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il 2 Dic 2021

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Salvare le WSOPE dallo stato di emergenza: il racconto di Federico Brunato da Rozvadov

Salvare le WSOPE dallo stato di emergenza: il racconto di Federico Brunato da Rozvadov

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C’è stato un momento in cui lo svolgimento delle World Series Of Poker Europe di Rozvadov è stato in serio pericolo.

Venerdì scorso, dopo aver annullato il primo flight del Colossus per carenza di dealer, la macchina organizzativa del casinò Kings si è trovata a dover fare i conti con lo stato di emergenza proclamato in fretta e furia dal Governo ceco per contrastare il preoccupante aumento di contagi.

Nel giro di poche ore a dover salvare capra e cavoli si è ritrovato Federico Brunato, Poker Director del casinò Kings. Il 31enne torinese ci ha raccontato l’opera di salvataggio delle WSOPE.

 

I primi problemi

Partendo dall’inizio, se il buongiorno si vede dal mattino, che per Brunato e lo staff del Casinò Kings di Rozvadov ci sarebbero stati dei problemi si poteva capire ancora prima dello shuffle up delle World Series Of Poker Europe:

“Quattro giorni prima dell’inizio delle WSOPE sono arrivate le indicazioni del governo di vaccinare tutto il personale del casinò – spiega Brunato – La misura della Repubblica Ceca non era obbligatoria ma come organizzazione la abbiamo accolta. Chi voleva vaccinarsi lo ha fatto, chi non voleva ha scelto di non continuare a lavorare al Kings”.

A ridosso delle WSOPE Brunato si è così trovato con quaranta dealer in meno a disposizione.

“I nodi sono venuti al pettine durante la giornata di venerdì. C’era il Mini Main Event, che è un torneo di cui vado fiero perché è un po’ il mio cucciolo: la struttura è la stessa del Main con la differenza che i livelli durano 40 minuti. In questa situazione, però, il fatto che la bella struttura prolungasse la permanenza dei giocatori ai tavoli è diventato un problema, specialmente perché abbiamo avuto più del doppio delle iscrizioni messe in preventivo”.

La soluzione non è stata indolore. E il brutto, per Brunato e lo staff del King’s, doveva ancora arrivare.

“Quel giorno siamo riusciti operativamente a risolvere il problema annullando il day 1 A del Colossus. Poi il pomeriggio la Repubblica Ceca ha proclamato lo stato di emergenza a partire dalla mezzanotte”.

 

Lo stato di emergenza

Le disposizioni di emergenza approvate dal governo ceco venerdì scorso, 26 novembre, riguardano lo svolgimento di eventi sportivi in modo diretto:

“Oltre all’obbligo di Green Pass è previsto che gli eventi sportivi si possono svolgere dalle cinque di mattina alle dieci di sera con non più di mille persone. Abbiamo quindi dovuto rischedulare tutti gli eventi da quel giorno in poi. Per me personalmente ha significato ore passate davanti al computer”.

In modo quasi paradossale, però, lo stato di emergenza ha aiutato il King’s a risolvere il problema dei giorni precedenti:

“Molti casinò della Repubblica Ceca hanno cancellato la programmazione che avevano perché lavorano principalmente la sera. Abbiamo quindi dato la possibilità di operare ai dealer vaccinati di quei casinò. Il giorno dopo lo stato di emergenza avevamo venti dealer in più, il giorno dopo ancora dieci in più e così via…”

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La soluzione organizzativa

Per salvare il normale svolgimento delle WSOP Europe Brunato ha cercato di non toccare le strutture dei tornei:

“Tutti gli eventi con braccialetto non hanno avuto cambi di struttura. Abbiamo rischedulato tutto: i tornei iniziano alle dieci di mattina e finiscono alle dieci di sera con cap a mille persone. Si giocano meno ore al giorno e per questo, quando non siamo riusciti a chiudere i giochi entro l’orario prestabilito, ogni tanto abbiamo dovuto aggiungere un final day”

L’evento più rivoluzionato dalle modifiche è stato il Colossus, che dopo l’annullamento del day 1A ha visto quattro italiani arrivare al tavolo finale:

“Abbiamo dovuto cancellare alcuni flight, in origine erano in programma due al giorno. Comunque siamo riusciti a raggiungere il cap e il torneo ha superato il garantito senza problemi, con tutti e sei i flight sarebbe stato ancora più ricco per i giocatori. Date le circostanze siamo riusciti almeno a fare questo, l’alternativa era bloccare l’evento o non farlo giocare e non volevo che succedesse”.

La riorganizzazione delle WSOPE dopo la proclamazione dello stato di emergenza in Repubblica Ceca si può considerare una operazione riuscita:

“Tutti gli eventi sono andati e stanno andando bene, i numeri lo confermano. Sabato abbiamo raggiunto il cap di 1.000 giocatori e tanti tornei stanno registrando centinaia di entries”.

 

Il neo e l’obiettivo per il Main

In questa situazione che lo ha costretto a fare i salti mortali per salvare le WSOPE, Brunato ha trovato un motivo di dispiacere personale:

“Mi è dispiaciuto vedere tanti organizzatori, anche italiani, che condividevano le notizie dei problemi di personale avuti nei primi giorni come se quasi provassero piacere per le disgrazie altrui. In realtà sono cose che possono succedere, l’importante è affrontarle e risolverle per dare ai giocatori la possibilità di sedere ai tavoli. Qualcuno ha cercato di sputtanare il Kings e questo fatto mi ha deluso personalmente, sono il primo a collaborare volentieri con tutti i partner, anche italiani. I giocatori italiani al Kinfgs sono la seconda presenza per nazionalità dopo i tedeschi. La delusione è stata personale più che professionale: dal mio punto di vista è il business del poker in sè a essere importante, se tutti offrono buoni tornei per me è un fatto positivo, non godo se qualcuno chiude o gli faccio concorrenza: il nostro obiettivo deve essere dare la possibilità di giocare a chi ama il poker”.

Dopo aver salvato in calcio d’angolo le WSOPE, l’obiettivo di Brunato adesso riguarda il Main Event che inizia venerdì 3 dicembre:

“Per il Main Event WSOPE abbiamo collezionato già 270 ticket distribuiti live, più altri 40 qualificati dai satelliti online su varie piattaforme, come minimo. Una piccola soddisfazione sarebbe battere il record di 593 entries del Main Event WSOPE 2011 a Cannes. Poi gli obiettivi son cambiati spesso durante l’anno, adesso il principale è finire queste WSOPE nel migliore dei modi e poco male se non ci sarà il record al Main Event: lo faremo l’anno prossimo.”

 

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