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il 21 Feb 2018

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La storia di Giacomo Grossi, da benzinaio a poker pro: “Non amo il gioco, per me è solo un lavoro”

La storia di Giacomo Grossi, da benzinaio a poker pro: “Non amo il gioco, per me è solo un lavoro”

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Oggi vi raccontiamo la bella storia di Giacomo Grossi, poker pro che vive a Fabriano in provincia di Ancona.

Giacomo ha da poco superato i 100mila euro di profitto col nick ‘James90511‘ su PokerStars.it, dove ha vinto diversi tornei del palinsesto.

Ha sfiorato più volte l’impresa in alcuni eventi importanti, arrivando due volte 4° al Sunday Special, 2° al Sunday High Roller e 4° all’ICOOP-06 nel 2013.

Di recente però Giacomo si è rifatto alla grande vincendo 7.846€ nell’EPIC FANIA Low delle Winter Series e circa 19mila euro nel Night On Stars.

Oltre al poker c’è molto altro nella sua vita. Sentite cosa dice in una intervista pubblicata sul blog di PS: “Mi piace andare a pesca, giocare a tennis e calcetto, fare escursioni, andare in moto, viaggiare“.

Giocare per lui è un lavoro più che un divertimento, un lavoro scelto con impegno e dedizione che ora, finalmente, gli sta regalando le migliori soddisfazioni.

Nell’intervista a PS il pro marchigiano racconta prima di tutto come ha scoperto il poker: “Mi sono interessato al mondo del poker Texas Hold’em circa 8 anni fa, mentre svolgevo il servizio militare. Vedevo spesso alcuni miei commilitoni giocare sia dal vivo che su PokerStars e la cosa mi incuriosiva. All’epoca giocavo solo partite ricreative tra amici nella variante italiana a 5 carte. Allora decisi di aprire il mio account su PS e di cominciare a frequentare qualche circolo.

Solo qualche anno più tardi, nel 2012 circa, mi sono reso conto che questo hobby, se studiato ed approfondito, poteva diventare una sorta di lavoro o comunque un espediente per arrotondare lo stipendio. In quel periodo lavoravo come benzinaio. Ho deciso dunque di approcciare il gioco in maniera seria e professionale, iniziando a studiare il cash game 6-max. Ho cominciato dal NL10 e dopo diversi mesi sono riuscito a costruirmi un discreto bankroll scalando i vari livelli. È stato proprio in quel momento che ho deciso di dare una svolta radicale alla mia vita, lasciando il lavoro di allora per dedicarmi interamente al poker.

Adesso gioco mediamente 4/5 volte a settimana. I giorni ‘must’ sono lunedì, martedì, giovedì e domenica. A volte aggiungo il venerdì o il sabato. Direi che dedico al poker circa 7/8 ore al giorno, 80% di gioco e 20% tra studio, lezioni e review. La domenica, se riesco, comincio tra le 19:00 e le 20:00 a differenza degli altri giorni che invece iniziano tra le 21:00 e le 22:00.

Gli MTT ora sono la mia specialità. Ogni volta che inizio una sessione, gioco quasi tutti i tornei dai €250 ai €15, tranne il ‘The Bigger’ del lunedì e la maggior parte dei Need For Speed. Faccio comunque i satelliti per questi ultimi due“.

 

 

Giacomo ricorda ancora la prima vincita importante, ovvero gli oltre 10mila euro vinti con un 4° posto all’ICOOP: “Quel torneo lo ricordo in particolare per due motivi. Il primo è perché giocai il Day 1 a Fabriano e il Day 2 a Bologna; avevo l’aereo per Varsavia la mattina stessa. Il secondo è perché, quando siamo rimasti in 4, il chipleader, ‘nemolele’, 7bet shova ATs contro di me che avevo KK ed ero 2° in chips; fatto sta che scende A al flop e fine dei giochi. Una delusione incredibile visto anche che quel periodo giocavo maggiormente cash ed era la prima volta che arrivavo così in fondo ad un torneo online con €28k al primo.

Sicuramente erano molti soldi per me in quel periodo, ma già giocavo con una certa costanza cash ed erano da poco arrivati i primi risultati che avevo ottenuto nei live, quindi non è che mi spostò moltissimo a livello di carriera, di quel torneo purtroppo ho sempre un brutto ricordo“.

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Qual è stata dunque la svolta per Giacomo? “Il salto di qualità credo di averlo fatto dopo essere passato agli MTT grazie al mio attuale coach, Andrea ‘andryguen’ Panarese. Andrea è stato capace di correggere dei leak che mi portavo dietro, riuscendo a trasformarmi da cashgamer a giocatore di MTT a tutti gli effetti. Un altro fattore, a mio parere fondamentale, è stato andare a vivere da solo. Primo perché posso confrontarmi quotidianamente con il mio coinquilino grinder, Eugenio ‘eugol93’ Sanchioni. Secondo, perché il fatto di avere delle responsabilità mi stimola a fare meglio sia con lo studio che con il gioco“.

Giacomo parla poi dei trionfi sfiorati al Sunday High Roller e al Sunday Special: “Purtroppo (o per fortuna) nel poker la componente aleatoria gioca un ruolo fondamentale nel singolo evento, può anche capitare di non shippare mai un determinato torneo per anni, senza aver mai commesso un errore. All’inizio era logorante per me non essere mai riuscito a centrare un grande risultato, ma col tempo ho imparato a ragionare in maniera più logica e razionale, prendendo queste “delusioni” con filosofia. Alla fine ne hanno giovato sia la salute che i risultati

Passiamo all’EPIC FANIA: “Mi ricordo che in quel torneo, alla penultima mano del Day 1, avevo uno stack di 80BB. Fatto sta che dopo una mano assurda chiudo il day con 20BB. Quando poi è ripartito con il Day 2, lo tenevo in un angolo dello schermo, abbastanza rassegnato, giocando comunque la mia sessione normale. Quasi colto alla sprovvista mi ritrovo, verso l’una di notte, con uno stack in average a 40 left, quindi apro la lobby e vedo che quasi tutto il field rimanente era composto da giocatori occasionali. Dopodiché non è stato difficilissimo arrivare in fondo. Ovviamente la run in questi tornei con così tanti player gioca sempre un ruolo fondamentale, ma la maggior parte dello stack l’ho costruito facendo fare tutto agli altri, io non dovevo fare nulla, solo aspettare la mano e raccogliere quando me le lanciavano. Addirittura l’heads up l’ho chiuso con oppo che openshova 37x da BTN con T7o, io snappo con ATs e vinco il torneo“.

Giacomo recentemente ha anche vinto il Night On Stars Super KO Edition. Insomma sta attraversando un bel momento di crescita ma resta umile:

Non penso di essere diventato un fenomeno da un giorno ad un altro, semplicemente sto avendo un buon momento, cosa che per troppo tempo è mancata negli anni passati.

Nel NoS mi ricordo di non essere partito molto bene nei primi livelli, la mano che mi ha lanciato è arrivata a T300, dove BTN va all-in con 99 per 7BB e io mi ritrovo dallo SB 26x e KK; reshovo e il BB, che copriva entrambi, reshova con K7o. Vinco il colpo e vado a 60BB, da lì in poi il torneo ha preso tutta un’altra piega. Con quello stack ho potuto prendere qualche rischio in più, giocando una strategia hyper aggressive che, se abbinata ad una buona run, può portarti infiniti vantaggi, soprattutto in un torneo KO come questo. I problemi sono arrivati a circa 18 left, al tavolo avevo un giocatore maniac che, anche se giocava in maniera totalmente sregolata, mi ha messo in estrema difficoltà, soprattutto in un momento dove non stavo hittando più un board. Scendo drasticamente di stack, complice anche 2 flip persi, fino ad arrivare 17x. Poco dopo vinco un colpo A5>KQ, torno 35x e da lì il mio torneo è ripartito. Ritrovata la fiducia e lo stack, gioco la bolla del tavolo finale esprimendo, a mio parere, un ottimo poker. Alla fine mi ritrovo al final table da 3° in chips con 77x. Il tavolo finale parte nel peggiore dei modi, alla 3° mano perdo un all-in preflop contro il maniac di prima, QQ<AJs, per un pot da 35x. Le seguenti mani galleggio tra i 40x e i 50x, fino a che non arriviamo 5 left, dove coolero contro un regular per 24x effettivi 67s vs AA su flop 345 rainbow. Dopo qualche mano siamo 3 left con ‘sguaratovic’ e un giocatore occasionaleM in questa fase mi sentivo molto confident, le giocate mi riuscivano e stavo anche hittando discretamente, fino a quando mi ritrovo io a subire un cooler inevitabile contro ‘sguaratovic’ QQ < KK. A quel punto rimango 40x fino a che non mi gioco un coinflip da 20x contro il giocatore occasionale, AJ>66. Arriviamo in heads up quasi pari stack, dopo 2 mani vinco un bel pot portandomi in vantaggio, alla 5° mano mi ritrovo ai resti con JJ contro 88 e vinco il torneo.

All’ultimo showdown non so esattamente cosa stavo provando, nemmeno ho esultato, ricordo solo che durante l’ultima gira pensavo: PokerStars, non fare scherzi! Ho dato la notizia della mia vittoria al mio coach per primo.

Questo risultato ha significato molto per me. Il NOS del Giovedì stava diventando quasi un ossessione, non riuscivo mai ad arrivare in fondo, giusto qualche fake deeprun, ma niente di più. Shipparlo è stata una bella liberazione“.

 

 

In mezzo a tutto questo Giacomo si è preso anche qualche soddisfazione ai tavoli live, soprattutto alle ISOP: “Il risultato che più mi ha emozionato credo sia stato il primo shippo live. Era la prima volta in un casinò e quando mi portarono il premio, circa 10k in contanti, non mi sembrava reale. Quel risultato poi mi fece acquisire una dose di fiducia tale da rendere tutto più semplice nelle fasi successive della mia carriera. Credo sia stato un punto cruciale ed è per questo che rimarrà sempre impresso nella mia mente“.

Giacomo è volato alle WSOP con l’Italian Poker Team e sta pensando di tornare a Vegas: “Credo che investirò molto in viaggi, già stiamo pianificando per questa estate un mese a Las Vegas. Nei miei piani più immediati ci sono invece le Turbo Series“.

Chiudiamo con alcune parole abbastanza pragmatiche di Giacomo sul poker: “Potrei andare un po’ controcorrente qua, ma non ho un gran rapporto di amore con il poker. Lo studio e lo pratico, ma per me non è null’altro che un lavoro“.

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