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Strategia

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il 23 Lug 2016

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Alec Torelli: “Il balancing rende la vita più facile a noi e più difficile al nostro avversario”

Alec Torelli: “Il balancing rende la vita più facile a noi e più difficile al nostro avversario”

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Alec Torelli di nuovo sulla cattedra da freecoach con la sua rubrica Hand Of The Day.

Questa volta l’analisi tocca molti argomenti di un certo interesse, come i range, la lettura dei range avversari e il balancing, anche se il livello di gioco è molto inferiore a quello a cui è abituato.

Alec ha deciso infatti di prendere in esame questa mano anche perché giocata al NL10, limite della categoria “micro” dove molti giocatori esagerano nelle loro giocate e non pensano che sia il caso di applicare le teorie del poker. In realtà -spiega Torelli- non è così, indipendentemente dal livello giocato la logica dietro una mano è sempre la stessa.

Hero è UTG con KK e rilancia a $0.40, chiamano BTN (loose aggressive) e BB (fish).

Flop: J67, check, hero bet $0.92, call di BTN e fold di BB.

“Il flop è abbastanza complicato non avendo K in mano. Aumentare il piatto OOP contro il BTN che non folda facilmente non è una cosa furbissima: prenderemo valore dai suoi J-X, ma quante mani peggiori della nostra chiameranno tre strade? Praticamente nessuna, perché difficilmente noi staremo bluffando su tre strade e quindi raramente riceveremo hero call qui. Inoltre ci sono tanti turn e river pessimi che possono forzarci a check-foldare, e puntando OOP abbiamo difficoltà a capire dove siamo nella mano. Qui preferisco il check, perché nella maggioranza dei casi non abbiamo mani forti nel nostro range: anche i nostri K-K, che sono una delle mani migliori che abbiamo, su questo flop è molto debole, quindi la maggior parte delle volte qua saremo in check-fold.”

Come trovare una strategia vincente in queste situazioni complicate? In una parola: balancing

“Spesso qui molti giocatori, soprattutto inesperti, tendono ad essere molto sbilanciati, quindi si usa un concetto chiamato balancing, che in sostanza consiste nel giocare mani forti come se fossero le nostre mani deboli e mani deboli come se fossero le mani forti, rendendo difficile per i nostri avversari capire cosa abbiamo in mano. Se in questo spot facciamo check anche con la parte migliore del nostro range diventiamo difficili da leggere e avversari contro cui non è facile giocare. Qua è molto più facile farsi i soldi quando il nostro avversario bluffa rispetto a quando chiama, e dato che come detto il nostro check qui è quasi sempre un check-fold, allora checkeremo tutte le mani e ci limiteremo al call con i nostri bluff catch come K-K, magari con una di cuori. Così sarà lui ad avere la vita difficile e noi proteggeremo il nostro range le volte che faremo check con nulla in mano.”

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Turn: 9, hero bet $1.74, oppo raise $3.54, hero call

“Questa sembra una buona carta, non è di cuori e non è un asso, ma è ancora difficile vincere buoni soldi su questa mano. Con quali mani ci può ancora pagare? Magari A-J, o Q-Js, ma se puntiamo anche sul turn verosimilmente un Q-J folderà. È difficile che noi stiamo bluffando, e al river non avrà vita semplice. Quindi se chiama anche al turn ci mette in una situazione molto complicata, anche se avesse Q-J con la Q noi saremo in difficoltà su un gran numero di river: 8, T, 5, X… Questa situazione dà ancora più credito alla mia strategia di checkare al flop. Quindi la scelta migliore qui è ancora checkare, anche puntare 1/2 pot può andare per proteggere la mano e cercare uno showdown a basso costo, ma probabilmente finiremo per check-foldare così tanti river che verremo outplayati.”

As played però, Alec comunque non apprezza il call di hero:

“Hero punta 1/2 pot e oppo miniraisa. Questo restringe di molto il suo range: difficilmente farà questa move con una coppia o in qualche modo per capire dove siano nella mano… Credo che spesso faranno mini raise con set o forse two pair. Se avesse flush draw, come ad esempio AQx credo avrebbe rilanciato al flop dove avrebbe potuto avere migliori possibilità di realizzare la sua equity (con due carte ancora da vedere), oppure avrebbe continuato lo slowplay con un flat al turn. Detto questo, credo che siamo perdenti praticamente sempre, in più siamo OOP e se non siamo perdenti ci sono comunque troppe carte che al river ci costringerebbero al check-fold. Meglio foldare e aspettare una mano migliore.”

River: 10, hero check-folda la bet $4.28 dell’avversario.

“Nemmeno stavolta scendono cuori, ma è sempre una carta pessima per noi. Qui è impossibile che l’avversario valuebetti una mano peggiore della nostra, e anche se possiamo essere davanti dobbiamo semplicemente check-foldare, non c’è veramente motivo di cercare il call qui. Avremmo potuto risparmiare molti soldi foldando al turn, ma ci saremmo potuti mettere in una situazione migliore vincendo addirittura soldi portando il nostro avversario a bluffare checkando al flop, molto meglio che puntare flop e turn.”

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