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il 28 Ott 2016

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Estrarre il massimo valore da un punto semi-nut: ecco i consigli di Jonathan Little!

Estrarre il massimo valore da un punto semi-nut: ecco i consigli di Jonathan Little!

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Bluff sensazionali, hero-call da urlo, bad beat calamorose…

Nulla di tutto ciò, perché quest’oggi andremo ad analizzare uno spot molto meno esplosivo, almeno all’apparenza, giocato e commentato da Jonathan Little. Nelle scorse settimane abbiamo visto come gestire un limpato fuori posizione, come comportarsi quando si sceglie di sparare 3 barrell e che size utilizzare con gli Assi, mentre stavolta focalizzeremo l’attenzione su un aspetto fondamentale per avere successo nei tornei multi table: estrarre il massimo valore quando l’avversario può essere disposto a pagare con una mano peggiore.

L’azione comincia con l’apertura di Little da UTG+1 a 1.900 con 8♥ 8♦(stack 80.K circa), quando siamo al livello 400/800 ante 100. Chiamano il cut-off (55K circa), giocatore ‘LAG splashy’ come compare nella nota, e lo small blind, un player loose aggressive (oltre 150K). Al flop cascano K♥ K♣ 8♠ e Jonathan si trova con un full al flop decisamente gradito:

Molti in questa circostanza, dopo il check dello small, tendono a checkare a loro volta per nascondere la forma della propria mano. Io invece penso sia molto meglio puntare un importo piccolo, in modo da poter venire chiamati sia da alcune combo di K che da qualche 8x o mani come pair e Assi forti.

Little punta quindi 2.500 chip, trovando soltanto il call del cut off in quanto lo small tira subito i remi in barca. Il turn è un J♠ e Little prosegue nella linea intrapresa al flop puntando altri 5.700 gettoni: “Questo Jack non è per niente scary e anzi, potrebbe aver aiutato il suo range motivo per cui risulta corretto puntare anche in questo frangente.

Al river casca un ininfluente 4♥ e Jonathan comincia ad elaborare un modo per estrarre il massimo valore dal suo avversario: “Penso che il mio avversario abbia un tipo di mano ‘scomoda’, con la quale potrebbe fare molta fatica a foldare. Puntando 10.000 o meno chip su un piatto da 23.800 circa il nostro range sarebbe face-uppato sul value, mentre checkando perderemmo molto valore. Quindi scelgo di puntare poco più del piatto perché nel caso in cui avesse un K non passerebbe su nessuno size.”

Little punta 27.300 e il player Lag comincia a pensarci su: “Una delle cose che gli amatori odiano e trovarsi a fronteggiare un all-in. Alcune volte hero-callano troppo spesso altre overvaluano la propria mano ma l’unica cosa certa è che faranno di tutto per rimanere in vita nel torneo. Insomma questa mi sembra la size perfetta farsi pagare da un K, dato che le altre mani di valore medio nel range dell’avversario tenderebbero a foldare un gran numero di volte.

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Ma proprio mentre tutto sembra filare liscio arriva l’all-in dell’avversario per la gran sorpresa di Little: “Non penso che l’opponent abbia fatto una gran giocata, salvo nel caso in cui stia rilanciando col nuts. Noi dobbiamo aggiungere 25.500 su un piatto da oltre 113.400 consapevoli che potrebbe girare una mano migliore della nostra anche se un numero ridotto di volte.

Arriva il call e l’avversario mostra K♠ 5♠, ovvero un trips più flush draw al turn giocato in over-value al river. Un errore molto comune tra gli amatori che ha fruttato al buon Little un mega piattone, cosa che con una linea differente non sarebbe probabilmente capitato: “Probabilmente il mio opponent non ha realizzato che qualora stesse rilanciando con un semplice trips e venisse chiamato, la sua mano sara sempre quella peggiore, motivo per cui il suo raise non ha un gran senso osservando la mano da fuori.” Insomma, condotta impeccabile per il professionista statunitense, che grazie a questa giocata si trova con uno stack tale da poter mettere pressione agli altri giocatori al tavolo.

Ecco il video originale commentato dallo stesso protagonista:

httpv://www.youtube.com/watch?v=BF2FkTghfDI

 

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