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il 12 Feb 2018

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Stefano Lucci shippa il Sunday Big: “Non sono più un pro, ma il mio ROI è cresciuto e faccio 25k all’anno”

Stefano Lucci shippa il Sunday Big: “Non sono più un pro, ma il mio ROI è cresciuto e faccio 25k all’anno”

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Non fa più il poker pro, eppure vincendo 4.300 euro al Sunday Big di 888poker.it ha dimostrato di saperci ancora fare.

Parliamo del 41enne Stefano Lucci, che molti conosceranno con il nickname ‘pisapisa’ da lui adottato nelle altre room.

Abbiamo contattato Stefano subito dopo il suo shippo domenicale per farci raccontare qualcosa sulla serata vincente e sulla sua storia pokeristica.

Si è presentato a noi senza falsa modestia, snocciolando subito qualche numero: “Sono un grinder di mtt da circa 8 anni. Per 5 anni ho fatto il pro, adesso gioco solo per hobby. Vanto circa 80mila euro di vincite su GD e 170mila euro in totale tra le varie room. Anche se non lo faccio più di lavoro riesco comunque a guadagnare ancora 25mila euro all’anno circa“.

Stefano, come molti, ha aggiunto recentemente 888poker.it nella lista delle sue room: “Mi sono iscritto qualche settimana fa a 888poker per curiosità e il software mi è piaciuto subito. Non mi perdo certo il Sunday Big che continua a regalare un po’ di soldini e non ha una durata esagerata.

Gioco anche a cash su 888poker, dato che il field è morbido. Fino al NL200 la sera ci sono dei bei fish che te le tirano dietro“.

Veniamo al resoconto del domenicale shippato: “Ho inserito il Sunday Big nel mio programma domenicale fatto di molti altri tornei da 100 euro di buy-in. Mi sono iscritto verso le 21:30 quando sono rientrato da una serata con la ragazza Lucia e tutto è andato per il meglio.

Nei primi livelli ho vinto una mano cruciale, chiudendo colore di fiori al river in posizione contro un avversario che aveva floppato top set con J-J. Entrambi giocavamo con 100 bb di stack.

In bolla sono stato fortunato in un paio di occasioni. Con K-K ho incrociato J-J e con J-J ho vinto contro 10-10. Sono diventato così nettamente chip leader e da lì è stato tutto in discesa.

Il tavolo finale era molto facile. C’erano solo un paio di reg, ‘Ciccio9087’ e ‘PinoloPinolo’. Gli altri non mi hanno impensierito.

Ad un certo punto ho perso a dire il vero un brutto colpo con 10-10. Su un flop Q-Q-4 con due fiori io ho cbettato e un oppo ha fatto un push esagerato con Q-7. Io ho chiamato perché comunque non mi faceva paura una sua rimonta nel count. Infatti poco dopo le ho riprese quando mi ha chiamato un all in con 4-5. Ho vinto io con A-10“.

 

 

Volete sapere qualcosa di più su Stefano? Ecco un riassunto della sua storia pokeristica: “Sono toscano ma da quando ho 16 anni vivo a Reggio Emilia. Ho inziato a giocare a poker a 5 carte quando avevo 17/18 anni. Ero davvero forte in quella specialità e vincevo tanti soldi nei circoli locali.

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Ancora oggi esiste qualche circolo qua che propone il poker all’italiana, la variante più bella in assoluto secondo me. I miei avversari quella volta avevano 40 anni, oggi ne hanno tipo 70 e sono estremamente prevedibili. Se una volta però gli stack erano di 10.000.000 lire oggi sono di 500 euro; è cambiato tutto.

Online sono noto soprattutto con il nickname ‘pisapisa’. Su 888poker ho voluto mettere il mio vero nome e cognome perché mi piacerebbe lanciare una moda. Sono stufo di tutti quei nick dietro ai quali si nascondono sempre gli stessi giocatori. Mi piacerebbe che ad ogni nick fosse associato un vero nome e cognome, con tanto di link al profilo Facebook magari.

Qualche anno fa massavo tornei per 4/5 giorni alla settimana. Adesso ho 41 anni e non riuscirei a tenere quei ritmi. Ho aumentato l’ABI e gioco più focused.

Il mio ROI è decisamente migliorato, anche perché gioco con la mente più sgombra. Ultimamente mi sono aperto una mia azienda e negli ultimi tre anni ho scelto di fare un lavoro molto faticoso per tre mesi all’anno.

Faccio il magazziniere in quel periodo per 11 ore al giorno. Non sono obbligato, sto bene di famiglia in realtà, ma è stata una mia scelta. Il primo anno è stato durissimo, tuttavia ho notato poi degli effetti positivi. Il fisico mi ringrazia e anche la mente sta bene. Così quando gioco a poker sono molto più lucido e concentrato.

Fare certi tipi di lavori mi ha insegnato anche a dare il giusto valore ai soldi. Tanti ragazzini che grindano online non avranno mai idea di cosa significhi guadagnarsi da vivere sudando“.

 

 

Il poker insomma non ha più un ruolo così centrale nella vita di Stefano, anche se c’è un ipotesi che potrebbe farlo ritornare sui suoi passi:

Ora sono concentrato più sulla mia azienda che sul poker, ma se dovesse davvero arrivare la liquidità condivisa potrei cambiare un po’ i miei piani. Magari riuscirei a ritagliarmi un paio di giorni fissi per grindare, se si riuscissero a fare 4/5 k al mese. Ora per 2k al mese non ne vale la pena.

Fare il poker pro è un bel lavoro ma non è per tutti. Non è facile gestire tanti soldi senza estraniarsi dal resto della società; è alienante, ci vuole il giusto mindset. Inoltre un pokerista non paga contributi per la pensione e cose del genere. Arrivi a una certa età e ti fai certe domande. Magari vuoi metter su famiglia, avere una vita più regolare e delle entrate più stabili. Ecco perché il poker per me è diventato più un hobby“.

 

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