le 03 : 15 del mattino, la strada del ritorno a casa è pressoché vuota in poche sono le auto a circolare a quest’ora di lunedì notte. Sono in auto con il mio amico Francesco, con lui abbiamo da sempre condiviso tante passioni, gli studi, il calcio, le donne ed ora anche il poker.

Si il poker, scoperto per caso il TV un paio di anni fa ed ora diventato motivo di vita o quasi. Live, online, forum, riviste, libri, tutto utile a crescere, tutti motivi di confronto, discussione e risate.

Oggi siamo di rientro da un paesino distante circa 60 Km dalla città in cui viviamo, durante il tragitto non si fa altro che parlare dei risultati del torneo, delle mani giocate, di come la struttura in questo tipo di eventi sia ampiamente migliorabile, del donk che ha scoppiato Francesco, limpando 22 da UTG e callando il suo push con AK praticamente pari stack con circa 11 BB, nonostante avesse ancora dietro 3 limper.

Durante la discussione ci rendiamo conto di come a quell’ora dopo un torneo durato circa 5 ore, la fame comincia a farsi sentire, così decidiamo di fermarci al primo Autogrill di strada per mettere sotto i denti un panino o la prima cosa commestibile che ci capiti a tiro.

Entrando nell’autogrill, ci rendiamo subito conto dell’ora tarda dalla desolazione che ci circonda, al bancone un addetto alla vendita assonnato guarda la Tv posta sulla parete opposta, caso strano della vita è sintonizzata su PokerItalia24. Stanno trasmettendo le repliche di un final table del WPT, al tavolo i giocatori più famosi sono Antonio Esfandiari e Phil Laak, amici nella vita e rivali al tavolo da gioco.

Noi ordiniamo un panino caldo ed una coca cola e ci accomodiamo ai tavolini a guardare qualche mano mentre terminiamo, l’ora è tarda e l’indomani avremmo dovuto lavorare. Tra un boccone e l’altro una serie di raise ed all in alla fine portano all’eliminazione di Phil proprio per mano del suo amico Esfandiari.

Dal bancone l’addetto alla vendita vedendoci interessati ci urla “Quei due sono amici, si conoscono perfettamente…ecco perché ha chiamato”. La mia reazione è stata un cordiale sorriso di intesa, ma nella mia mente il primo pensiero andava all’analisi della mano ed avrei voluto rispondergli : “Ma no, non centra nulla l’amicizia. Phil era corto ed Esfandiari era sul Big Blind dove aggiungere meno di 1/5 del suo stack per callare l’All in di Phil, che dopo il brutto colpo subito nella mano precedente ha un range di push molto ampio. Ecco perché Esfandiari ha fatto call con ATs senza pensarci troppo.”

Ma in quel momento la fame e la stanchezza hanno avuto la meglio, così finito il nostro panino siamo andati via salutando il ragazzo che nel frattempo aveva acceso un pc. In quel momento ho subito pensato che fosse per grindare un po’, eccitato dalla giocata di Esfandiari che eliminando l’amico si era portato in testa nel chipcout.

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Siamo quasi arrivati a casa, la serata è andata tutto sommato bene, questo tipo di tornei a tappe si giocano più per il gusto di toccare le carte e le chips che per i soldi. Alla fine entrambi siamo riusciti ad andare a premio arrivando al tavolo finale su un field di circa 100 giocatori. Come sempre accade quando si va così lontano a giocare, facciamo due conti di quanto speso tra benzia, Buy in e cena e swappiamo le vincite a 70 -30.

Arrivato a casa alle 3 : 45, sono molto stanco ho avuto una giornata pesante ma alla fine ho portato a casa la pelle e qualcosa in più della paga che da impiegato guadagno giornalmente. Nel letto non riesco ad addormentarmi, l’adrenalina in circolo è ancora tanta allora comincio a pensare alla giornata trascorsa.

Il primo pensiero va al tizio dell’Autogrill, forse era un grinder molto forte o forse il classico fish che si gasa guardando il poker in TV e poi apre un sit&go per sentire l’adrenalina circolargli nel sangue. Poi penso, “ma si e anche grazie a loro che noi grinder arrotondiamo lo stipendio” ed in quel momento una sensazione di autocompiacimento pervade la mia mente. Poi penso, a quanta strada ho fatto sino ad ora nel poker e a quanta dovrò ancora farne, non sono che agli inizi e di sicuro non sarà qualche torneo vinto a fare di me un campione o un comunque un professionista.

Poi ripenso a quanto sia dura la vita del grinder, live o online non fa grande differenza, se non sei un campione o un giocatore professionista. Districarsi tra tornei che finiscono alle 3 del mattino, svegliarsi il giorno dopo alle 07 : 45 per andare a lavoro con gli occhi da vampiro, tra una pratica e l’altra trovare il tempo per lurkare qualche forum e leggere articoli di tecnica su internet.

Caspita tutto questo pensare mi ha fatto venire voglia di grindare, ed allora sotto con il pc. Apro 2, 3, 4 poi 6 tavoli e comincio a giocare. Sono le 07 : 00 del martedì mattina ed il tempo è volato, non mi sono nemmeno reso conto che stava spuntando il sole. Comincio ad abbandonare la mia sessione, tra poco devo andare a lavoro e vorrei farmi una doccia.

Clicco sul pulsante esci nella lobby della mia poker room ed appare un messaggio sul monitor : “ Sei sicuro di voler uscire”…

 

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