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il 7 Gen 2014

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Bolla surreale al PCA Super High Roller, Newey muore con 2 ante! Selbst ed Esfandiari al tavolo finale

Bolla surreale al PCA Super High Roller, Newey muore con 2 ante! Selbst ed Esfandiari al tavolo finale

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“La bolla più incredibile della storia del poker mondiale”.

Non possiamo che condividere le parole del collega Andrea “Topkapias” Borea che, fino alle 8:00 inoltrate di questa mattina, dopo oltre dieci ore di diretta, ha commentato per Pokerstars lo streaming del Super High Roller PCA da 100.000$ di buy-in.

In compagnia della sua cronaca, abbiamo seguito lo svolgimento della fase più calda del torneo, attirati dal mostruoso field ancora in gara.

Si ripartiva in 25 e intorno alle 2:00 della notte si era già scesi a 13 left, esattamente a meno quattro dalla bolla. Fiduciosi, siamo rimasti in collegamento e verso le 4:00 l’austriaco Max Altergott chiudeva in decima piazza aprendo, di fatto, l’unofficial final table.

A questo punto la situazione era ben delineata: la strepitosa Vanessa Selbst comandava il tavolo con circa 90 bb. Seguivano Antonio Esfandiari, Dan Shak Matt Glantz in posizione piuttosto comoda. Dietro arrancavano almeno in tre: Paul Newey, Anthony Gregg e Ole Schemion avevano tra i 7 e i 12 big blinds ed era facile credere che uno di loro sarebbe stato il bubble-boy del torneo.

La bolla di un Super High Roller, di certo, non è tra le più leggere mai viste: l’ottavo incassa infatti 217.000$ mentre il nono torna a casa a mani vuote. In fondo, però, si tratta di poco più del doppio del buy-in e i giocatori iscritti a un torneo del genere dovrebbero giocarsi in maniera relativamente serena questo step del torneo. Le gambe, invece, tremano anche ai super pro: la paura inizia a prendere corpo in gran parte dei players al tavolo e l’azione è sempre più tirata.

All’improvviso arriva il primo coolerFabian Quoss apre con AA, Mike McDonald tribetta con JJ, Quoss le mette tutte e il canadese decide di chiamare. Board liscio e McDonald si aggiunge alla “combriccola” degli short.

Passano i minuti, aumentano i bui e nessuno vuole uscire. La partita inizia a prendere sembianze tra l’ilare e l’imbarazzante: non si sta più giocando a poker, si aspetta soltanto che i bui crescano e mangino pian piano gli short stack.

Il primo a prendere “coraggio” è Anthony Gregg che decide di pushare i suoi ultimi 5 big blinds da cutoff con KQ. Matt Glantz chiama da big blind con 89. Donna facile al flop e double up per l’americano.

E’ ora il turno di Paul Newey. L’unico amatore del tavolo manda i resti con soli due bui rimasti (!) con A8. Esfandiari chiama da bb senza guardare le carte e si ritrova dominato: 810. Il dealer gira il flop mostrando un 10 come window card, ma subito dietro compare un A che fa sorridere Newey. Con questo double-up, grazie anche alle corpose ante, Newey torna a 6 big blinds e a questo punto tocca all’austriaco Ole Schemion giocarsi il colpo.

Apre Glantz da cutoff con KQ e Schemion, rimasto a sua volta con 2 bb, chiama dal grande con Q5. Sembra l’epilogo, ma il board non è della stessa opinione: due cuori al flop, gutshot al turn e colore chiuso al river per il “mini” double up di Schemion.

Schemion river

 

Sono le 6:30 del mattino e abbiamo quattro giocatori sotto i 10 bb. La Selbst ed Esfandiari continuano a fare il “lavoro sporco” mettendo continua pressione agli short che si accorciano ulteriormente. Scoccano le 7:00 e i bui aumentano. A questo punto sembra questione di minuti, ma ecco il colpo di scena.

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Dopo l’ennesimo fold generale apre Quoss x2 a 120.000, chiamano sia la Selbst che Shak dai bui. Il flop recita: J106. Donkbet di Vanessa a 165.000, Shak sale fino a 400.000, fold di Quoss e chiama la Selbst. Turn 6. Check di Vanessa e improvviso push 1.200.000 chips di Shak. Smorfia della campionessa newyorkese che, dopo circa 30 secondi, decide comunque di chiamare: Vanessa mostra AJ, Shak ha 910, una combo draw che ha però perso parecchia equity:  il business man è al 25% e, nonostante gli oltre 30bb di inizio mano, rischia di essere clamorosamente l’uomo bolla del torneo!

Il river, però, ha altri programmi: un clamoroso 10 gli regala pot e chipleading.

La disperazione tra gli short aumenta. Sembra impossibile, ma McDonald e Newey iniziano a chiudersi ancora di più. Ormai non c’è praticamente più spazio per giocare. L’uno attende la morte dell’altro. Foldano per l’ennesima orbita fino a che non si arriva al thrilling finale.

Paul Newey – ricordatevi questo nome – pusha da utg+1 per le sue ultime due ANTE rimaste! Si arriva a McDonald da cutoff che ha meno di un big blind (!!) e qui, l’ennesimo imprevisto. Nonostante il push di Newey, il canadese inizia a tankare, sembra davvero abbia una mano. Dopo tutte queste ore di attesa ha davvero senso rischiare? La situazione è al limite del paradossale, McDonald ci pensa oltre tre minuti…

mcd

 

…e opta per il call! Glantz completa da SB e Fabian Quoss, giusto per non farci mancare niente, decide di isolarsi. Glantz folda ed è showdown: Quoss AQ, McDonald KQ, Newey 69 ha carte libere!

Il board, come spesso accade, tiene con il fiato sospeso fino al river. Il flop A38 fa quasi esultare McDonald, al quale basta che Newey non vinca la mano per accaparrarsi il sospiratissimo ottavo posto. Il turn è puntualmente un 6, carta che riaccende le speranze di Newey che può sperare in 5 outs per raggiungere il tanto agognato final table. L’ultima carta del board, invece, non ha più nulla da dire: il 5 regala il pot a Quoss e McDonald, grazie alle 30.000 chips (3 ante) in più rispetto a Newey, viene eliminato in ottava posizione, incassando gli ambitissimi 217.000$ e relegando l’amatore a uomo bolla del torneo.

Si ripartirà questa sera con il final table a sette che potrete seguire in diretta streaming con noi a partire dalle ore 20:00.

Ecco il chipcount al termine di questo incredibile day2:

1) DAN SHAK: 3.700.000
2) VANESSA SELBST: 3.645.000
3) ANTONIO ESFANDIARI: 2.830.000
4) FABIAN QUOSS: 2.640.000
5) MATT GLANTZ: 480.000
6) ANTHONY GREGG: 410.000
7) OLE SCHEMION: 280.000

 

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