Il pro USA Shannon Shorr ha rafforzato il mindset arrivando in vetta al Kilimanjaro!

Ci sono vacanze e ci sono viaggi. Quello che ha compiuto pochi giorni fa Shannon Shorr, professionista americano da 5,500,000$ vinti live e 2,000,000$ online, è sicuramente un viaggio, di quelli che fanno decisamente bene al mindset e che permettono di staccare del tutto la spina, cosa non secondaria per un pokerista.

Lo ha descritto minuziosamente sul proprio blog, con tanto di aneddoti e foto: leggere quanto narrato da Shannon ha portato così un po’ anche noi sulla vetta del Kilimanjaro, la montagna più alta dell’Africa e uno dei vulcani più alti del mondo.

L’idea a Shorr e a due suoi amici venne lo scorso anno, più come un gioco che come un obiettivo serio da raggiungere. Quest’anno però, in pieno periodo di WSOP, hanno prenotato davvero quel viaggio che occupava i loro pensieri tra un raise e un fold, così poche settimane dopo aver lasciato il Rio Casino sono partiti alla volta della Tanzania, facendo scalo ad Amsterdam.

Proprio a causa delle World Series, lamenta Shannon, il tempo per prepararsi fisicamente a Las Vegas è stato poco, così ha ‘recuperato’ una volta tornato a casa, sfruttando le pendici di un monte a pochi chilometri da dove vive la sua famiglia, in Alabama. Tutto non troppo professionale insomma, esattamente il contrario del suo approccio al poker.

Una volta giunti a destinazione, ha avuto anche problemi ad avere la propria valigia, rimasta temporaneamente in Olanda. “Maledetti scali”, avrà pensato…

Sistematisi comunque in hotel, hanno iniziato a prepararsi per la spedizione, che sarebbe durata una settimana intera: prima parte nella foresta per raggiungere la base del Kilimanjaro e poi via con la salita verso la vetta, iniziata poi nel buio completo della notte africana.

Shannon Shorr (a sinistra) coi due compagni d’avventura

Shorr non ha potuto evitare di menzionare i ‘portatori’, definendoli ‘superhumans’, per la loro capacità di portare il carico necessario con una facilità pressoché disarmante.

Tra pasti non propriamente ‘all’americana’ e un freddo che ha costretto i tre amici a dormire in una tenda da due per provare a riscaldarsi, sono arrivati all’ultimo giorno dell’avventura, comunque molto carichi mentalmente per le belle esperienze già fatte sino a quel momento.

Partiti alle 00.30 dal campo base, dopo le ultime fatiche fatte in piena notte, tra ossigeno che viene meno e muscoli sempre più colmi di acido lattico accumulato, la spedizione ha raggiunto la vetta alle ore 06.34, per un’alba davvero indimenticabile, punto più alto di un’esperienza di quelle che segnano davvero.

Non so cosa spinga un pokerista milionario a lanciarsi in una sfida simile, ma ci sono sempre più giocatori che, attraverso questi ‘esercizi’, cercano di potenziare probabilmente quella parte di sé stessi che, al tavolo, è fondamentale in un gioco sempre più dominato dall’equilibrio: la testa.

Shannon Shorr ha scritto l’ultimo articolo del suo blog da Barcellona, dove prenderà parte alla tappa dell’European Poker Tour con un mindset probabilmente mai così in forma, rafforzato appunto dall’esperienza africana appena conclusa…