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Strategia

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il 27 Nov 2019

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I tipi di bluff da effettuare al river

I tipi di bluff da effettuare al river

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Se il turn è la strada rivelatrice, il river è quella dove si cala giù la maschera una volta per tutte.

Bluffare in questa fase è molto difficile perché il rischio di compromettere il proprio stack è altissimo, dato che nella maggior parte dei casi un bluff al river è preceduto da un’action concitata nelle street precedenti. Non necessariamente però.

Esistono tantissime situazioni in cui è possibile piazzare una stoccata vincente dopo che tutte le 5 carte comuni sono state girate. Scopriamo assieme quelle principali.

Heads-up

Ecco quali sono le circostanze più probabili nelle quali vi troverete a bluffare al river contro un solo avversario.

In posizione: le mosse a nostra disposizione quando abbiamo posizione sull’opponent

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  • Triple barrel: La triple barrel in bluff è una mossa particolarmente strong che polarizza necessariamente il nostro range verso un punto molto forte o il nulla cosmico. Sono davvero pochi i board che si prestano a una triple-barrel in bluff per valore, semplicemente perché le mani con cui puntiamo sulle prime due strade non sempre risultano essere ancora così forti dopo il river. Attenzione quindi a esagerare col “fuoco”: spararne tre in fila contro un giocatore che non ha una grande conoscenza del gioco e che quindi farà fatica a restringere il nostro range potrebbe rivelarsi un suicidio assistito.
  • Check-bet-bet: Essendo una linea molto simile a quella esposta sopra, la cautela è il consiglio migliore che possiamo darvi. Sono tante le occasioni in cui si può scegliere di non effettuare una continuation-bet pur con una mano di valore, di conseguenza agli occhi dell’avversario la percezione della nostra action non sarà troppo differente da una triple barrel, anche se in questo caso il nostro range sarà meno polarizzato.
  • Bet-check-bet: Abbiamo c-bettato con una discreta equity al flop, il turn ci ha suggerito di rallentare l’action e al river non abbiamo una mano con showdown value sufficiente a battere il range avversario, ma quell’ultima carta avvantaggia palesemente il nostro range mentre quello dell’avversario risulta essere “cappato” – ovvero costituito da mani di medio valore -.
  • Check-check-bet: Il discorso è simile a quanto detto sopra, anche se in questo caso la fold-equity potrebbe non essere delle più alte vista la linea passiva tenuta nelle prime due strade.

Fuori posizione: le mosse più comuni da attuare quando non abbiamo posizione sull’opponent

  • Doppio check call/check-raise river: Una delle mosse più “strong” in assoluto. Trovarsi a dover fronteggiare un doppio check-call che culmina con un check-raise al river è abbastanza spiacevole perché generalmente l’avversario farà questa mossa con un punto molto forte. Generalmente appunto, perché in questo caso parliamo delle volte in cui si adotta questa linea in bluff. Per farlo bisogna però assicurarsi di avere un giocatore abbastanza preparato che capisca il senso della nostra giocata, altrimenti il tutto si risolverà in un bel tuffo nel vuoto…
  • Check-call/check-check/check-raise: Simile alla precedente ma meno “strong”. Tante volte il nostro avversario potrebbe aver c-bettato senza una mano di valore, rallentato l’action al turn e provato a portarsi a casa il piatto al river. Se vi sono le condizioni necessarie per farlo, la fold equity in questo caso è sicuramente maggiore della linea esposta sopra.
  • Check-check/check-call/check-raise: Una variante di quanto scritto sopra. In questo caso però chi si trova fuori posizione ha la possibilità di raccontare una storia più “credibile” dato che dopo aver chiamato un raise preflop il suo checking rate sarà altissimo.
  • Probe turn e bet river: La probe bet è quella puntata effettuata da giocatore fuori posizione dopo una missed c-bet. A seconda della texture questa linea può essere accompagnata da un’altra puntata al river.
  • Check-call/lead-out/bet: Una linea non proprio comune ma sicuramente efficace. Prendere l’iniziativa al turn dopo aver chiamato la c-bet è segno di forza e se per sbaglio quel river chiude un progetto che rientra nel nostro range, potrebbe essere la carta ideale sia per puntare o addirittura per check-raisare (ma qui parliamo davvero di fantascienza).
  • Triple barrel oop: Chiamare un rilancio e spararne tre di fila fuori posizione? Si può fare ma è una linea abbastanza rara: quando lo facciamo per valore dobbiamo avere la fortuna di trovare l’avversario con un punto molto forte (inferiore al nostro) di conseguenza se scegliamo di farlo in bluff la nostra fold-equity al river non sarà delle più alte, senza contare che n questo modo possiamo avere informazioni precise sul range avversario.
  • Triplo check-raise: In questo caso parliamo di linee davvero inusuali ma comunque possibili. Check-raisare per tre volte in bluff è qualcosa da sconsigliare ai deboli di cuore oltre a essere una mossa possibile soltanto con stack profondi.
  • Varie ed eventuali: Ci sono ovviamente anche altre possibilità, come ad esempio il check-raise flop, il check-call turn e la bet river, ma in linea di massima i casi più eclatanti sono già stati riportati sopra.

Multiway pot

In caso di multiway pot le opzioni non sono troppo diverse da quelle esposte nelle dinamiche heads-up. Tuttavia sarà molto più difficile pensare di bluffare al river con più di un giocatore presente nel colpo, in quanto la fold equity sarà piuttosto bassa per ovvie ragioni.

Le situazioni migliori per bluffare dipendono ovviamente dai range in gioco e di norma non si vedono troppi bluff al river in piatti che comprendono tre o più giocatori, di conseguenza la frequenza di bluff al river nei piatti multiway risulta essere piuttosto bassa nei low-middle stake delle partite disponibili sulle room ‘punto it’.

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