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Strategia ABC: nel poker il bottone è la posizione migliore. Come impreziosirla?
Quando si pensa ad una posizione che dovrebbe portarci il miglior profitto rispetto alle altre, nel poker Texas Hold’Em il pensiero va subito al bottone, per via del fatto che, questo dovreste essere in grado di capirlo tutti, si agisce sempre e comunque dopo che tutti gli altri giocatori hanno già messo in campo le loro decisioni.
Ultimi a parlare, i possessori del bottone sono quelli che hanno la parola decisiva sulla dimensione del piatto, che si stia parlando di pre-flop, o di qualsiasi altra strada.
Proviamo a dare delle linee di carattere generale per provare a massimizzare l’equity aggiuntiva che ci viene fornita dal solo fatto di agire dalla late position per antonomasia.
Le caratteristiche del bottone: perché è “diverso”?
Ci sono alcune peculiarità che ci portano a considerare il bottone come uno dei migliori alleati del nostro gioco.
Abbiamo già messo in evidenza che avremo l’ultima parola nel caso di piatto giocato da noi e da uno o più avversari, per cui vale sempre l’equazione “Più informazioni = Più Equity”.
In questo caso abbiamo spesso la possibilità di scegliere la nostra linea in maniera molto “safe”, o sicura, utilizzando il check, o una thin value, una size, cioè, che ci consenta di tenere, o prendere, il controllo della mano, senza investire troppe chips. Sarà sorprendente osservare come i giocatori occasionali folderanno anche in presenza di dimensioni di puntata piccoline.
L’apertura da bottone presuppone una difesa da parte dei due blind con mani molto marginali, per cui, nella lotta dei range di apertura e di difesa, saremo spesso portati a riconoscere la debolezza della difesa dai bui e spesso potremo portare a casa dei piatti sia per valore che in bluff, semplicemente utilizzando una continuation bet al flop convincente.
La difesa con mani mediamente più deboli da parte dei Bui, è dovuta proprio alle caratteristiche di un’apertura da parte di chi gioca da bottone: se è vero che noi che agiamo da bottone, sappiamo che il Grande Buio difenderà “più largo”, dobbiamo essere consapevoli che, se abbiamo a che fare con un buon giocatore, lui stesso sa che questa dinamica ci porterà ad aprire un numero piuttosto alto di mani da questa posizione.
Le size corrette
Ricordiamo sempre che parliamo in linea teorica e generale e che, soprattutto, ci sono molti giocatori che online stanno cominciando ad impadronirsi delle meccaniche GTO, per cui, contro di essi, utilizziamo le nostre conoscenze per metterli in difficoltà.
La size che viene più spesso considerata corretta nel poker moderno è pari a circa 2,2 Big Blind, da aumentare e calibrare a seconda delle caratteristiche del Grande Buio.
In soldoni se i bui sono 50/100 con Ante, nel poker online non è mai una brutta scelta aprire da un minimo di 220, fino a un massimo di 250. Ovviamente parliamo sempre e solo di MTT, o, se preferite, tornei; per il cash game c’è tutto un altro mondo che approfondiremo in altra sede.
Nel poker live, in un tavolo dove i bui chiamano praticamente sempre, è giusto aumentare la size e portarla fino a 3, o 3,5x, ma attenzione, dipende sempre dalle dinamiche di difesa e, soprattutto, dal flow della partita.
Quali mani aprire?
Nella fase avanzata di un torneo, in quella iniziale ha poco senso rubare i bui da bottoni con mani con equity prossime allo zero, non c’è bisogno di imparare i range di apertura da bottone a menadito: se siete giocatori alle prime armi sarà sufficiente applicare alcune regole che vanno sempre bene.
Cominciamo con il dire che tutte le coppie vanno onorate da bottone, da quella più piccina di 2, fino a, ovviamente, a quella degli assi.
Gli assi suited vanno altresì aperti tutti, anche se la letteratura del poker moderno, non disdegna allargare il range a tutti gli assi, piccoli e grandi, suited e off suited.
Il discorso non cambia molto con i Re, anche se qui l’equity diventa importante con la distinzione dei semi: K2s si apre ( e ovviamente superiori, K2s+ ), ma se sono off suited diamo particolare importanza al comportamento di difesa del Grande Buio con il quale con ogni probabilità instaureremo una battaglia psicologia, quasi da metagame.
Più in generale, più scendiamo con il valore della carta più alta, Q, J, 10 e così via, e più l’attenzione si sposta sul valore del kicker e sul fatto che le nostre due carte siano suited o meno, oltre che sulla voglia dei bui di difendere anche con mani marginali.
Ancora: vogliamo mettere grandissima attenzione sul comportamento dei nostri avversari: il nostro range di apertura da Bottone si allarga vs blind passivi e si restringe vs blind aggressivi.
Tre errori che costano carissimi
Chiudiamo con tre errori che costano, nel lungo periodo, porzioni importanti di valore.
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Aperture troppo piccole nei tornei live che generano piatti multiway: il tuo vantaggio posizionale si diluisce; sali a 2.5x–3x in tavoli in cui si limpa spesso e ai bui piace chiamare con continuità, soprattutto se lo facciamo con mani di valore.
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Aprire troppe offsuit marginali (Q8o, J8o, K7o) quando i blind 3-bettano: finiremo a foldare troppo spesso vs 3-bet o a giocare spot post-squeeze con mani che non ci garantiscono una grande equity, seppur in posizione. Meglio bilanciare questo tipo di aperture e mixare open con fold e, in minima parte, con limp e flat.
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C-bettare ogni flop: su texture medie/connesse, il check back protegge il tuo range e impedisce ai blind di check/raisarti profittevolmente. un bel flop Q-7-2 off suited, ci darà molte più soddisfazioni nel caso in cui decidessimo di effettuare una continuation bet anche in bluff.