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il 18 Mar 2020

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Doyle Brunson va in autoquarantena ma non perché teme il Corona

Doyle Brunson va in autoquarantena ma non perché teme il Corona

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Coronavirus, nun te temo. Nonostante gli 87 anni di età, il messaggio lanciato da Doyle Brunson è molto chiaro e non lascia spazio a interpretazioni.

Rispondendo alla richiesta di autografare la prima edizione del suo libro “Come ho vinto un milione di dollari giocando a poker”, inviatagli da una fan su Twitter, ‘Texas Dolly’ ha spiegato di non poterlo fare perchè è in autoquarantena.

Ma la decisione di isolarsi non è dovuta affatto al timore del Coronavirus, come pure sarebbe lecito aspettarsi vista la pericolosità per chi è in là con gli anni.

 

Con quante ne ho passate…

Nel cinguettio con cui ha risposto alla fan, Doyle Brunson fa capire di essere ancora bello tosto nonostante l’età avanzata.

doyle brunson autoquarantena tweet

“Sembra una prima edizione. Abbastanza costosa (queste frasi sono riferite al libro che la fan gli ha chiesto di autografare, ndr). Sono in auto quarantena. Il Corona non può toccarmi, sono stato derubato con una pistola 5 volte, sono stato accoltellato, ho sconfitto il cancro tre volte e sono sopravvissuto a tre incidenti stradali. Ma non voglio infettare mia moglie, è troppo importante per me per correre questo rischio”.

La decisione di Brunson è dunque a scopo cautelativo nei confronti della signora Louise, la dolce metà che sempre lo ha sostenuto da 57 anni a questa parte.

Probabilmente proprio a causa dell’isolamento che si è autoimposto, in questi giorni Texas Dolly è attivo su Twitter come raramente lo si era visto in precedenza.

 

Gli aneddoti su Stu e le prese in giro a Matt Glantz

In particolare Brunson ha elargito a piene mani aneddoti sul leggendario Stu Ungar, amico fraterno di una vita.

Per iniziare Doyle ha raccontato cosa facevano Stu e Chip Reese quando perdevano tutti i soldi giocando a dadi:

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“Dopo che Stu e Chip perdevano tutti i soldi a dadi, facevano cantare all’altro la loro canzone preferita. Voci terribili, ma finivano sempre a rotolarsi dalle risate sul pavimento”

La richiesta di aneddoti su Stu è cominciata dopo che Doyle ha postato un cinguettio su Matt Glantz, che in questi giorni ha lanciato probabilmente la scommessa più stupida di sempre: il giocatore americano si è infatti detto disposto a farsi infettare dal Coronavirus per 250 mila dollari.

 

mi ricorda stu ungar

“Mi ricorda stu Ungaar. Quando qualcuno gli chiedeva ‘giocheresti a roulette russa per 20 milioni’, intendendo un proiettile e cinque spazi vuoti nel caricatore, Stu rispondeva: ‘per 20 milioni puoi mettere cinque pallottole in un caricatore da sei e lo faccio'”.

 

I passatempi e gli strali di Doyle

Su Twitter Doyle ha anche dato consigli ai suoi fan su cosa guardare durante l’isolamento:  i replay del cestista Wilt Chamberlain per lui sono i più gettonati.

E in questi giorni Texas Dolly si è lasciato andare anche a uno scambio di frecciate neanche troppo velate con Doug Polk.

Ma il bersaglio preferito delle sue prese in giro resta Matt Glantz, come del resto è logico che sia vista la folle scommessa lanciata:

brunson glantz corona

“Per favore fai quel che hai detto Matt. Prenditi il Corona, sono interessato a vedere cosa succede. Sei giovane e in salute, provalo”

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