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Come giocare A-K nei tribettati in cui si manca il flop: la lezione di coach Benjamin Rolle
Una situazione di gioco davvero scomoda in cui trovarsi: tribetti preflop AK, l’avversario chiama, il dealer gira le carte comuni e ti ritrovi con il nulla assoluto in mano.
“Ogni giocatore di poker odia questa situazione – scrive su X coach Benjamin Rolle, per introdurre una breve lezione sull’argomento – Ecco come far diventare questi spot profittevoli in meno di un minuto. Pensi di dover checkare? Sbagliato. Ecco perché.”
La situazione
Rolle prende a esempio una situazione di gioco in cui hero deve parlare con 29,7bb di stack da big blind con AK
su flop 8
6
4
. In mezzo al piatto ci sono 21,5bb e l’avversario su bottone ha 39,7bb. Il tedesco ha pubblicato la chart GTO.
“Come potete vedere, in questa situazione di gioco dobbiamo bettare quasi tutto il range con cui abbiamo tribettato. Perché? Pensa agli stack. Vogliamo tribettare polarizzati. Ci connettiamo abbastanza bene con questo board, anche con i nostri bluff. Puoi tranquillamente cbettare AK, prendere il tuo profit e non cadere in questo gioco a indovinare (e second barellare al turn overcards come T, J o Q).”
Board con broadway
Per spiegare le strategie di cbet nei piatti tribettati con AK, Rolle inizia dai flop che presentano carte broadway.
“Tante persone credono che un board con broadway sia sempre buono per noi. Sbagliato. Infatti dobbiamo cbettare poco i board come J-T-9 perché si connettono malamente coi nostri bluff. Persino su board come T-5-2, J-7-3, Q-J-4 dobbiamo spesso checkare, dal 30% al 60% del nostro range.”
Board con carte basse
Il tedesco spiega poi le strategie sui flop con carte basse.
“Specialmente nei tornei di poker, spesso giochi stack compresi tra 20bb e 40bb,m e spesso per tribettare le aperture da late position scegli mani come A3o, K5o, Q7o, J8o. Pertanto ti connetti abbastanza bene sui board con carte basse. In questo esempio punti quasi tutti il range su board tipo 6-4-3 o 7-6-3.”
Gli adattamenti
Rolle sottolinea come le strategie da lui elencate siano suscettibili di aggiustamenti in base alle variabili del caso, a iniziare dalla profondità degli stack e dalla tipologia dei range di tribet.
“Ovviamente queste situazioni di gioco sono risolte dall’ICM postflop. Ma cambia molto quando giochi con uno stack più profondo e tribetti in modo lineare e non polarizzato. Negli spot da 100bb di stack spesso tribettiamo in bluff mani come JTs, QTs e K9s. Quindi le carte broadway sono migliori, e siccome tribettiamo meno gli suited connectors e le coppie basse, questi board con carte basse favoriscono più noi del nostro avversario, che dovrebbe checkare molto di più su questi board con carte basse.”
Conclusioni
In conclusione dell’intervento, Rolle riassume tre punti chiave della lezione:
- Cbettiamo più larghi sui board con carte basse (da 8 a scendere) con stack tra i 20’bb e i 40bb quando tribettiamo polarizzati preflop (A4o, K3o, Q5o ecc.).
- Cbettiamo meno (intorno al 50%-60% sui board in cui i nostri bluff falliscono e che si collegano bene ai range avversari, anche con AK in qualche modo (J–7-3, Q-T-5, T-5-2)).
- Se siamo più deep e tribettiamo con bluff più forti come JTs, QTs, invertiamo questa strategia.