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il 23 Ago 2013

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10 milioni garantiti in un torneo e la strategia cambia completamente

10 milioni garantiti in un torneo e la strategia cambia completamente

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Ieri è finalmente partito il Main Event del Seminar Hard Rock Poker Open, con un garantito di niente meno che 10.000.000$ per un buy-in di solo 5.300$. Anche se non lo sembrerebbe con un montepremi di questo genere, la notizia oggi non è tanto il torneo in se ma la formula adottata per la struttura: stack choice dopo i Day1, il che significa che tutti possono giocare tutti e tre i Day1 (pagando ovviamente 3 buy-in) e andare al Day2 con lo stack maggiore.

A questo punto la domanda sorge spontanea: qual è la miglior strategia per un torneo di queste caratteristiche? Da un lato sembra ottima l’idea di avere tre giorni per costruire uno stack imponente con cui affrontare il Day2, dall’altro l’investimento per tre Day1 fa salire il buy-in a 15.900$ e quello rende più difficile avere un ROI positivo, ovvero vincere più soldi di quelli giocati.

Uno che si è posto questa domanda in situ è stato Jesse Martin, vincitore del braccialetto delle WSOP di quest’anno del 2-7 Draw da 10.000$. Avendo finito il Day1A con 14.400 fiches, 7,5 bui per il Day2, si chiedeva cosa doveva (o avrebbe dovuto) fare. Concretamente Martin ha posto la domanda su Twitter a due dei suoi amici: Tom Marchese e Justin “stealthmunk” Schwartz:

Il primo a rispondere invece è stato David “Bakes” Baker, che, non sapendo all’inizio che si trattava di una struttura stack choice, ha detto prima a Martin che avrebbe dovuto pushare tutte le mani dell’ultima orbita, cercando il raddoppio oppure l’eliminazione in modo di fare reentry il Day1B. In un secondo momento, avendo già appreso che poteva scegliere fra i diversi stack dei Day1 gli ha consigliato di riprovarci perché l’obiettivo di questo torneo non è tanto puntare ad avere un ROI positivo ma di fare una run veramente deep e arrivare ai posti dove ci sono premi molto ricchi.

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Owais Ahmed (giocatore soprattutto di Omaha) aveva un parere leggermente diverso. Secondo lui avere 7,5 bui al Day2 è già sufficientemente buono e non c’è bisogno di giocare un secondo Day2, il che potrebbe significare semplicemente la perdita di un secondo buy-in.

Martin non era molto d’accordo con questa affermazione ma Owais ha insistito: “quanto spesso pensi di sopravvivere al 70% del field?“. In ogni caso, alla fine anche Owais ha accettato questa “parentesi della matematica”: “siamo onesti, non sei venuto qui a pushare per piccoli edge, stai puntando al premio grosso, e quello è più facile se fai re-entry“.

Una discussione molto interessante per una struttura particolare, che non si era mai messa in atto per un torneo così ricco e che mira soprattutto ad avere il maggior numero possibile di entries per arrivare al garantito e non avere un grosso overlay come è successo recentemente sia al WPT di Cipro che all’UKIPT di Galway o all’ISPT di Wembley.

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