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il 10 Gen 2014

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Massimo ‘Maxshark’ Mosele: ‘Un pokerista non dovrebbe mai evitare spot +ev marginali, anche se…’

Massimo ‘Maxshark’ Mosele: ‘Un pokerista non dovrebbe mai evitare spot +ev marginali, anche se…’

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Probabilmente chi mass-grinda e fa del volume il fattore principale del proprio poker questa domanda se l’è posta poche volte: ‘Ha senso evitare, come avviene nei live, spot solo marginalmente +EV?’.

Il grinder vero, pokerista ‘matematico’, non si pone troppo il problema e quando c’è da mettere lo stack in mezzo al tavolo, in uno dei tanti che sta giocando, lo fa e magari non guarda nemmeno lo showdown. Il suo unico pensiero è: ‘Ho fatto una giocata corretta, la expected value era positiva, nel lungo periodo mi porterà denaro’.

Ma quanti, invece, prima di schiacciare il tasto ‘call’ o ‘fold’, magari in bolla di uno dei tre tornei aperti, sono costretti a valutare quanto sia conveniente prendere l’una o l’altra decisione? Un po’ come accade nei live: giocare A-K a poche posizioni dai premi, magari dopo giorni di torneo, non è così scontato come lo sarebbe in altre situazioni.

A riguardo abbiamo sentito il parere esperto di Massimo ‘Maxshark’ Mosele, professionista di PokerYes, giocatore di grande esperienza sia live che online.

‘Il poker è un gioco matematico quindi, indipendentemente dal fatto di quanto stia grindando, metto le chips in mezzo al tavolo quando è corretto farlo, ovvero se ne ho già investite molte o capisco di esser percentualmente in vantaggio rispetto al mio avversario’.

Ma è sempre così?

‘No, la questione cambia, ad esempio quando i colpi con una expected value marginale ti trovi a giocarli in bolle importantissime, che spostano tanta EV’.

Massimo ci fa un esempio concreto di una situazione capitatagli alle WSOP del 2012: ‘Siamo nel main event, 730 left e andranno a premio in 660. Apre UTG, arriva una tribet da middle e da small blind, con 15 bui, spillo A-K. E’ un colpo che, mediamente, gioco al 50%, alcune volte fortunosamente troverei A-Q, mentre nelle altre situazioni sarei spacciato. Ho foldato sapendo di non avere fold equity e conscio, in caso contrario, di dovermi giocare i 20,000$ della bolla in uno spot decisamente marginale. E’ risaputo che le bolle vanno aggredite, ma spesso facendo forza proprio sulla fold equity e lì ne avevo davvero poca. Con uno stack di 15 bui meglio pushare un K-Q da late position piuttosto che repushare A-K dopo un’apertura da early e una tribet…’

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Il professionista torinese ci tiene però ad analizzare ancora meglio la questione.

‘Solitamente un pokerista non dovrebbe mai evitare gli spot +EV, ma il contesto, chiaramente, fa la differenza. In un torneo online da 100€ pusho sereno A-K anche in bolla, dopo un raise e una tribet, senza farmi troppi problemi, mentre in una situazione come quella appena descritta, dopo 36 ore passate con il sedere piatto su una sedia, foldo. Ma ribadisco, nel 95% dei casi gli spot +EV i giocatori non dovrebbero mai evitarli, per nessun motivo’.

C’è anche un’altra occasione in cui può essere profittevole evitare spot marginali, Mosele ce la spiega.

‘Evito certi spot quando sono conscio di avere edge sul mio avversario, poniamoci in una situazione di heads up. Il mio avversario, un fish, miniraisa da bottone, io tribetto con A-K a 100 e lui manda resti per 1.500 totali. Opto per un fold dato che so di avere edge e quelle 100 chips le riprenderò, con calma, nel corso della partita…’

 

 

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