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il 31 Dic 2012

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Poker italiano: i cinque momenti più importanti del 2012

Poker italiano: i cinque momenti più importanti del 2012

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Entrare in un nuovo anno significa prima di tutto chiudere quello vecchio. Tempo di bilanci quindi, o più semplicemente tempo di ricordi. Sì, perché per quanto un anno a volte sembri decisamente troppo breve, in realtà in dodici mesi di cose ne accadono molte. E se il desco mondiale di questo 2012 è stato per lo più impegnato dai fogli della crisi economica e della rielezione di Barack Obama, anche il poker, sul suo più risicato banchetto, ha dovuto affrontare i suoi piccoli e grandi avvenimenti.

Ripensando all’anno appena trascorso mi sono reso conto che di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Il 2012 è stato un anno di piccoli cambiamenti capaci però di rivoluzionare il settore dopo una lunga e imprevedibile catena causale. Un anno di attese mancate, di speranze sfatte. Aspettavamo il poker live, i circoli. E se durante la prima metà dell’anno sembrava che fosse finalmente arrivata la volta buona, la doccia fredda non ha tardato ad arrivare.

Era l’anno di Tapie, l’anno in cui finalmente avremmo potuto rimettere le mani sui nostri fondi Full Tilt Poker. Queste le attese. Poi il 2012 è diventato qualcos’altro. Fuori dai sogni, dentro nella realtà. È proprio per cercare di tirare un frego su queste dodici pagine di calendario che ho pensato di stilare due classifiche con i fatti più importanti del poker. Una nazionale, tutta italiana, e l’altra per l’estero, quel mondo che ci aspetta la fuori e dal quale ci sentiamo sempre più distanti a causa della barriera del .it.

ITALIA: POKER TOP5 MOMENT

Gabriele Lepore

5) BOVEDISPAGNA — È da anni che attendiamo il player in grado di fare il bis dopo la vittoria di Salvatore Bonavena all’EPT di Praga. Purtroppo anche quest’anno l’unica cosa che resta da fare è continuare a sperare. Una bella soddisfazione però ce la siamo tolta grazie a Lorenzo Sabato, il primo italiano capace di andare a vincere la picca in un circuito nazionale estero di PokerStars.it. È successo a Barcellona, in agosto.

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4) GALB2 — Se un anno è lungo da far passare immaginate quanto possano essere lunghi due anni passati a giocare bad runnando che più non si può. Dura tenere a bada i nervi, così come dura è continuare a credere in sé stessi quel tanto che basta per non gettare le carte una volta per tutti. Gabriele Lepore c’è riuscito ed è uscito in grande stile dal periodo più buio della sua carriera, prima vincendo la Notte del PokerClub a Venezia e poi inanellando una doppietta di rara bellezza portando a casa il primo premio anche alla SNAI Cup pochi giorni dopo. È successo a Venezia, in dicembre.

3) POKER LIVE… AFTER DEATH — I circoli ci sono, i giocatori anche. L’unico grande assente è quel benedetto foglio di carta che spieghi a tutti le regole per portare avanti l’attività. Incredibile ma vero, dopo il blocco del 2009 l’Italia sta ancora aspettando un regolamento valido per giocare a poker nei circoli senza infrangere nessuna legge. Una situazione paradossale che proprio nelle ultime settimane dell’anno sembra essere arrivata a un epilogo positivo grazie alla sospensione del rinvio del bando per l’assegnazione delle licenze. Se qualcosa si farà, sarà nel prossimo anno. È successo in Italia, nel 2012.

2) PEOPLE’S FRATTO DUE — Credo che tra qualche anno mi capiterà di sentire qualcuno sussurrare all’orecchio di un novello del settore qualcosa del tipo: «Tu non c’eri all’epoca, ma davvero è stato incredibile». Incredibile, vero. Perché i ragazzi di People’s Poker avevano trovato il modo di contrastare i colossi del settore e per lunghi mesi erano persino riusciti ne grande sorpasso a PokerStars.it. Poi il boom. Il modello societario basato su tantissimi operatori, skin e sottoskin ha scricchiolato e, come sempre quando si devono mettere d’accordo gli interessi di molti, la costruzione ha ceduto. In poco più di un mese l’Italia del poker ha dovuto fare i conti con il crollo di People’s e vi giuro che un anno fa non avrei sospettato nulla del genere. È successo in Italia, estate/autunno 2012.

1) LA CARAVELLA DI ROCCOGE — Qualcuno avrà pensato che i genovesi devono avercelo scritto da qualche parte nel DNA di rompere i coglioni agli americani. E forse è proprio vero. Colombo questa volta non centra nulla. Rocco Palumbo sì; perché finalmente riportiamo in Italia un braccialetto Wsop e anche perché noi appassionati abbiamo compreso ancora una volta che il poker può essere aggregazione, sana. Quella che ci ha tenuti stretti attorno ai monitor per vedere come andava a finire, quella che ci ha fatto bestemmiare — piano che i vicini dormono — se le cose si mettevano male e quella che, alla fine di tutto, ci ha fatto stappare la bottiglia rasserenatrice quando tutto è andato per il meglio. È accaduto a Las Vegas, in giugno.

Appuntamento a domani per la Top 5 internazionale!

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