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il 15 Lug 2010

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Main Wsop: Candio, Zumbini e Direnzo in media a fine day5

Main Wsop: Candio, Zumbini e Direnzo in media a fine day5

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LAS VEGAS – “Another day in paradise”. Day cinque del Main Event delle World Series of Poker agli archivi. E cinque, proprio come i giorni di torneo finora disputati, anche gli azzurri ancora in lizza per il braccialetto più ambito dell’anno.

Tre di loro, Filippo Candio, Flavio Ferrari Zumbini e Gianni Direnzo, hanno chiuso appena un soffio sotto la media dei 205 rimasti, 1.071.873 chip. Il sardo con 1.055.000, il pro di Full Tilt con 1.042.000, l’italiano ora residente in Svizzera qualificato online con PartyPoker, con 1.021.000. Più cortini, invece, hanno finito giornata il pro di Gdpoker Gianluca Speranza, 454.000, e l’immortale Nicolò Calia, 275.000.



httpv://www.youtube.com/watch?v=nq0M-GwotX0

Evan Lamprea, il chip leader del torneo, e i suoi 3,5 milioni di chip sono lontani anni luce, è vero. E come loro anche i 3.088.000 del danese Theo Jorgensen, e i 2,5 milioni di Alexander Kostritsyn e di Johnny Chan.  Ma sperare non costa nulla. E gli azzurri, domani, ce la metteranno tutta per farci sognare.

IN AVERAGEOggi ho giocato proprio male” racconta Pippo Candio, reduce da otto ore passate assieme all’altro azzurro Speranza al “feature table” della Espn. “Sono partito male e ho continuato peggio, senza riuscire ad adattarmi ad uno dei tavoli più forti in cui abbia mai giocato. E lo dico – continua – non solo perché c’era Phil Galfond. Resomene conto, mi sono chiuso, sapendo che però avrei dovuto comunque mettere le chip nel mezzo ogni tanto. L’ho fatto al momento sbagliato, quando sul raise del cutoff ho spinto da bottone con A-9 e ho trovato dietro un buio con K-K. Per fortuna è caduto l’asso”.

httpv://www.youtube.com/watch?v=OLews0wazVM

Asso che oggi ha anche aiutato Zumbini. “Eh si, dopo aver essere sceso a 200.000 a inizio giornata ho cominciato a spingere per risalire, e poi, ritrovatomi a 350.000, ho spizzato A-K in un piatto aperto a 33.000 da un giocatore aggressivo, e chiamato dietro da due giocatori. Faccio reraise 133.000, e dopo il fold dell’original raiser il primo caller è andato all in con K-K “slow-playati”. Ovviamente ho messo, e la prima carta del flop è stata l’asso”.

La fortuna, si potrebbe dire, aiuta i capaci. Perché poi Confiteor, i gettoni, se li è anche saputi guadagnare a sei mani dalla fine con un difficilissimo call con top pair no kicker sull’all in sparatogli in faccia da David Assouline con flush draw che non si è chiuso.

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CORTI E FELICI Meno dotati di chip, ma altrettanto felici, Nicolò Calia e Gianluca Speranza. Il pro’ di Gdpoker: “Al tavolo tv – racconta l’aquilano – ho trovato giocatori fortissimi. Sono sceso a 150.000, poi ho spinto resti da corto fino a raddoppiare con A-A contro 5-5 di Galfond. Da lì un po’ di stealing, grazie anche a grandissime carte, e nulla più”. Calia: “Ho finito a 275.000 essendo partito con 233.000. Sono un mito” ride il simpaticissimo Nicolò, che con la sua short stack strategy sembra non volersi mai arrendere.

httpv://www.youtube.com/watch?v=b_l-p3G2-ig

FUORI E BASTA Nulla da fare, invece, per gli altri quattro azzurri impegnati oggi. Alessandro Pompei ha finito 541esimo per 24.079 dollari. Il livornese Marco Baldini, solo omonimo dello speaker radiofonico e nelle liste ufficiali Wsop registrato per errore come danese, ha chiuso 517esimo per 27.519 dollari.

Paolo Giovanetti, pro di Sisal, è invece stato eliminato in 349esima piazza portando a Bergamo 36.463 dollari. Giovanni Rizzo, giocatore di PartyPoker, invece a Parma tornerà con i 41.967 dollari del 288esimo posto. “Il mio torneo – spiega il pro di Partypoker – è finito quando con A-A ho controrilanciato e sono stato seguito da un avversario con J-8. Flop J-J-8 e sono pure stato bravo a limitare i danni lì. Però ormai il grosso dello stack se ne era andato”.

Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo

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