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il 15 Lug 2022

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Vendere all’asta le quote del Main Event WSOP: Marco Bognanni racconta il suo esperimento

Vendere all’asta le quote del Main Event WSOP: Marco Bognanni racconta il suo esperimento

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Tutto è pronto per il tavolo finale a dieci del Main Event WSOP, che in questa edizione ha registrato una curiosa novità finora un po’ passata sotto traccia.

Ne è autore Marco Bognanni. Invece di vendere quote del Main Event, magari con un ritocco verso l’alto (mark-up) dovuto all’edge sul field, il player piacentino ha deciso di mettere all’asta l’uno per cento del suo torneo.

Il valore nominale della quota venduta era dunque di 100$, il gioco al rialzo ha fatto chiudere l’asta a 350$. Un risultato davvero niente male che è andato oltre le aspettative di Marco, come racconta lui stesso.

Come ti è venuta l’idea di mettere all’asta l’1% del tuo Main Event e non di venderlo con le più tradizionali quote con mark-up?

L’idea è nata perché molti mi hanno chiesto quote, ma a me non piace vendere la mia action, credo che abbia un senso solamente per giocare dei buy-in in cui hai edge sul field ma che non puoi affrontare col tuo solo bankroll. A Las Vegas poi c’è la proporzione più sfasata possibile tra buy-in e livello dei giocatori. Per farti capire, il Main Event, che è un torneo che costa diecimila dollari, ha una percentuale di giocatori scarsi che non si trova in nessun altro torneo del mondo da diecimila dollari di buy-in, e così funziona anche nei tornei da mille, da duemila…

Alla fine, vista la domanda, ho deciso di mettere all’asta questo uno per cento in bitcoin, anche per abituare le persone a ragionare in bitcoin invece che in euro, dollari o yen, visto che la maggior parte del tempo lavoro sui bitcoin (da tempo ormai Marco è sempre più proiettato nel mondo delle criptovalute, ndr).

Ti aspettavi una simile partecipazione all’asta? Tra gli acquirenti ci sono stati più pokeristi o più persone che ti seguono per le cripto?

La partecipazione è stata molto buona. Considerato che a guardare le mie storie sui social saranno 500-600 persone, il fatto che abbiano battagliato in 30 o 40 per questo uno per cento è sicuramente un buon dato. Avendo venduto in bitcoin, la cifra raggiunta acquisirà valore e magari l’anno prossimo, o quando sarà, mi servirà per pagarmi l’intero buy-in di un torneo.

Tanti partecipanti avevano già un portafoglio in bitcoin, però ci sono stati alcuni che lo hanno aperto ex-novo. Le persone che mi seguono per le cripto non capivano molto bene il valore di quello che stavano comprando, tanti mi chiedevano spiegazioni sulle dinamiche in privato. I pokeristi invece avevano chiaro tutto e sapevano che dal doppio della quota in poi il prezzo era un po’ fuori mercato. Infatti mi pare che dal 250% in poi non ci siano state più offerte di pokeristi. Credo che mi abbiano scritto più pokeristi, ma nella realtà dei fatti, per il discorso bitcoin, chi già aveva un portafoglio in bitcoin era più facilitato alla partecipazione.

 

A tuo avviso l’acquisto del compratore è stato +EV? Qual è un mark-up giusto per il Main Event WSOP?

Si a mio avviso l’acquisto del compratore è stato +ev. Non a caso io non venderei le quote dei miei tornei, questo uno per cento voleva coinvolgere le persone da casa che hanno il sogno di partecipare alle WSOP. Detto questo, io sono un giocatore vincente online da più di 13 anni, con un ROI che in tutte queste stagioni non è mai stato sotto il 20% annuo. Se consideriamo che ho sempre giocato più di 5000 tornei annui credo sia un discreto risultato.

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Poi è chiaro che in un mese di tornei live può capitare di tutto, anche fare zero itm, e sarebbe del tutto normale. Ma se anche vai itm non cambia molto, non vai a pagare tutti gli spending che fai, a meno di deep run davvero significative. Questo preambolo per far capire che che comunque chi mi ha preso questa percentuale ha fatto una scelta più oculata piuttosto che giocare al Superenalotto o alla lotteria. Io ho comunque chiarito che al torneo avrebbero partecipato migliaia di persone e solamente il 15% sarebbe andato a premio e un 85% invece no.

 

Sei soddisfatto della cifra raggiunta?

Pensavo di raggiungere 300$, sono arrivato a 350$, tanto meglio. Ma al di là del ritorno istantaneo, sicuramente questa iniziativa è servita a far capire a qualcuno come funziona il mondo dei bitcoin e che le transazioni in cripto oggi sono davvero alla portata di tutti.

 

Secondo te questa novità può trovare terreno fertile e diventare una nuova via, alternativa alle quote, per vendere la propria action live?

Sì, credo che questa novità possa trovare terreno fertile. Mi chiedo come mai nessuno abbia ancora pensato a creare un portale dove mettere all’asta le quote. So che ci sono portali che permettono di vendere quote con mark-up, ma sono centrati soprattutto sull’online. Se Phil Ivey mettesse all’asta le sue quote credo che le venderebbe al 500% facilmente. Certo, ci dovrebbero essere dei bei sistemi di sicurezza… Non fossi così assorto dal progetto SWAG sarebbe un qualcosa da sviluppare.

 

A tuo avviso qual è la maggiorazione giusta per il Main Event WSOP?

Secondo me una quota del Main Event maggiorata in modo sensato sarebbe da pagare anche al 400%. Poi certo, più ne prendi e più la maggiorazione scende. Ad esempio, se prendi il 20%, va bene prenderlo al 200%. Sto parlando di un giocatore vincente sia live che online. Se invece si parlasse di un reg online, anche se vincente, se non avesse mai giocato live il discorso potrebbe cambiare, perché ci sono diverse difficoltà che potrebbe incontrare.

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