“Il poker aiuta a mantenere la mente giovane e attiva!” Il New York Times elogia gli effetti del Texas Hold’em

Giocare a poker per mantenere la mente lucida? Secondo alcuni studi sì: il nostro amato gioco sarebbe un vero e proprio toccasana!

Da un recente articolo pubblicato sul New York Times emerge che i giochi di carte o da tavolo, stimolando le capacità di ragionamento, possono aiutare le persone anziane a mantenersi mentalmente in forma.

Per le persone di una certa età che vogliono mantenere uno stile di vita salutare, mantenere la mente vivace è una delle preoccupazioni più importanti, seconda soltanto alla salute del cuore, stando ai dati statistici raccolti dalla Associazione Americana Pensionati.

Molti anziani per questo motivo si dedicano ad esercizi mentali o ai videogiochi, mentre altri, attratti anche dal fattore agonistico o da quello sociale, preferiscono cimentarsi in giochi come gli scacchi, il bridge ed il nostro amato poker.

La conferma arriva dalla University of Wisconsin-Madison: “Coloro che si sono impegnati in attività cognitive come i giochi di carte, hanno un volume del cervello più sviluppato in determinate aree, in confronto ad altri che non hanno mai giocato oppure l’hanno fatto occasionalmente”, si legge in una delle conclusioni di una ricerca svolta nel 2014.

Dopo alcune testimonianze di giocatori di scacchi e bridge over 60, l’articolo del New York Times fa cadere l’attenzione sulle World Series Of Poker, dove il numero di partecipanti di cinquanta o più anni è salito da 2.707 giocatori nel 2009 a 4.193 nel 2015, e ricorda della settantunenne Wendeen H. Eolis, la prima donna della storia ad aver ottenuto un piazzamento ITM alle WSOP (1986), considerata da molti la pioniera del movimento pokeristico femminile.

Un altro vantaggio che deriva dal poker è anche la possibilità di socializzare, conoscere nuova gente, rivedere vecchi amici.

Con i videogiochi o altri giochi solitari questo non accade, come ricorda Cynthia R. Green, fondatrice e presidentessa di Memory Arts (una compagnia che fornisce esercizi di allenamento mentale).

Non è riportato alcun aspetto negativo nella ricerca svolta dal quotidiano statunitense, però ad onor di cronaca dobbiamo ricordare che il leggendario Doyle Brunson (nell’immagine di testata), icona del poker mondiale, ha recentemente ammesso di non avere più l’età per sostenere i ritmi di un giocatore di poker.

In definitiva comunque tra una mano ed una chiacchierata, il poker si dimostra un’ottima palestra mentale per i non più giovani, che grazie alle due carte possono mantenersi brillanti ed attivi, oltre a divertirsi e, chissà, magari guadagnare qualcosa…

Pronti a cominciare il coaching con il nonnino? 😀