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il 7 Lug 2014

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Riccardo Lacchinelli e i 50 minuti al Main Wsop: “Me ne sto facendo una ragione, ci riproverò l’anno prossimo!”

Riccardo Lacchinelli e i 50 minuti al Main Wsop: “Me ne sto facendo una ragione, ci riproverò l’anno prossimo!”

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LAS VEGAS – Presentarsi ‘carichi a pallettoni’ all’appuntamento pokeristico più importante dell’anno e doverlo abbandonare dopo neanche una ora di gioco.

E’ la disavventura capitata ieri a Riccardo Lacchinelli, sotto qualche aspetto simile alla toccata e fuga al Main Event di Mustapha Kanit, ma con una differenza sostanziale: ‘Musta’ è infatti entrato al quarto livello di gioco, ‘funambolino’ invece ha trovato l’eliminazione al primo livello dopo essere partito con stack pieno di 300 bui.

E’ lo stesso Riccardo a raccontare la sua apparizione al Day1A del Main:

“Se ci ripenso mi viene la lacrimuccia, sono ancora veramente molto molto deluso. Però non penso che ci potessi fare molto – dice, prima di spiegare le mani per lui fatali – Praticamente giochiamo in un tavolo 6-handed perché c’era poca gente e non si stavano riempiendo i tavoli. Quello che avevo già identificato come lo scemo del tavolo aveva appena perso una mano, apre tiltatissimo, io guardo le mie carte e vedo che ho i Kappa. Tra me e me mi dico che ho trovato il momento giusto per spillare la Monster e che posso prendergliele tutte”.

Le cose però non vanno come da lui sperato:

“Lui apre tipo 350 su bui 50 – 100, io gli vado sopra lungo a 1025, lui mi guarda e fa 2500, io fivebetto 5.600. Lui mi guarda come a dire è ora di andartene e le pusha tutte. Ora, io i Kappa non li passo, se ha gli assi è un cooler e pazienza perchè anche i cooler fanno parte del gioco. Snappo e gira dei bellissimi Jack. Lì per lì ho pensato ‘ecco ora arrivo subito a 55.000’… Ma al tavolo non bisogna mai fare questi pensieri perché è come gufarsi da soli. Infatti al flop subito Q – J – x… anziché prendermi io tutto il suo stack è lui a prendersi il mio”.

Una bella batosta. Ma ‘funambolino’ non si perde di animo. Il Main ha una struttura giocabilissima e in fin dei conti, dopo l’80-20 perso, gli restano pur sempre 35 bui.

“Scendo a 3.500, poi risalgo a 5.000 con tanti piattini. Nella mano che mi elimina dal torneo apro QJ, il flop è Q – J – T con due quadri. Io cbetto e lui mi mette ai resti. Qui non posso mai foldare: può fare la stessa azione con KQ, JT, QJ, QT, draw a quadri… ci sono un miliardi di mani che su quel flop mi pushano da sotto. Invece gira questo 8-9 per una bellissima scala floppata e non posso far altro che andarmene dal Rio”.

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Mentre Riccardo parla capiamo che ancora si deve riprendere dalla botta:

“Ci sono ovviamente rimasto molto male perché mi presentavo al Main carichissimo, con l’intenzione di andare deep e fare come l’anno scorso, quando sono andato a premio. Il principio del gioco però è che si può perdere anche con le carte migliori. Il giorno dopo bisogna farsene una ragione: io me la sto facendo piano piano, conto entro domattina di non pensarci più e magari di fare il WPT all’Aria… detto questo ci riproverò sicuramente l’anno prossimo, VAMOSSSSS!”

 

Guarda Riccardo Lacchinelli che parla delle spese della trasferta WSOP nell’episodio di vegas2italy:

httpv://www.youtube.com/watch?v=5EoPEzb-ePM

 

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