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Main Wsop, gli azzurri fanno il pieno di cooler nel day2A…
LAS VEGAS – In principio fu Alessio Isaia. Set over set, praticamente alla prima mano del day2A del Main Event Wsop. E le 27.000 chip con cui aveva cominciato la giornata, puff, svanite come per incanto. “Meglio adesso che dopo” il didascalico commento su Facebook del pro di Full Tilt.
Poi fu Luca Pagano, asso-asso giocato ai resti preflop contro A-K di Gabe Kaplan, comico, attore e ora poker pro famoso negli Usa. Donna-fante-dieci, scala completata al river e Luca a scrivere: “Cosi’ a naso direi che ho fatto bene a giocare solo 3 eventi su 57 alle WSOP”.
Il messaggio, fin dai primi livelli di questo day2A, è stato chiarissimo. Attenti azzurri, che ne possono succedere di ogni. Pensate ad Alfonso Amendola. Finisce ai resti preflop con asso-re, trova contro asso-re, e l’avversario fa colore. Senza parole. E poche in più, di parole, riesce a metterne assieme Mauro Piacentino.
Prima finisce ai resti contro un corto che alle sue due donne oppone due re. E stack gambizzato. “Nella mano successiva – conclude “Maurotto” – di nuovo Q-Q, e ancora dall’altra parte K-K. Stavolta il corto sono io”. Board bianco, e allora via, a piedi per i corridoi del Rio. Contro il “cooler”, d’altronde, non c’è ragione…
Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo