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il 9 Set 2015

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Anche negli States tiene banco lo ‘scherzo’ di Preite: “Sanzione ineccepibile!”

Anche negli States tiene banco lo ‘scherzo’ di Preite: “Sanzione ineccepibile!”

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L’“affaire Preite” continua a scatenare i dibattiti nell’universo social legato al mondo del poker, e non solo.

La ridda di commenti partita principalmente su Facebook sia in difesa del giocatore pugliese sia contro lo “scherzo” fatto alle soglie del final table del PPTour Malta ha acceso gli animi di addetti ai lavori e giocatori.

Ricordiamo che Gaetano Preite, giocatore da oltre 600.000 euro di vincite live, e quindi tutt’altro che inesperto, aveva sottratto una pila di chips di Marco Zuccaro destinata all’amico Nicola Abrusci, che aveva appena eliminato il giocatore durante la bolla del final table; e per questo “scherzo” è stato squalificato dal tavolo finale del PPT.

Secondo quanto detto dallo stesso Gaetano, l’intenzione di Preite era di fare una burla, ma quando si è accorto che i suoi avversari avevano già imbustato ha finito con il mettere anche la pila diretta ad Abrusci nella sua busta, “auto-denunciandosi” solo dopo.

In difesa del giocatore squalificato sono intervenuti numerosi professionisti alcuni legati da amicizia e altri semplici spettatori dell’accaduto.

Lo stesso Nicola Abrusci, vittima dello scherzo, ha difeso apertamente Preite.

Abrusci scherzo Preite

Parecchi sono comunque stati anche i pareri di coloro che ritengono giusta la decisione presa, visto che mai, al tavolo verde, si dovrebbe toccare lo stack di un altro giocatore impegnato in gara.

Tra l’altro proprio negli ultimi giorni episodi simili, anche se non legati a uno scherzo, erano balzati all’onore delle cronache con le accuse fatte da Jason Mo nei confronti dello staff dell’Ept di Barcellona, reo a suo avviso di avergli sottratto parte dello stack durante il chip race.

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Il caso è così diventato di dominio pubblico e dall’Italia è addirittura rimbalzato negli States, con l’apertura di un apposito thread sul noto forum americano twoplustwo.

La risposta degli utenti è abbastanza unanime: la netta maggioranza prende le difese del Tournament Director Danilo De Berardinis sottolineando che non poteva prendere decisione diversa dall’escludere Preite dal torneo.

Seppure dettata da un fine goliardico, la condotta va infatti contro le regole del gioco, e il rispetto delle regole è la base del Texas Hold’em.

Vieppiù un professionista dovrebbe tenere un comportamento super rispettoso delle regole e la sanzione appare giustificata.

Secondo i giocatori americani quindi la pena è ineccepibile e presa seguendo le regole del TDA che comportano in questi casi una squalifica dal torneo e non solamente una sanzione di alcuni giri di penalità.

E anzi: l’universo a stelle e strisce si domanda infatti il motivo per cui il giocatore sia stato semplicemente escluso dal torneo e non allontanato e bannato dal casinò.

In America infatti quando vi è un’accusa di cheating confermata da prove, come in questo caso è l’ammissione dello stesso giocatore pugliese, per il reo (confesso) vi è l’esclusione definitiva dal casinò dove si è svolto l’accaduto, molto spesso seguita anche da una denuncia alle Autorità.

A quanto pare solamente qui in Italia si può pensare che una deroga dal regolamento sia concessa quando il protagonista dell’illecito dice di averlo fatto ‘per scherzo’.

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