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Strategia

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il 3 Ago 2015

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L’immagine al tavolo secondo Phil Ivey: “Non decidetela in precedenza, ma sfruttate le situazioni di gioco”

L’immagine al tavolo secondo Phil Ivey: “Non decidetela in precedenza, ma sfruttate le situazioni di gioco”

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“Che tipo di immagine deve avere al tavolo un poker player ai giorni d’oggi?”

Questa è la domanda posta da Joe McGowan al re Phil Ivey in un video pubblicato per la Ivey League, la scuola di poker di ‘No-home Jerome’.

La prima cosa che Phil puntualizza, è che non ci si deve sedere al tavolo preoccupandosi di dare una certa impressione, cercando di far trasparire un’immagine predefinita.

“Non credo che i giocatori debbano coltivare una loro ‘table image’, ma questa deve dipendere dalle situazioni in cui ci si trova e dalle carte che si ricevono. Se vi capita di foldare 13-14 volte di fila avrete un’immagine tight, se invece le carte o le situazioni vi permettono di rilanciare per cinque volte di fila avrete un’immagine aggressiva… Io non mi siedo mai ad un tavolo pensando ‘Oggi avrò un’immagine tight’ o ‘Oggi avrò un’immagine aggressiva’, ma sfrutto quella che la situazione mi impone, e solo con chi lo sta notando.”

Quindi ricordate di non andare ad un tavolo pensando di voler dare un’immagine solida, ma sfruttate l’immagine che deriva dal gioco che state facendo, per accumulare ulteriori vantaggi.

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Non cercate di forzare il contrario, ad esempio rilanciando in un momento non profittevole solo per non essere etichettati come tight, o missando uno spot buono decidendo di foldare perché avete già rilanciato le ultime tre mani…

“Mettiamo che abbiamo rilanciato per cinque mani di fila: dobbiamo assolutamente fare attenzione a chi ci ha fatto caso, come prima cosa, perché uno di questi potrebbe re-raisare più light contro di noi. A quel punto possiamo 4-bettarlo perché non il suo range sarà più debole, o give-uppare dicendo ‘Beh, aspetterò una situazione migliore’, per fargli credere che ci possa outplayare e stackarlo più facilmente. Viceversa se si foldano 14-15 mani di fila (cosa che non mi capita quasi mai perché gioco molto sulla posizione e sulle situazioni), la nostra immagine tight ci permetterà di essere più credibili negli steal, o di far passare più facilmente con una 3-bet preflop, permettendoci di farlo con trash-hands.”

Consigli utilissimi quelli del Tiger Woods del Poker, che però risultano inutili se non si segue attentamente la regola fondamentale per sfruttare la propria immagine: fare caso a chi la nota.

“Vincere in bluff è una delle cose più gratificanti nel poker, ti fa sentire come se fossero entrate in gioco solo e soltanto le tue skill. Ma l’ultima delle cose che vorrei trovarmi a fare è cercare di bluffare su una persona che non è incline a foldare la mano migliore. Allo stesso modo se abbiamo foldato 15 mani di fila, possiamo sì re-raisare con mani orribili, ma dovremo farlo contro una persona che ci ha fatto caso e che legge in questo un’immagine tight! Se qualcuno era distratto ad esempio, potrebbe chiamare o 4-bettare, e noi ci troveremmo in uno spot veramente costoso e difficile.”

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