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il 12 Apr 2016

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Michele ‘kikeralto’ Ciaverella runner-up all’Ultradeep Scoop: “Il poker è soltanto un hobby…”

Michele ‘kikeralto’ Ciaverella runner-up all’Ultradeep Scoop: “Il poker è soltanto un hobby…”

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Per Michele ‘kikeralto’ Ciavarella, pugliese doc, classe ’78, il poker non è altro che uno splendido passatempo.

Michele (a sinistra in foto copertina) lavora infatti come infermiere a San Giovanni Rotondo, ma ogni qualvolta riesce a ritagliarsi un po’ di tempo libero si siede davanti al pc e inizia a cliccare. Michele gioca dal 2009 e con il passare degli anni ha affinato sempre più le sue skills da MTTer.

E dopo aver seguito un percorso di coaching a inizio 2015, il suo hobby è diventato decisamente più remunerativo del primo lavoro “che non intendo comunque lasciare”: Primo posto (con deal) al Sunday Special ad agosto, primo posto ad un Night on Stars, primo posto al Sunday Challenge, primo posto ad un Need for Speed, due volte runner-up al The Bigger e nella serata di ieri seconda piazza all’Ultradeep Scoop per 30.180€.

“Gioco a poker da tanti anni, ma solamente negli ultimi due ho iniziato ad avere l’approccio giusto. Il confronto con alcuni amici più esperti mi ha portato a migliorare tantissimo. Tra questi ci sono Salvatore Capocchiano, Enrico De Rosa e soprattutto Gianluca Petrone. Grazie ai loro consigli sono riuscito a disciplinarmi: se prima avevo 30x e vedevo il chipleader con 200x, mi sentivo short e mi tuffavo a caso. Gianluca una volta mi disse: ‘Non ti curare di chi ha tante chips; sappi che fino a quando hai 30x avrai sempre margine di manovra’. E’ una frase che mi è rimasta dentro e mi ha aiutato a capire come comportarmi al tavolo quando mi accorcio e divento short stack.”

Il grafico del 38enne foggiano metterebbe in imbarazzo quello di tanti regular che fanno del poker l’unica, vera professione:

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“Sono consapevole di essere meno skillato rispetto a tanti ragazzi che giocano online. Alcuni sono davvero fenomenali e c’è solo da imparare. La cosa divertente è che ne ho incontrati diversi in dei tornei live e quando ho rivelato il mio nickname sono rimasti a bocca aperta… quasi tutti pensavano fossi un ‘under’! Ora mi chiamano ‘zio’ o ‘nonno’…[ride]. Battute a parte, ci tengo a ribadire che lo studio di questi ultimi anni, specialmente quello post sessione, unito all’esperienza accumulata, mi hanno portato a fare quel salto di qualità che mi permette di giocarmela anche contro i più forti”.

Tornando al presente, Michele ci ha raccontato le fasi saliente della cavalcata, terminata alle 6.47 di questa mattina, nell’evento #11H del festival primaverile online su PokerStars:

“Sono stato short per gran del torneo, ma la pazienza, quella che un tempo mi mancava, ha pagato. A 20 left ho trovato due double up importanti e sono riuscito a presentarmi al final table con uno stack da terzo in chips. Gli unici avversari ostici erano ‘Dezze93’ e ‘the10show’ che fortunatamente non sono mai riusciti a decollare e hanno chiuso rispettivamente al quinto e ottavo posto. Ho evitato di scontrarmi con loro, provando invece ad aggredire due avversari che stavano giocando molto chiusi, intimoriti dalla verticalità del pay-out. E’ mancato l’acuto in heads-up, ma non posso proprio lamentarmi! So di non essere stato sfortunato in questi mesi; fare ottavo o secondo in un torneo del genere può spostare il profit di un anno intero. Anche in passato ho runnato veramente bene nelle fasi finali di torneo… e questo spiega quel grafico ‘atipico’ per un amatore!”

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