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il 7 Ott 2022

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Dalla indagine sulla mano Adelstein vs Lew è già emerso un grosso problema

Dalla indagine sulla mano Adelstein vs Lew è già emerso un grosso problema

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Le indagini sulla discussa mano Adelstein vs Lew non hanno fatto tempo a iniziare, che già è emerso un reato.

Agli investigatori è bastato rivedere i filmati integrali della partita al casinò Hustler per trovarsi davanti a un atto illecito.

L’autore, però, non sarà perseguito dalla legge. Vediamo meglio.

 

Il comunicato

I proprietari del casinò Hustler, Nick Vertucci e Ryan Feldman, hanno pubblicato un comunicato congiunto per informare dei primi sviluppi della indagine che “cercherà di determinare: 1) se ci sono prove dell’uso di tecnologie compromettenti da parte dei giocatori nelle nostre partite trasmesse in streaming; e 2) quanto sono sicuri i nostri sistemi e i nostri protocolli di sicurezza. Se ci sono delle migliorie possibili le implementeremo immediatamente”.

Ed ecco il passaggio che rende conto del reato emerso:

“Durante la revisione del video della mano del 29 settembre tra Robbi e Garrett, i nostri investigatori hanno osservato un impiegato della produzione High Stakes Poker che toglieva delle chips dallo stack di Robbi al termine della partita, mentre Robbi era lontano dal tavolo. Oggi, durante le nostre indagini, l’impiegato, Bryan Sagbigsal, ha ammesso di aver preso 15 mila dollari in chips dallo stack di Robbi. Abbiamo immediatamente licenziato Mister Sagbigsal e contattato Robbi e il Dipartimento di Polizia per fare denuncia. Robbi ha detto che non vuole seguire le vie penali contro l’impiegato. Senza una vittima la polizia ci ha detto che non vuole perseguire un procedimento penale.”

L’autore del furto non sarà quindi perseguito dalla Legge per esplicita volontà di Robbi Jade Lew. La decisione della giocatrice sembra essere in linea con quanto affermato nella intervista a Chad Holloway, in cui aveva dichiarato che non avrebbe denunciato per diffamazione Adelstein o altri che l’avevano etichettata pubblicamente come una ‘cheater’.

Ma non sono pochi ad aver espresso perplessità per questa decisione di Lew.

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Le reazioni

Tra i primi a pronunciarsi via social c’è Patrick Leonard: “Se il presupposto è che questo tizio può potenzialmente vedere le carte coperte e tutte le altre informazioni, allora sicuramente anche le altre persone nella stanza lo saprebbero POTENZIALMENTE? Le stesse persone che lavorano nella stanza?”

Phil Galfond: “Ancora non la vedo espressa quindi credo che sarò il primo a fare la domanda ovvia: che possibilità ci sono che questa sia la prima volta che questo tizio prende dei soldi dallo stack di un giocatore al termine dello streaming?”

Matt Glantz si è invece focalizzato sul fatto che Sagbigsal e Lew si seguissero a vicenda su Twitter: “Non seguire su Twitter le persone con cui vuoi mettere in piedi delle truffe”.

Brian Rast: “Che un impiegato dello streaming abbia rubato 15 mila dollari dallo stack di Robbi al termine dello streaming è abbastanza bizzarro. Di solito non prendo mai una posizione su quello che succede, ma se lo faccio è perché sono sicuro di essere nel giusto”.

Il POY WSOP Daniel Zack: “Se non è cheating allora è un insieme di sfortunate decisioni irrazionali, coincidenze e bugie / storie che cambiano in corsa. Siamo ancora lontani dall’avere certezze tanto in un senso quanto nell’altro. Che casino”.

Per Matt Berkey invece sarebbe stato opportuno aspettare il termine delle indagini per far uscire ogni dettaglio. Ma il fatto che questo furto sia diventato di dominio pubblico non appena scoperto ha avuto almeno una conseguenza di peso: Haralabous Voulgaris e Bill Perkins hanno messo sul piatto 200.000$ a chi porterà le prove del ‘cheating’.

Evidentemente i due non si sono lasciati persuadere dalle dichiarazioni di innocenza di Lew.

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