I film da rivedere durante le feste sul mondo del Poker e dei Casinò

Il casinò o comunque l’ambiente del betting, a tutti i livelli, è sempre stato molto cinematografico. Ed è arrivato il momento, per queste feste di Natale e Capodanno, di aprire di nuovo la bacheca per ripescare alcuni dei migliori film sul gioco.

Il nostro quintetto prevede anche pellicole d’autore, attenzione.

Ocean’s Eleven

Questo e poi i vari seguiti, Twelve e Thirteen. “Fate il vostro gioco”, recita il sottotitolo del primo film della saga, un tocco molto italiano.

La matrice del resto è quella in stile “I soliti ignoti”, dove c’è un personaggio che esce dal carcere e che cerca complici per il colpo della vita. Danny Ocean/George Clooney ne recluta dieci con l’obiettivo di svaligiare non il Monte dei Pegni, come nel capolavoro di Mario Monicelli, bensì tre casinò di Las Vegas.

In questo è più il remake di “Colpo grosso”, film del 1960 con lo stesso nome, ma tradotto diversamente.

Di mezzo c’è anche un pregresso sentimentale a complicare il tutto. Cast stellare, compreso il regista Steven Soderbergh raramente così in palla, colpi di scena e colonna sonora di livello per un film magari non strepitoso, ma sempre piacevole.

Casinò

Una delle colonne portanti della carriera gigantesca di Martin Scorsese, con gli adorati Robert De Niro e Joe Pesci nel cast che comprende anche una bellissima Sharon Stone, meritevole di una nomination come Miglior Attrice non Protagonista agli Oscar del 1996.

Praticamente perfetto dal punto di vista cinematografico e degli intrecci, l’inevitabile riferimento al mondo della criminalità organizzata e un protagonista indimenticabile come Asso/De Niro, l’ambiente del casinò è visto come un luogo dove la sfida è sempre dietro l’angolo. Che sia contro delle agenzie di scommesse o un tavolo verde o nelle relazioni interpersonali, cambia poco.

Sembra l’evoluzione in chiave “gioco” dell’altro capolavoro di Scorsese “Quei bravi ragazzi”. Senza dubbio da applausi.

Atlantic City

Una città che è l’altra faccia della medaglia del betting rispetto a Las Vegas: dall’altra parte degli Stati Uniti, sulla raffinata East Coast, l’atmosfera è meno caciarona rispetto alla Strip. Più intima, quello sì.

La protagonista di fatto, in questo film di fatto abbastanza “di gruppo”, è l’aspirante croupier Sally, interpretata da Susan Sarandon. Il suo sogno è quello di lavorare in un casinò di Atlantic City, città la cui presenza come detto è sempre piuttosto sfumata.

Certo, accanto a Susan Sarandon, splendida ma un po’ sciupata fisicamente in questo film, impossibile non citare l’immenso Burt Lancaster, in uno degli ultimi grandi ruoli della sua carriera, piccolo criminale che spia Sally dalla finestra.

Leone d’Oro a Venezia, candidato a 5 Premi Oscar incluso Miglior Film del 1981 (vinto poi da “Momenti di Gloria”), è una chicca d’autore del francese Louis Malle.

California Poker

Un altro grandissimo regista d’autore, Robert Altman, maestro dei film collettivi, con questa opera dove mette assieme un giornalista e un perdigiorno entrambi accaniti giocatori.

Elliott Gould e George Segal sono i due protagonisti di questo road movie, di fatto, in cui l’obiettivo è il casinò di Reno, nel Nevada.

Giocheranno praticamente a tutto il giocabile (blackjack, dadi, roulette, poker naturalmente), con un cameo persino di Amarillo Slim interpretando se stesso. Scoprendo che tutto sommato la vera ebbrezza non è nel vincere, ma nel gioco stesso.

Il titolo originale, “California Split”, definisce il finale del film in cui tutti i soldi guadagnati vengono spartiti tra i due protagoniti, prima dell’addio reciproco.

Montecarlo Gran Casinò

Che ci crediate o no, uno dei film più citati al momento delle battute copiate dai cinepanettoni e simili degli Anni Ottanta fu un flop al botteghino.

L’accoppiata Boldi-De Sica, circondata da caratteristi strepitosi come Mario Brega o del solito immenso Guido “Dogui” Micheli, l’ambientazione del casinò del Principato dove circolano bari, avventurieri, belle donne e giocatori di professione: tutto inutile, agli spettatori non piacque.

A noi invece moltissimo, pensando ad alcune scene stupende, come il duetto tra Brega e Micheli da imbarcazione a imbarcazione (“Cambiate de yogurt”, “Ué, mare nostrum! Io è dal ’52 che pascolo qui”).

Dei film puramente in ambito casinò prodotti in Italia questo è veramente imperdibile.