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il 29 Nov 2019

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Bumhunting e buttoning: Manuele Ciccarelli spiega perché sono le piaghe del cash game italiano

Bumhunting e buttoning: Manuele Ciccarelli spiega perché sono le piaghe del cash game italiano

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Vi dice qualcosa la parola bumhunting?

Se la risposta è no e siete appassionati di cash-game, forse è il caso che vi prendiate qualche minuto per leggere questo articolo perché la questione potrebbe riguardarvi più da vicino di quanto pensiate.

Alcuni giorni fa abbiamo avuto il piacere di scambiare due parole con Manuele “EagleSupport” Ciccarelli e, con la scusa del secondo posto conquistato al Sunday Special KO, abbiamo approfondito alcune questioni riguardanti la sua professione: il cash-gamer.

Manuele infatti, nonostante la giovanissima età – ricordiamo che ha soltanto 21 anni -, è da diverso tempo tra i migliori esponenti del panorama nazionale e tra il  2018 e il 2019 ha ampliato i suoi orizzonti al ‘dot eu’, trasferendosi a Malta per circa sei mesi con ottimi risultati- (QUI l’anno da incorniciare di Manuele Ciccarelli)

Ed è proprio grazie all’esperienza col field internazionale che “EagleSupport” ha maturato un’etica ben precisa riguardo la condotta al tavolo. Prima di sentire le parole del nostro protagonista però, proviamo a chiarire un concetto fondamentale

Che cos’è il bumhunting?

Il bumhunting è una pratica abbastanza diffusa tra i regular cash, che consiste molto banalmente nel non giocare contro un avversario col quale si pensa di non avere edge.

Facciamo un esempio concreto: siamo dei bumhunter e ci sediamo a un tavolo heads-up in attesa che qualcuno prenda posto di fronte a noi. Una volta trovato lo sfidante, ci mettiamo subito in sit out e, dopo aver fatto le nostre valutazioni in base a history, note e statistiche, decidiamo se giocare o meno.

Una scelta saggia logica direte voi? Fino a un certo punto, perché il risultato è che a ogni livello di gioco si possono trovare decine di tavoli aperti con un solo giocatore in sit-out. Perché i bumhunter non si sfidano tra loro.

Insomma, quel che accade è che l’action ristagna a qualsiasi latitudine mettendo in una posizione di svantaggio qualsiasi occasionale che ha intenzione di fare un salto ai tavoli cash.

Questo almeno è il concetto base, anche se per estensione il bumhunting può riassumersi con l’attitudine a non rispettare un’etica che garantisca sostenibilità al gioco sul lungo periodo. Ma per approfondire questo aspetto, lasciamo la parola a Manuele Ciccarelli.

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La piaga del cash game italiano

Dopo la mia esperienza all’estero e il confronto con giocatori di livello assoluto – Llinus Llove e OtB_RedBaron, giusto per citarne due, vi dicono qualcosa? – credo aver capito quanto sia importante mantenere un’etica in quello che si considera essere il proprio lavoro. 

Ecco perché comportamenti parassitari come quelli che si verificano sul ‘punto it’, perché queste cose si vedono solo in Italia, mi mandano letteralmente al manicomio.

Un esempio? Siamo in un tavolo 6-handed e un occasionale si mette in sit-out perché deve andare al bagno…Ecco che alcuni ‘vermi’, scusate l’enfasi, ne approfittano subito per mettersi in sit-out a loro volta finché non ritorna o, ancora peggio, si alzano e si mettono in posizione sull’occasionale. 

A parte che questa condotta è scorretta nei confronti degli altri regular, ma in generale è assolutamente irrispettoso comportarsi così nei confronti di chiunque. Anche perché un occasionale che si siede al NL1000 non è che sia per forza un idiota, anzi. Magari è uno che non è eccessivamente ferrato nelle dinamiche avanzate del gioco pur essendo brillante nel suo campo. E magari lo capisce pure lui che comportamenti di questo tipo sono di cattivo gusto e a quel tavolo non ci si siede più. 

Varie ed eventuali: Il buttoning

Ecco un’altro anglicismo col quale è bene cominciare a prender confidenza. Così come per il bumhunting, il buttoning fa riferimento a una condotta specifica che riguarda più che altro le dinamiche tra regular:

Quando il tavolo si rompe è buona norma chiamare il ‘giro’. All’estero in questi casi si scrive in chat ‘my SB last’ per indicare che quando arriva il loro SB andranno in sit out. Accade spesso  che, quando si gioca full reg e si rimane in tre ad esempio, si torni indietro di centinaia di mani per stabilire chi ha cominciato per primo. Questo è solo per spiegarvi quanto siano corretti, mentre da noi la norma è sentirsi dire ‘ma tanto lo fanno tutti’. Il classico atteggiamento italiano. 

Non faccio nomi perché non mi piace accusare qualcuno piuttosto che qualcun altro, ma vorrei denunciare questi comportamenti che reputo disgustosi e anzi, inviterei gli occasionali a chiedere al tavolo di non giocare contro questa gente. Quando si accorgono che il reg che sta al tavolo con loro va in sit-out non appena ci vanno loro, chiederei di non giocare finché il suddetto reg non si alza.

Credo che un minimo di etica ci voglia in qualsiasi campo della vita, perché alla fine torna tutto. Avevo provato a lanciare un’iniziativa simile in Italia in modo da avere EV neutrale in tutte le posizioni ma ovviamente non è andata a buon fine…

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