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il 18 Gen 2018

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Roberto ‘Roro’ Roberti sulla vittoria al Sunday Special: “Foldavano come macchine”

Roberto ‘Roro’ Roberti sulla vittoria al Sunday Special: “Foldavano come macchine”

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Sta diventando un giocatore temibile anche online e ha vinto 21mila euro nell’ultimo Sunday Special.

Parliamo di Roberto ‘Roro’ Roberti, player di lungo corso che abbiamo fatto fatica a contattare in questi giorni per un motivo abbastanza banale.

Sentite cosa ci ha detto Roro: “Ho rotto il cellulare e ho dovuto cambiarlo. Non si può sempre runnare bene“. Ci sta, visto che lo scorso weekend il nick ‘RORObrother’ ha runnato decisamente bene imponendosi tra oltre 1.700 iscritti.

Con umiltà commenta così il suo shippo: “Quando reggono i colpi sono tutti forti“. Ecco un racconto più dettagliato del torneo da 150mila euro garantiti:

Le cose fondamentali del Day 1 sono avvenute verso la fine. Avevo circa 16 bui e mi sono capitate due mani buone di seguito. In una ho triplicato lo stack con 10-10 e poi ho vinto un cooler A-A vs K-K. Ho chiuso il Day 1 così a 160k.

Nel Day 2 ho perso subito mezzo stack scendendo a 80k. Ho fatto però di nuovo 3up, stavolta con J-J vs A-K vs A-Q. Poi in middle stage ho vinto piattini qua e là grazie a qualche showdown e qualche piccolo bluff.

A due tavoli left ho avuto un buon redraw. In bolla per il tavolo finale ho bullato perché foldavano tanto. Anche al tavolo finale ho aggredito abbastanza, ho visto che foldavano come macchinette. Mi facevano fare ciò che volevo.

Nelle fasi finali ho rischiato solo in un colpo 3bettato a due tavoli left dove sono entrato con 96. Le carte dell’amore non riesco proprio a foldarle… Ho check/shovato in bila contro due dame.

Poi al tavolo finale ho perso un flip con A-10 contro 7-7 di ‘pierpie49’, il runner-up, che ha aperto e chiamato con 25 bb più o meno. Quello è stato l’unico momento in cui ho sudato freddo.

Stavamo per fare un deal in otto che poteva essere vantaggioso per me, ma non si è capito chi non ha cliccato. Il deal finale l’abbiamo allora fatto in quattro. Con l’accordo mi sono assicurato 18k e poi ho shippato i restanti 3k. In conclusione devo tutto a certi colpi che mi hanno salvato“.

 

 

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Dietro ai risultati di Roro nei tornei, come vi avevamo raccontato già mesi fa, c’è un gruppetto di coach di tutto rispetto. Ci riferiamo a gente come Nicola Cappelleso, Italo Modena e Mattia Nicchetto.

Roro ci rivela che il loro rapporto di amicizia (e coaching) prosegue: “Ovviamente posso ancora contare sui miei coach veneti, che sono prima di tutto i miei migliori amici. Sono anche per distacco i giocatori più forti del ‘punto it’ a mio avviso e mi hanno aiutato tantissimo negli mtt“.

Nel frattempo Roro si è ormai diviso tra live e online: “Al Perla gioco ancora ma molto meno, solo nel weekend. In primis perché i dealer sono sempre più scarsi e si giocano poche mani. Poi perché la location ha diverse pecche. La scomodità delle sedie, l’aria condizionata che ti sparano a palla… Sembrano dettagli insignificanti ma alla lunga stancano. Quando posso preferisco andare in altri casinò.

Il mese prossimo comunque dovrei giocare il Million della Premier Events, a meno che non facciamo la trasferta a Rozvadov.

Online gioco sia la domenica che i lunedì. A volte anche il martedì e giovedì. I software li uso poco. Ricorro a Hold’em Manager solo per il cash. Nei tornei può essere fuorviante secondo me, perché le stage dei tornei sono molto diverse“.

Il primo amore di Roro resta comunque il cash game: “Ovviamente giocando più deep mi sento più a mio agio, grazie alla mia esperienza nel cash. I coach mi hanno aiutato nelle situazioni con stack più ridotti, dai 25 ai 12x. Mi hanno fatto capire i range di difesa e shove.

Preferisco il cash game live da sempre, però mi piacciono anche le fasi finali e adrenaliniche dei tornei. Per questo mi sono appassionato agli mtt.

Recentemente sono stato a Campione a giocare l’IPO e al cash 2/5€ e gli avversari non mi hanno impressionato. Vedo che nessuno si inventa più niente. Il field è nitty, si sono chiusi a riccio tipo me nelle fasi iniziali dei tornei. Qualche anzianotto era più propenso a giocarsi la vita rispetto alle giovani leve.

Dove serve più pazienza? Nei tornei, nella fase centrale soprattutto dei tornei live. Quando non vedi carte c’è poco da inventare con 25x. Se i livelli durano 60 minuti bisogna star lì a foldare e aspettare una mano decente per salire“.

 

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