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il 23 Mag 2011

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Storie di poker quotidiano : La prima volta non si scorda mai

Storie di poker quotidiano : La prima volta non si scorda mai

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Sono le 19.00 di un grigio ed invernale giovedì sera. Sull’asfalto, bagnato da una pioggia leggera ma molto fastidiosa,  si riflettono le luci della auto che sembrano sfrecciare veloci lungo quella statale solitamente molto trafficata a quell’ora.

Sono in auto con alcuni amici, il giovedì di solito andiamo al cinema o in un pub con la speranza di riuscire ad abordare, magari davanti ad una birra e qualche salatino. Solitamente però le ragazze, spaventate dal branco maschile con l’ormone a palla sfuggono ancor prima di arrivare davanti al bancone.

In auto i soliti discorsi sulle donne, sulla gelosia e come sempre si finisce col parlare della ragazza di Marco. Una ragazza gelosa da morire che se potesse metterebbe le cimici addosso al suo ragazzo, manco poi fosse Brad Pitt. Fortunatamente per Marco la strada da fare non è molta e i nostri discorsi si spostano subito sul futuro, sulle auto di lusso e su come i soldi aiutino a fare la felicità. D’altronde a 23 anni credo siano discorsi inevitabili, spesso si arriva alla conclusione che l’unico modo è quello di vincere al superenalotto e in una risata collettiva si cambia argomento.

Siamo quasi arrivati a destinazione quando ad un incrocio notiamo un gran movimento di auto e gente fuori da un locale, l’insegna dice Casinò.”Sarà la solita sala giochi aperta da poco” pensiamo, ma la curiosità è tanta e così decidiamo di andare prima a comprare i biglietti del cinema per poi passare da quel novo locale a dare un’occhiata.

Sulla porta d’ingresso color blu mare una stampa dice Casinò Teaxas Hold’em con un tavolo verde disegnato e tante chips sparse qua e la, un po’ troppo appariscente a mio avviso. Il foyer del locale ricorda molto il classico lounge bar, divanetti di pelle bianca, un bancone color legno con uno specchio per ampliare la prospettiva ed una cassa sulla sinistra.

La cassiera, una ragazza sulla ventina bionda occhi scuri e fisico longilineo, non proprio una bellezza mozzafiato ma tutto sommato faceva la sua figura, con voce affabile ci saluta e ci invita ad entrare chiedendoci se eravamo nuovi del posto.

La sala, una stanza di circa 60 metri quadrati si trovava alla fine di un piccolo corridoio tra la cassa ed il bancone del bar, era composta da 6 tavoli per giocare a poker Texas Hold’em tutti in pelle blu con il panno verde, su ogni tavolo c’era un mazzo di carte aperto a ventaglio ed una valigetta con delle chips, seduti al centro del tavolo cerano i dealer, sia uomini che donne, tutti vestiti molto casual, portavano solo un gilet nero con il logo del locale stampato sul petto.

Ricordo che la cosa mi colpì subito, non ero mai stato in una sala da poker. Conoscevo il gioco o almeno le regole, avevo letto qualcosa su internet dopo aver visto la pubblicità di una poker room in Tv durante una partita di calcio e fatto qualche partita a soldi finti sempre su internet. Sapevo che il full batte il colore, che si gioca con 2 carte coperte e 5 scoperte, come si componeva il board e poco altro, ma la cosa non importava molto ormai eravamo lì e il film non sarebbe iniziato prima di un paio d’ore.

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Così chiedemmo al titolare come ci si iscriveva e quanto costasse, lui con una voce cupa e poderosa ci rispose : “ tra un po’ partono i Sit da 20€ potete iscrivervi in cassa, ve la sentite ?”.

In quel momento la mia bocca parlò prima ancora che il mio cervello potesse avere il tempo di capire cosa stesse per succedere, così mi fiondai alla cassa e all’improvviso la biondina di prima si era trasformata nella Venere della primavera di Botticelli, pagai il mio primo buy in e mi sedetti al tavolo.

Ricordo che quando il dealer cominciò a distribuire le carte le mie gambe tremavano come foglie al vento, non riuscivo a tenere in mano le chips per più di 2 sec senza farle cascare sul tavolo. Giocai a mala pena 20 mani, ma ogni qual volta entravo nel piatto dicendo la parola reise il cuore mi saliva in gola, la vena sul mio collo cominciava a pompare sangue all’impazzata e al primo piatto vinto quasi me la facevo sotto dalla paura.

Inutile dire che alla fine persi quasi subito, al tavolo eravamo in 10 tra cui Luca il mio amico, un signore sulla cinquantina, distinto nei modi di fare e nel portamento,  un ragazzo che mi ricordava Marco il mio amico, perché aveva la fidanzata appollaiata alle sue spalle pronta a prenderlo a schiaffi se avesse allungato gli occhi sulla dealer ed altre facce che ad oggi non riesco a ricordare.

Quella sera finii al 7 posto la mia partita, ma il sol fatto di non essere stato il primo ad essere eliminato mi tranquillizzava. Finita la partita andammo al cinema e la mia tesa, sebbene il film fosse molto adrenalinico era da tutt’altra parte. Guardavo l’eroe uccidere tutti senza mai beccarsi manco una pallottola ma la mia mente andava sempre alla sensazione provata al tavolo verde.

Rientrato a casa sembravo aver perso il sonno, l’adrenalina era ancora in circolo e sentivo la giugulare pompare ancora flussi di sangue inimmaginabili, così decisi di accendere il pc per leggere qualcos’altro sul poker. In rete trovai una quantità smisurata di portali, forum, riviste, libri e video, al punto tale che passai tutta la notte guardando un videocorso intensivo tenuto da un tale che dicono essere un professionista. Alle 5.30 del mattino, avevo gli occhi di uno zombie ma la mia mente non era stanca di apprendere, come una spugna mi stavo lasciando invadere da concetti e informazioni, in una notte avevo scoperto un mondo.

Così dopo un minuto di relax,  presi il portafogli dal cassetto del mio comodino, tirai fuori la carta di credito prepagata ed effettuai la mia prima ricarica su Pokerstars.it. E’ propio vero che la prima volta non si scorda mai.

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