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Strategia

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il 24 Nov 2010

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I Sit and Go Multitavolo – Seconda Parte

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L’articolo di oggi parla dei tornei multitavolo con un numero di giocatori compreso tra 45 e 180. Questo tipo di tornei è molto gradito dai giocatori che hanno un piccolo bankroll. Spesso è possibile ottenere un elevato Roi in questi tornei poiché non troveremo molti regular ai tavoli. Purtroppo ai livelli alti questo tipo di tornei parte raramente.

In un precedente articolo abbiamo già visto la fase iniziale del torneo; oggi ci concentreremo sulle due rimanenti: la fase intermedia e quella finale

LA FASE INTERMEDIA

Questa è la fase nella quale possiamo veramente fare la differenza. Circa il 30 % del field sarà stato eliminato a questo punto del torneo. Specialmente nei turbo sit and go multitavolo sarà importante imparare a giocare push/fold. Gli stack medi a questo punto saranno molto piccoli in rapporto ai bui e come conseguenza non potrete più guardare il flop senza essere andati all in. Quasi ogni decisione da prendere sarà un push o un fold. La cosa positiva di questa fase è che anche molti regular spesso commettono errori (tipicamente facendo meno push del corretto) e quindi una volta che avremo imparato a giocare potremo estrarre valore dalla maggior parte dei giocatori.

All’inizio di questa fase avremo uno stack simile a quello iniziale. Dovremo focalizzarci prima di ogni decisione sulla relazione tra il nostro stack e il piatto iniziale. Il piatto iniziale è uguale al valore del grande buio, più quello del piccolo buio, più le ante. Questo valore è il cosiddetto valore M del nostro stack, il quale è uguale allo stack diviso la somma dei bui e delle ante: così per esempio se abbiamo uno stack di 1.125 chips e siamo al livello di bui 75/150, il nostro M sarà uguale a 5, ma se ci sono ante di 15 il nostro M crollerà a meno di 4. Molti giocatori non considerano questo valore ma si focalizzano sul numero di bui residui. Chiaramente lo svantaggio è che non vengono considerate le ante.

Quando dobbiamo entrare in modalità push/fold?

Dovremo iniziare a fare all in o  foldare dal momento in cui gli stack effettivi di tutti i giocatori ancora nel piatto sono così piccoli da non poter foldare (a causa delle odds) a una eventuale tribet o se non possiamo effettuare una continuation bet senza diventare committati al piatto. Ciò succede quando l’M  dei giocatori restanti è precipitato a meno di dieci.

Fino a che non saremo vicini alla zona premi, potremo prendere le nostre decisioni basandoci sulle odds. Ogni scelta che possiamo prendere ha un determinato cEV (chips expected value) che ci dice se la nostra scelta ci porterà nel lungo termine a vincere o perdere chips. Una volta che arriveremo vicini ai premi dovremo tenere in considerazione la $EV (dollar expected value). Per fare ciò dobbiamo considerare il payout del torneo e l’equity che abbiamo in ogni momento del torneo, cioè la nostra aspettativa di vincita in denaro in ogni momento del torneo. Durante la fase intermedia la nostra cEV è quasi uguale alla $EV.

Un altro importante concetto da tenere in considerazione durante la fase intermedia è la fold equity, cioè l’equity attesa dalla vittoria del piatto dopo un nostro push e il fold degli altri giocatori. Qualcosa di simile a questo:

Fold Equity = (possibilità che gli altri giocatori foldino) X (chips che vinciamo se gli altri giocatori foldano)

Ovviamente avremo maggiore fold equity se faremo un all in da una delle posizioni finali del tavolo.

E’ molto difficile descrivere il modo migliore per giocare push/fold. E’realmente una questione di esperienza e quindi di giocare molto per migliorare il nostro gioco di push/fold. Possiamo naturalmente aiutarci con Sit and Go Wizard.

Vediamo però qualche regola di base per le situazioni che si verificano più spesso.

Quando siamo small blind e abbiamo un M uguale o inferiore a otto possiamo andare all in con qualsiasi due carte (ATC). Se abbiamo M superiore a otto dovremo conoscere quanto largo ci chiamerà il grande buio e dovremo comunque fare push con meno mani. Se sia voi che il big blind avete M uguale a circa 10, potreste addirittura decidere di callare e vedere il flop a basso costo.

Da bottone possiamo andare all in con quasi ogni carta se abbiamo M inferiore a sette ma superiore a tre sia noi che i giocatori nei bui. Questo perché abbiamo comunque buona fold equity e se verremo chiamati il nostro push rimane comunque profittevole visto che possiamo fare un double up. Se gli stack sono maggiormente profondi dobbiamo agire in maniera più tight; stessa cosa se abbiamo M inferiore a tre perché verremo chiamati sicuramente viste le odds favorevoli.

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Dalle altre posizioni con stack pari a una cifra compresa tra quattro e sette volte il piatto iniziale, dovremo via via restringere il nostro range nel modo seguente:

–          Da Cutoff: 30 % circa delle starting hands (33+, A2s+, A5o+, K6s+, K8o+, Q8s+, QTo+, J9s+, JT e qualche suited connector)

–          Da Hijack: 15 % (66+, A5s+, A8o+, KTs, KJo+)

–          Dalle altre posizioni: 5 % (99+, AQo+, AJs+)

Dovremo però assicurarci di non essere troppo deep e di non rischiare inutilmente per un piatto troppo piccolo.

Oltre alle veloci regole sopra citate è molto importante essere i primi a entrare nel piatto; se un giocatore prima di voi ha rilanciato o callato, chiedetevi con quale mano potrebbe aver fatto tale mossa e aiutandovi con le statistiche valutate la possibilità che foldi a un vostro push.

L’ultima cosa da tenere in considerazione durante la fase intermedia è che non dovete farvi mangiare dai bui e ridurvi ad avere M uguale a 3/4: se ciò succede cercate di fare un double up il prima possibile, andando all in anche con mani marginali se siete i primi a entrare nel piatto.

LA FASE FINALE

Dobbiamo ora tenere in considerazione la $EV quando prendiamo delle decisioni.

Solitamente il vostro gioco nella fase finale sarà molto simile a quello da fare nella fase intermedia. Naturalmente però ci sono aspetti diversi da tenere in considerazione. Se siete short stack dovrete ancora cercare di raddoppiare le chips rubando i bui o vincendo un all in; se invece avete uno stack medio o grosso dovrete cercare di mettere pressione ma di evitare gli scontri con i giocatori dagli stack grandi.

A volte essere in all in non sarà vantaggioso perché l’equity dell’all in non andrà solo al vincitore ma anche agli altri giocatori che sono fuori dal piatto. Un call può essere quindi a volte positivo dal punto di vista della cEV ma negativo se guardiamo alla $EV. Questo soprattutto nelle situazioni di bolla quando ci scontriamo contro stack più grossi del nostro o quando ci sono al tavolo stack molto piccoli.

SIAMO SHORT STACK: Vorremo sicuramente fare un double up ma, come detto in precedenza, non sempre una mossa +cEV sarà anche +$EV. Una volta passata la fase di bolla sarà di nuovo il tempo di allargare i nostri range di push; non dobbiamo però cercare solo di sopravvivere alla bolla visto che sarà più profittevole nell’arco di tre tornei fare un secondo posto e essere due volte l’uomo bolla, piuttosto che uscire per tre volte come ultimo dei premiati.

SIAMO IN MEDIA: Proviamo a mettere pressione agli altri stack medi e a qualche stack piccolo che vediamo pauroso di scoppiare la bolla. In questa fase può essere svantaggioso andare all in e così se mettiamo pressione, gli avversari ci chiameranno solo con in mano carte veramente valide. Dobbiamo fare ovviamente attenzione ai giocatori con stack grosso, visto che essi non stanno rischiando il torneo e faranno a volte mosse azzardate.

SIAMO BIG STACK: Mettiamo pressione su tutti i giocatori, anche agli altri stack grossi se sappiamo che questi sono buoni giocatori e capiscono che è negativo andare allo scontro con noi. Possiamo quindi andare all in con range molto più larghi ma dobbiamo cercare di non fare raddoppiare facilmente i corti del tavolo. Alcune volte può essere inoltre profittevole far scontrare tra loro giocatori dallo stack simile poiché non è importante eliminare tutti in prima persona.

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