Tuesday, Apr. 23, 2024

Strategia

Scritto da:

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il 24 Feb 2011

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Continuation Bet al Flop nel Poker Texas Hold’Em

Continuation Bet al Flop nel Poker Texas Hold’Em

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Una delle giocate più praticate nel Poker Texas Hold’em è la continuation bet. Dopo aver rilanciato nel pre-flop decidiamo di puntare anche una volta che abbiamo visto le prime tre carte del board. La continuation-bet si è evoluta sensibilmente da quando per primo Harrington la introdusse nel suo libro.

L’idea di base di Harrington è che la maggior parte delle mani non riescono a centrare la maggior parte dei flop. Quindi spesso anche se il flop non ci ha aiutato, probabilmente non ha neppure aiutato il vostro avversario. Harrington raccomanda quindi, nel caso di un nostro rilancio pre-flop con due carte che non siano una coppia, di puntare al flop (almeno quando ci troviamo di fronte a un solo avversario ancora in gioco) anche se abbiamo completamente mancato il board.

Questa è chiaramente una continuazione dell’azione pre-flop, durante la quale noi abbiamo mostrato forza e il nostro avversario, chiamando solamente, ha paventato debolezza.

Ovviamente però questa strategia è valida se il vostro avversario non la conosce. E questo era vero quando Harrington ha pubblicato il suo libro. Oggigiorno invece la continuation bet è un concetto largamente diffuso e utilizzato. Anche giocatori deboli spesso spareranno un rilancio in bluff dopo il flop se hanno rilanciato precedentemente e ovviamente si aspettano che anche voi lo facciate.

Questo significa che voi non dovrete più fare una continuation bet? Ovviamente no.

Le premesse che stanno alla base della teoria di Harrington non sono cambiate: la maggior parte delle mani continuano a non centrare la maggior parte dei flop e chi rilancia per primo ha spesso una mano più forte di chi si limita a chiamare il rilancio. Come tutto nel poker, semplicemente dobbiamo capire questo concetto meglio dei nostri avversari. Questo articolo vi suggerirà alcune sfumature da considerare per decidere se proseguire nella vostra aggressività con una continuation bet.

L’AVVERSARIO

Questo fattore è preponderante su tutti gli altri e quindi va tenuto presente per primo. Possiamo avere un buon range, ottime possibilità per puntare e tonnellate di outs, ma se il nostro avversario va all-in ogni volta che centra il flop, non dovremmo neppure pensare di fare un bluff. Allo stesso modo contro un giocatore chiuso che non chiama una puntata se non ha in mano top pair dovremmo bluffare più o meno sempre. Ovviamente se giocate online e potete vedere le statistiche del vostro avversario il numero magico da tenere in considerazione è il fold to continuation bet %: se il numero è alto dovreste bluffare spesso. Se è basso una puntata potrebbe comunque rimanere una buona opzione: dovremmo guardare quante volte lascerà al turn e pensare magari di optare per una doppia puntata (sia al flop che al turn), massimizzando ancora di più la nostra mano.

IL BOARD

Quali sono i flop migliori su cui effettuare una continuation bet? Ovviamente dipende dal vostro avversario.

Contro qualcuno che si ferma al primo livello di pensiero e che quindi butta le proprie carte se non ha una top pair il flop migliore è sicuramente quello più asciutto possibile (un tris di 3 servito sul piatto per esempio).

Un giocatore che scala il secondo livello di pensiero capirà probabilmente che questi tre non hanno migliorato neppure la vostra mano e così non folderà con in mano un asso e probabilmente sarà pronto a effettuare un re-raise.

Detto questo ovviamente vi fornisco una risposta diversa dal semplice “dipende dal vostro avversario”: il flop migliore per una continuation bet prevede una carta alta e due carte basse (di tre semi diversi). Così per esempio un re di quadri può mettere paura al vostro avversario e nel contempo il due di picche e il sette di fiori non lo avranno aiutato eccessivamente. Al contrario le continuation bet tendono a essere meno profittevoli in presenza di flop molto coordinati: un otto di fiori, un sette dello stesso seme e un sei di cuori danno al tuo avversario molte possibilità di aver chiuso una top pair, un progetto di scala colore o un progetto di scala bilaterale.

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Ovviamente poi esistono anche i giocatori con il terzo livello di pensiero, i quali realizzano nel loro cervello tutte queste cose e aggiustano le loro azioni in base a ciò. Faranno un re-raise quindi nel primo caso anche col nulla in mano e rispetteranno maggiormente la tua continuation bet effettuata sul flop coordinato, foldando per esempio la loro coppia di sette.

RANGE PRE-FLOP

Il poker è ovviamente un gioco matematico e il modo migliore di risolvere i paradossi sui processi di pensiero sopra citati è di guardare al background matematico delle azioni. Guardiamo il tutto con un esempio:

Poniamo di effettuare un rilancio dalla prima posizione in un tavolo a nove giocatori e che l’unico avversario che ci chiami sia il giocatore immediatamente alla nostra sinistra.

Sappiamo che in questa situazione il nostro range di rilancio è il top 7% (88+, ATs+, KTs+, AQo+) e che il nostro avversario può aver fatto quella mossa con tutte le coppie, la maggior parte dei suited connectors e le più forti carte broadway (due figure) e che non fa mai un reraise.

Un programma come Pokerstove ci può dire la nostra equity al variare del flop. E così su un flop K – 7 – 2 rainbow il nostro range sarà favorito 58 volte su 100. Le prime tre carte il più delle volte avranno aiutato noi e potremo tranquillamente effettuare una continuation bet.

Viceversa su un flop 8 – 7 – 6 con due carte a fiori, usando lo stesso metodo troveremo che ora siamo in svantaggio più del 56% delle volte. A questo punto le nostre opzioni saranno veramente poche. Se punteremo ciecamente ogni volta, un avversario abile sarà capace di chiamare o rilanciare in modo da valorizzare la sua mano; se invece punteremo solo con le mani forti sarà facilmente intuibile e avremo quindi bisogno di differenziare maggiormente le nostre giocate e i nostri bluff.

EQUITY

Nella maggior parte delle situazioni e contro la maggior parte dei nostri avversari la strategia corretta è puntare alcune ma non tutte le nostre mani forti e bluffare alcuni ma non tutti i board che abbiamo mancato.

Ovviamente dovremo a questo punto tenere in considerazione il numero di outs che potrebbero migliorare nel corso della mano le nostre carte di partenza. E’ quindi ovvio come sul flop precedente con due carte a fiori sarà meglio per noi puntare in bluff con re e dieci di fiori piuttosto che con asso e donna di quadri. Questo però non è sempre vero. Se ci troviamo di fronte un avversario che a un nostro check fa sempre seguire un check ma a una nostra puntata folda o rilancia, noi dovremo far check sulle nostre mani forti e rilanciare con mani in bluff. Acquisiremo così valore poiché il nostro avversario non effettua mai un semplice call. Se abbiamo un progetto aperto come i quattro quinti di colore guadagniamo molto di più nel vedere il turn rispetto al non vederlo (persino se ci aggiudichiamo il piatto dopo il flop).

BLUFF SU PIU’ STRADE

Ci sono molte situazioni nelle quali il puntare sia al flop che al turn (ed eventualmente anche al river) fa virare un bluff al flop non profittevole in uno che ci regali tonnellate di valore. Non dobbiamo continuare a bluffare sul turn con ogni carta ma dobbiamo sapere con esattezza quali sono le carte che scendendo al turn possono permetterci di fare un secondo bluff e aggiudicarci il piatto. Solitamente sono carte che mettono paura al range del nostro avversario, quali carte alte come asso e re o carte che completano progetti abbastanza ovvi, e/o carte che migliorano sensibilmente il nostro range, quali carte che ci consegnano un progetto da completare al river nel caso venissimo callati anche al turn. Queste carte che donano progetti backdoor (cioè che vengono chiusi grazie al turn e al river) sono ottime candidate per le nostre continuation bet. Ogni volta che il nostro avversario chiama la nostra continuation per poi passare al turn noi acquisiamo valore. Se pensiamo di fare una seconda puntata al turn dovremmo inoltre puntare un po’ meno del solito al flop.

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