Conqueror 90: “86.000 € di profit, ora basta poker, torno all’università”

86.000 € di profitto, con 5.6 bb/100. Il tutto ottenuto in poco più di un anno e mezzo con un milione di mani cash game in uno dei field più duri del panorama pokeristico italiano: i midstakes di PokerStars.it, quei tavoli NL100 e NL200 totalmente infestati dai regular.

I risultati di Matteo, alias “conqueror 90”, parlano davvero chiaro: uno dei grinder più vincenti con cui abbiamo mai avuto occasione di parlare. E anche, stando a ciò che ci racconta, un ragazzo totalmente determinato a decidere del proprio futuro, tanto da aver scelto di abbandonare il poker che tanto gli stava fruttando, per concentrarsi esclusivamente sullo studio.

Una scelta che, certo, a volte ci si sente di consigliare a quei giocatori che vediamo fare parecchia fatica nel tirare avanti… non certo a uno con questi risultati nel cash game. Ma la grinta e la voglia di fare di Matteo sono davvero invidiabili e traspaiono dalle sue stesse parole: scoprite cosa ci racconta “conqueror 90”.

Ciao Matteo, innanzitutto non possiamo non farti i complimenti per i tuoi risultati. Raccontaci la tua carriera nel poker italiano!

Ho cominciato a giocare con continuità su stars.it nel 2010. Ero partito a fine 2009 battendo i microlimiti SNG su stars.it; a fine 2010 e per gran parte del 2011 ho giocato SNG e MTT su stars.it con discreti risultati, considerando che non giocavo a poker fulltime. A fine 2011 sono passato al cash game su stars e da gennaio 2012 ho cominciato a raccogliere con continuità risultati importanti al nl100 e al nl200.

A novembre 2012, finita la laurea triennale in economia ho fatto la scelta di fare il PPP per un po’ e vedere come andava. Economicamente è stata una scelta che mi ha dato belle soddisfazioni, ma alla lunga ho preferito tornare all’università per una serie di ragioni.

…e a questo punto ci si chiede, alla luce dei numeri: quali sono queste ragioni?

E’ una scelta molto sofferta che credo si adatti bene al mio caso. Studio, infatti, una materia che ci tengo molto ad approfondire con l’obiettivo di proseguire negli studi anche oltre il master che sto frequentando. Inoltre, al momento preferisco sacrificare i possibili alti guadagni del poker per vivere un ambiente universitario ed un’esperienza all’estero che mi rendono stimolato quotidianamente. Mettici anche che la vita da studente che faccio ora è meno stressante e ha più spazio per il contatto con gli altri ed ecco i principali perchè della mia scelta.

Ci tengo però a sottolineare che mi sento in grado di fare un ragionamento del genere soltanto in una situazione economica stabile come la mia, e con delle prospettive in altri campi potenzialmente interessanti. Qualora queste variabili fossero diverse, il discorso cambierebbe totalmente.

Qual è il percorso di studi che hai scelto, e dove?

Ora sono a Rotterdam: studio MSc in economia comportamentale presso l’ESE (Erasmus school of economics). L’economia comportamentale, in due parole, è una branca dell’economia che applica nozioni di psicologia cognitiva per sviluppare dei modelli decisionali alternativi all’economia classica.

Psicologia cognitiva, modelli decisionali… non siamo troppo lontani dal mondo del poker!

Già… infatti alcuni miei amici mi dicono che sono un fanatico di queste cose, e che da questo nasce anche il mio interesse per il poker. In generale il comportamento degli individui quando devono prendere delle decisioni economiche mi interessa molto. Forse potevo solo continuare col poker che era uguale? (risate)

Cosa hai intenzione di fare dopo gli studi? Potresti valutare un ritorno all’attività di PPP?

Assolutamente sì, valuterò questa opzione di sicuro. Al momento non ho idea di che cosa farò tra 12-18 mesi, quando avrò finito il master. Credo che le alternative siano: continuare all’uni con un PhD, iniziare un lavoro dipedente in un azienda di consulenza o una banca o altro, oppure fare il PPP.  Penso però che una volta finito il master, prima di tutto prenderò qualche mese di vacanza. E’ tanto che non faccio più di 30 giorni consecutivi di ferie!

Ultima domanda: che consiglio puoi dare ai cash game player italiani?

Veramente non mi sento in grado di poter consigliare nulla in generale: non esiste un consiglio che si applichi a tutti. Una cosa che ci tengo a dire, e che spesso viene sottovalutata, è quella di curare il più possibile l’aspetto strategico nel gioco. Credo che a molti tavoli online ancora oggi un sacco di gente commetta errori che si possono sfruttare per vincere. Rispettare l’avversario e trovare un modo per batterlo spesso passa in secondo piano rispetto al “quello coolera sempre”, “non vinco un flip”, etc. Su questo diversi giocatori che ho incontrato potrebbero migliorare!