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il 13 Mag 2016

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“PokerStars vuole la liquidità condivisa!” Marco Trucco spiega i piani della picca per l’allargamento del punto it

“PokerStars vuole la liquidità condivisa!” Marco Trucco spiega i piani della picca per l’allargamento del punto it

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PokerStars scende in campo per la creazione di una liquidità condivisa.

Dopo l’ok del senato francese è una ulteriore presa di posizione davvero importante: visto il profilo quasi monopolostico sul mercato italiano, infatti, la voce della picca rossa ha il suo bel peso sull’allargamento dei confini del punto it.

Per capire meglio le intenzioni di PokerStars, e quali saranno gli step che potranno portare alla creazione di una liquidità comune con altri paesi europei a mercato regolamentato, abbiamo parlato con il CEO italiano di PokerStars Marco Trucco.

 

IPC: PokerStars mira alla liquidità internazionale: quali sono le ragioni che vi hanno portato a questa presa di posizione? Secondo le analisi di mercato che suppongo abbiate compiuto, di quanto si allargherebbe il bacino giocatori?

MT: Condividere la liquidità con altri mercati è nella natura di PokerStars, è la segregazione ad essere un’eccezione. La liquidità comune è un beneficio talmente ovvio e grande per i giocatori e per gli operatori che c’è ben poco da studiare. Per difendere l’opinione contraria c’è bisogno di arrampicarsi sugli specchi. C’è chi ci sta provando, e non è bello da vedere.

IPC: Quali sono le leve che è in vostro potere muovere per arrivare all’agognato traguardo – e quali sono gli step nel dettaglio? Quali sono invece le principali difficoltà tecniche alla unione dei mercati, e dunque alla creazione di una piattaforma comune?

MT: Siamo realistici: non abbiamo alcun potere se non quello di collaborare con i regolatori per quanto ci sarà richiesto. Di quanto si allargherebbe il mercato dipende dal perimetro di intesa tra i regolatori, non dipende da noi. Le difficoltà tecniche dipendono anche dalle scelte che vengono fatte, noi potremo – se ci sarà richiesto – suggerire delle soluzioni, ma bisogna accettare il fatto che, al di là della “semplicità tecnica” della soluzione, ci sono altre priorità.

IPC: Con AAMS avete già avviato una qualche forma di collaborazione in favore della creazione della liquidità condivisa? Se la risposta è ‘sì’, in cosa consistono?

MT: Non sono previste forme di collaborazione formali; di fatto, AAMS ricopre il ruolo di “controllore”, mentre noi siamo i “controllati”, e dobbiamo rispettare questi ruoli. Detto questo, siamo certamente disponibili a dare il nostro contributo, anche tecnico, qualora questo fosse richiesto; abbiamo acquisito grande esperienza in questi anni, grazie all’impegno profuso nello sviluppo di piattaforme – segregate o condivise che fossero – in tutto il mondo, ed è anche nostro interesse collaborare per un risultato che possa portare vantaggi a tutto l’ecosistema poker.

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IPC: A livello aziendale come cambierebbero i ruoli con l’arrivo di un mercato comune? Invece sul piano della offerta di gioco cosa cambierebbe, sia lato players che lato room?

MT: Una piattaforma condivisa -ad esempio- con Francia e Spagna darebbe ai nostri giocatori un’offerta di gioco finalmente paragonabile al resto del mondo. Pensate ai garantiti, ai montepremi degli Spin & Go e alle promozioni che ci sono adesso e moltiplicateli per tre. Naturalmente è una grossa approssimazione, ed è prematuro parlare dei possibili palinsesti, premi e promozioni, ma la cosa più importante è che il poker potrebbe ricominciare a crescere spontaneamente, perché per realizzare grandi cose, in grado di attrarre nuovo pubblico, servono grandi numeri.

IPC: A suo avviso quale sarebbe lo scenario più plausibile post allargamento del mercato?

MT: Lo scenario è semplice: più scelta. Significa anche più concorrenza, ma va bene: il mercato ha bisogno di crescere, e questo avverrà solo quando anche i nostri competitor investiranno sul poker.

IPC: Casinò, scommesse, poker: su quali di questi ambiti del gioco online verte il futuro di PokerStars per riavvicinare i giocatori occasionali?

MT: Tutti e tre. Il poker, per come lo stiamo facendo evolvere, è un gioco in grado di attrarre sia gli scommettitori che gli amanti dei giochi di casinò.

IPC: Sembra proprio che quest’anno non ci sarà la terza edizione de ‘LaCasaDegliAssi’: che iniziative sono in cantiere da parte vostra sul fronte comunicazione?

MT: La Casa degli Assi 2 ha registrato ottimi ascolti, ed ha avuto un buon successo come reality, ma le condizioni della messa in onda e la struttura stessa del format, che lasciava il poker in secondo piano rispetto alla parte “reality”, hanno determinato un cambiamento di rotta per quest’anno. Abbiamo comunque altri piani in cantiere, a partire da una grande iniziativa sulla Twitch TV, che vedrà protagonisti i nostri Team PokerStars Pro, senza dimenticare “A Night with PokerStars”, il format televisivo tuttora in onda su DMAX con gli episodi di Shark Cage e i tavoli finali dell’EPT stagione 10.

 

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