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il 3 Nov 2020

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Un mese di cash game a Las Vegas durante l’emergenza Coronavirus con Faraz Jaka

Un mese di cash game a Las Vegas durante l’emergenza Coronavirus con Faraz Jaka

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L’emergenza Coronavirus ha travolto anche Las Vegas come tutto il resto del mondo.

Nei casinò che hanno riaperto dopo il lockdown vigono rigide restrizioni sanitarie. A farci capire cosa significa giocare cash game ai tavoli di Las Vegas in prima persona ai tempi del Covid è Faraz Jaka.

Il torneista statunitense, per allenarsi a una partita high stakes televisiva, ha passato il mese di ottobre ad allenarsi ai tavoli dell’Aria e del Venetian. In un video di 20 minuti di durata ha riassunto la sua esperienza.

 

L’impatto iniziale

Non è stato dei migliori. Faraz è arrivato a Las Vegas assieme alla moglie di sabato, con un viaggio di nove ore in macchina da San Josè. Sulle prime i due sono rimasti frastornati:

“Siamo arrivati durante un weekend e i casinò erano pieni! Siamo rimasti sorpresi, tipo ‘ diamine a Las Vegas non è cambiato niente!’ Non mi sono sentito a mio agio, nè sicuro per quanto riguarda il Covid”

Solamente al termine del week-end Jaka e la moglie hanno capito che le cose stavano in modo diverso da come potevano sembrare.

“Ho capito che la situazione era compressa perchè metà dei casinò sono chiusi e quindi le persone si concentrano in quelli aperti”.

 

Vegas una città quasi fantasma

Al termine del week-end, la situazione della città è cambiata radicalmente:

“Col lunedì non voglio dire che Vegas sia diventata proprio una città fantasma, ma comunque era abbastanza morta. Pochissime persone… Per esempio, le file per caffè e ristoranti erano molto più scorrevoli del solito, sia nella Strip che fuori. Questa è stata la parte più simpatica.”

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In generale, comunque, Jaka si è sentito sicuro a giocare cash game nei casinò di Las Vegas:

“I divisori in plexiglas e tutte queste cose hanno fatto andare tutto molto meglio di quanto pensassi. Tutto viene tenuto pulito, le chips sanificate ogni mezz’ora, i vetri ogni ora… Tutte queste piccole procedure rendono le cose migliori”.

 

Un clima pesante

Il poker pro dice che in generale, in questo periodo, nella città del vizio non tira una bella aria dal punto di vista umano:

“Con mia moglie abbiamo constatato che le persone sono più maleducate del solito. Ce lo hanno anche detto altre persone che abbiamo incontrato senza che fossimo noi a tirare fuori la questione.”

Jaka si riferisce anche all’uso dei dispositivi di protezione individuale e collettiva: a suo avviso la situazione di Las Vegas dipende dal fatto che le persone che hanno maggiori attenzioni nei confronti del covid “non sono interessate a stare a Las Vegas in questo periodo.”

 

Il video

Ecco l’episodio del vlog di Jaka dedicato al suo mese ai tavoli cash game di Las Vegas. Il poker pro spiega anche un paio di mani e fa vedere le sue sessioni ai tavoli online, sia per giocare tornei che per dare coaching:

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