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il 21 Giu 2013

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Il mondo dei SNG 27max – gamar82

Il mondo dei SNG 27max – gamar82

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Da esperto di questo “micromondo”, il moderatore di ItaliaPokerForum Francesco “Les” Baldassarri ci fa conoscere, attraverso dettagliate interviste, i grinder più attivi di una delle specialità, appunto i sit & go 27max, che sembra non conoscere crisi ed attrarre sempre più regular alla ricerca di profit e ROI positivo attraverso un multitabling necessariamente spinto.

Dopo le interviste a “MorganGuru” e “Vaklam2”, ci racconta la sua esperienza “gamar82”.

Perché i 27max e non il cash od altro? I regular aumentano quasi ogni mese a tutti i livelli, dunque è ancora profittevole massarli? 

Devo essere sincero, in questi ultimi due anni non ho grindato come avrei dovuto per una serie di motivi, personali e familiari, che non mi hanno dato, quindi, la possibilità di mixare due specialità troppo diverse tra loro, cash e sit. Ecco spiegato in poche parole il perché i sit rimangono ancora il mio main game. Ogni mese troviamo nuovi regular, oserei quasi dire ogni settimana, dunque per quanto riguarda il discorso profitto sicuramente restano sì ancora profittevoli, ma di sicuro non con i margini che si potevano avere un anno o due fa. L’unica fortuna, almeno dal mio punto di vista, sta nel fatto che molti giocatori non sono da definirsi regular per la loro qualità di gioco, ma piuttosto per la loro assidua presenza ai tavoli. 

Come hai plannato il 2013 e come hai pianificato la tua giornata tra grinding/lavoro/coaching/interessi personali? E qual è il tuo obiettivo in termini di profit+rakeback?
Il poker, fortunatamente o sfortunatamente non lo so, è attualmente il mio unico lavoro, di conseguenza lo faccio quasi a tempo pieno. Questo anno per me è praticamente partito solo poche settimane fa, dato che mi sono trasferito nel nuovo appartamento con la mia ragazza, iniziando la convivenza. L’obiettivo è quello di dare finalmente una certa continuità al lavoro, sperando di creare un buon bankroll. Purtroppo le spese per casa e per vivere non sono poche, devo poi anche dedicare del tempo per studiare bene pure il cash game, dato che i 27max sono praticamente dei low/mid stakes che non mi permettono di raggiungere un livello vip come il supernova elite.

Ritieni che avere un coach sia fondamentale per diventare un top regular? Chi è stato od è il tuo? Quanto ha cambiato il tuo modo di concepire il grinding?

Ad essere sincero ho avuto due coach per sit ed entrambi, chi per un verso chi per un altro, sono stati fondamentali. Il primo perché mi ha praticamente insegnato quasi tutto sulle basi del poker e dei sit, mentre il secondo mi ha “aperto gli occhi” nell’approfondire lo studio in termini matematici e di tattica applicata al tavolo. Credo dunque che avere un coach sia molto importante soprattutto per chi inizia una nuova carriera pokeristica, anche se un coach bravo non è facile trovarlo, ne trovarlo a buon mercato. Molti si limitano ad insegnarti le basi o le cose che loro normalmente fanno ai tavoli, ma trovare una persona in grado di prepararti a 360° gestendo roll, tilt, real life, tempo di sessione è davvero dura! Per certi aspetti credo sia quasi più importante avere un mental coach, magari che affianchi un coach bravo e preparato nella specialità che si sta affrontando.

avatar gamar82

L’avatar di Gamar82 ai tavoli

 

Quello che però ci terrei a precisare è che c’è un confine tra insegnare un mestiere e svenderlo rovinando un “ecosistema”, proverò a spiegare meglio questo pensiero.
In ogni mestiere che si rispetti un professionista si fa pagare bene per trasmettere le proprie “nozioni”, perché si presume che queste valgano effettivamente qualcosa. Ora non farò né nomi né parlerò di cifre espresse in numeri, ma trovo abbastanza ridicolo sapere che ci sono persone che insegnano a giocare i sit per pochi euro l’ora, intasandoli quindi di centinaia di nuovi regular. Così facendo molti hanno completamente rovinato e stanno rovinando un “ecosistema”, definiamolo così, che sarebbe durato per molto e molto più tempo ancora. Se è pur vero che con il passare del tempo nuovi regular sarebbero comunque nati ed arrivati ai sit, c’è da dire che, certamente, non l’avrebbero fatto con questa rapidità e non con questa preparazione “mordi e fuggi”.
Per ultimo lascio la cosa che in realtà è più importante ma che è un discorso scomodo per troppi: quanti di questi fantomatici coach sono in regola? Quanti di loro pagano le tasse avendo partita Iva, rilasciando dunque fattura per lezioni private? Ecco che noi italiani, da egoisti, pensiamo solo nostro interesse senza pensare ad un domani.

Esiste una soglia fisica per il multitabling? Nel senso, qual è secondo te, se esiste, il rapporto migliore tra tabling e A-game? Sarebbe inutile riuscire a stare 50x se le nostre move risultassero scorrette e controproducenti.

La risposta è semplice: dipende. Personalmente credo che ognuno di noi abbia una soglia di concentrazione e di sensibilità diversa ai tavoli, quindi se per me giocare “A-game” significa giocare 26x, per qualcun altro potrebbe essere invece giocare 18x, mentre per un altro ancora magari 34x. Come avrai capito dipende da molti fattori quali preparazione tecnica, tempo a disposizione, motivo del grinding.

A mio avviso ci sono due tipi di giocatore: il “profit player” ed “il rakeback player”. Il primo gioca un numero coerente di tavoli, riuscendo a gestire senza grosse difficoltà sia spot in early stage sia in late stage, dove c’è necessità di maggior attenzione. Non si preoccupa della rakeback perché non è quello il suo reale obiettivo, ma mira solo al profit finale. Il secondo è il classico giocatore che sovrastima le proprie capacità, magari giocando 35x o 40x per svariati motivi come mancanza di tempo od altro. Questo comportamento spesso però non si traduce in profit o raggiungimento di soglie rakeback importanti.

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Tornando al discorso se sia conveniente o meno grindare estremo, rispondo sempre dicendo che dipende dalla sensibilità del giocatore e dalla sua preparazione. Teniamo però conto che se abbiamo dei leaks, questi verranno ripetuti per tutti i tavoli e verranno aggravati dal fatto che, non avendo la stessa concentrazione, finiremo per discostarci dal nostro A-game, peggiorando dunque la situazione.

Per tenere certi ritmi anche la tecnologia ha bisogno di un continuo aggiornamento. Com’è la tua configurazione hardware/software e che tipo di postazione consigli?

Credo che per chi mass-grinda sit la cosa più importante sia avere un’ottima configurazione del pc, dove la differenza la fanno sicuramente l’hard disk e la ram disponibile, visto che poi si utilizzeranno molti programmi di gestione come i vari “table ninja” o “hold’em manager” tanto per fare degli esempi pratici. Sicuramente avere un buon pc ci sarà di aiuto nel grindare, per non avere rallentamenti o problemi derivanti dall’apertura di più applicazioni contemporaneamente.

Per quanto invece riguarda il monitor, utilizzo un 30 pollici 16/10 con una risoluzione di 2560*1440, quindi di gran lunga superiore allo standard hd. Questo si traduce in una maggiore disponibilità di spazio sulla scrivania, non necessitando di due monitor: è una soluzione che consiglio vivamente a tutti quelli che usano per ore ed ore il computer.

Come ti immagini il futuro del poker e come ti vedi immerso in questo mondo? Cosa pensi del livello che attualmente massi?

Credo che se non apriranno i confini alle altre nazioni, il mercato italiano finirà con il crollare prima o poi, non tanto per la sola presenza dei regular, che già di per se basterebbe tra qualche anno a limitare i profitti, ma soprattutto per l’attuale crisi economica. Ogni volta che sento parlare del problema del poker nostrano limitato ai soli italiani odo sempre le solite cose: troppi regular, poco traffico nelle room e così via. Cose certamente vere, ma quello che in realtà più mi preoccupa è che se questa crisi dovesse continuare allora ci troveremmo davanti ad un problema grave, in quanto mancherebbe la presenza, che prima era massiccia, di fish ai tavoli. Molte famiglie fanno fatica oggi e sicuramente  quei 50/100€ che una persona poteva “spendere per svago” ora le investe diversamente. Spero vivamente che un mercato europeo sia alle porte per tanti motivi, ma credo comunque che ai livelli mid stakes, sia sit sia cash, ci sarà sempre un modo per fare del profit mensile.

Come sono i rapporti tra i regular? Vi conoscete? Vi confrontate? C’è stima, invidia od altro?

Molti li conosco tramite Facebook, alcuni li ho conosciuti di persona, mentre altri via Skype. 

Stima ne ho per diversi, la rivalità è giustamente presente tutti i giorni ai tavoli e credo anche sia normale giudicare un regular per alcune sue giocate “discutibili”, magari solo per rabbia. Poi capita che li conosci e li rivaluti, capisci che sono ragazzi come te ma con una preparazione diversa e la prospettiva di giudizio cambia. 
Spesso ci dimentichiamo che il livello tecnico pokeristico non equivale al carattere della persona, tutt’altro!

 

 

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