Christian Favale torna al coaching: “Vorrei creare una sorta di ‘master’ del cash game 6-max”

Il membro del team online di PokerStars Christian Favale, ieri sera, si è reso protagonista sui social network grazie a un post che presumibilmente ha consentito a Massimo ‘Maxshark’ Mosele, il cui account era stato violato da un ‘cracker’, di salvare diversi soldini.

Conosciuto per il suo costante basso profilo e rispettato per la sua signorilità già ben prima del gesto descritto, il grinder romano, specialista del cash game high stakes, è altrettanto rispettato ai tavoli, in quanto uno dei migliori interpreti della penisola del gioco a ‘soldi veri’.

La sua volontà, dunque, è quella di condividere l’esperienza accumulata in anni di grinding e, come ha scritto in un recente post su Facebook, ha deciso di tornare a intraprendere l’attività di coaching che già l’aveva impegnato in passato.

“Si tratta certamente di un’attività dispendiosa – spiega Christian – ma altrettanto stimolante e ricca di potenziali conoscenze. Poter accedere completamente al thinking process altrui, infatti, è un modo ottimale per poter riflettere su determinate situazioni da differenti punti di vista”.

Condividere il sapere, spesso, può rivelarsi un’arma a doppio taglio per i grossi calibri del poker, dal momento che innalza il livello del field. Quindi nei commenti sul suo profilo Facebook c’era chi aveva ipotizzato che questa scelta di Favale presupponesse un suo passaggio definitivo al punto com. Christian però smentisce fermamente:

“Nessuna connessione: semplicemente mi andava di intraprendere un percorso di interessante crescita con studenti dall’ottimo potenziale. Vederli ottenere risultati è motivo di orgoglio, già in passato quasi tutti i miei allievi hanno raggiunto lo status di Supernova Elite ed è davvero bello assistere a tali ascese nel mondo del poker online…”

Ma quali sono, dunque, i leak che si aspetta di trovare Christian in giocatori già discreti? Il player romano risponde così: “Nella maggior parte dei casi dovremo lavorare sul pot control e sulla gestione delle situazioni comuni, comunque mi occuperò di pokeristi già vincenti da anni che, magari, faticano però a fare il definitivo salto di qualità. Vorrei che il mio coaching diventasse una sorta di ‘master’ del cash game 6-max”.

Il membro del team online PokerStars, infine, ci spiega il suo modus operandi.

“Il primo step è un intensivo leak finder, seguito di solito da review di sessioni registrate. E’ la forma di studio che preferisco, perché fa emergere tutti i possibili leak dello studente, anche quelli presenti nei pot apparentemente meno interessanti”.