Friday, Apr. 26, 2024

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il 13 Ott 2022

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La strategia e i consigli del campione Chris Moorman: ecco le size giuste da usare nelle fasi dei tornei

La strategia e i consigli del campione Chris Moorman: ecco le size giuste da usare nelle fasi dei tornei

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Quando parla Chris Moorman c’è solo da stare in silenzio e prendere appunti.

Moorman è uno dei giocatori di tornei più abili di sempre con un incasso totale online di oltre 20 milioni di dollari. Il 37enne originario di Brighton, nel Regno Unito, è stato per molto tempo il leader nella money list mondiale per quanto riguarda il poker online. Da un po’ di tempo si è trasferito a Las Vegas per concentrarsi sul poker dal vivo, ma rimane nella top five della speciale classifica online secondo il noto sito specializzato PocketFives.

Tra i 7 milioni incassati dal vivo, invece, spicca la vittoria milionaria al WPT del 2014. Vanta anche due braccialetti delle World Series of Poker, avendo vinto un evento 6 Handed nel 2017 e un braccialetto online (guarda caso) nel 2021. Moorman è pure arrivato secondo al Main Event delle WSOP Europe 2011.

Moorman e sua moglie Katie Lindsay (anche lei una professionista del poker) hanno recentemente firmato come ambasciatori del marchio Americas Cardroom, diventando la prima coppia sposata ad accettare un simile accordo con una piattaforma online.

Moorman è anche autore di best seller pokeristici. Ha descritto il suo viaggio di successo nelle pagine di ‘Moorman: The Inside Story of the Most Successful Online Poker Player of All Time’ e ha condiviso strategie approfondite in ‘Moorman’s Book of Poker’. Tutta questa presentazione era d’obbligo per farvi capire quanto vi può essere utile la recente intervista di Craig Tapscott a Mororman. Intervista che adesso vi andiamo a riassumere…

Iniziamo parlando di tornei e delle prime fasi, quando gli stack sono tutti simili. Qui quali sono le variabili o i segnali di pericolo che dovrebbero determinare la nostra aggressività quando affrontiamo vari tipi di avversari?

 

 

Moorman dice: “All’inizio dei tornei cerco di giocare in modo piuttosto aggressivo, puntando principalmente su mani che hanno grandi implied odds quando arrivano al flop. È importante identificare i tuoi avversari a cui non piace foldare e anche quelli che credono a ogni grande puntata su uno scary board.

All’inizio di un torneo gli stack sono molto più profondi, quindi c’è più spazio per le manovre. Ma trovo che (a meno che non si tratti di un torneo incredibilmente prestigioso come il Main Event delle WSOP) i grandi bluff sono sopravvalutati poiché alla gente generalmente non piace foldare mani forti. È importante puntare poco con valore poiché ottenere una strada di valore extra o una puntata di valore maggiore al river è essenziale per guadagnare chips e darti un grosso stack per approfondire il torneo.

Molto interessanti sono anche i livelli di re-entry dei tornei. Ciò è principalmente dovuto al fatto che contro alcuni giocatori sai che non folderanno mai di fronte a nessun tipo di puntata di dimensioni normali. Quindi, puoi usare dimensioni enormi per “levelarli” in entrambi i modi, con un loro fold o un pagamento esagerato. Per fare ciò negli spot giusti serve molta pratica“.

Veniamo alla fatidica zona della bolla. Come influisce in questi casi la dimensione dello stack? Sentiamo subito Moorman: “Nella bolla da big stack puoi aprire con tante mani e in alcuni casi estremi puoi persino giocare con due carte qualsiasi, se c’è la giusta configurazione di stack al tavolo. Ci sono così tante opzioni a tua disposizione.

Per esempio puoi flattare più mani in posizione. Inoltre i tuoi avversari avranno più difficoltà a bluffare dopo il flop con mani marginali, quindi sei avvantaggiato dopo il flop. E puoi fare una three-bet preflop più spesso contro gli opener giusti.

È importante attaccare i giocatori giusti, però. Alcune persone stanno restringendo così tanto i loro range di apertura che rilanciare contro di loro ci farà solo bruciare soldi, poiché avranno sempre mostri quando mettono volontariamente soldi nel piatto. Identificare come i tuoi avversari stanno giocando la bolla è la cosa più importante di cui essere consapevoli.

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Ad esempio, nel poker dal vivo i giocatori occasionali spesso ti diranno che vogliono solo incassare, il che ti dà il via libera alla massima pressione su ogni mano fino a quando il torneo non è In The Money. Fare chips in bolla è spesso la chiave per una deep run in un torneo, perché con le chips aggiunte sarai in grado di resistere a una brutta serie di carte o perdere un flip In The Money“.

Passiamo allora a parlare di bet sizing. Quali sono le variabili da considerare tra flop e turn? Parola a Moorman: “Quando si scelgono le dimensioni delle puntate su ogni street, è importante guardare quale sia la dimensione effettiva dello stack post-flop. Al turn e al river, generalmente devi puntare in modo abbastanza lineare per poi poter puntare una percentuale simile del piatto per andare all-in al river, esercitando la massima pressione sul tuo avversario con un bluff oppure ottenendo il massimo valore quando si ha una mano forte.

La dimensione della puntata al flop dipende molto dalla texture del board, da quante persone ci sono nel piatto e dalla posizione da cui i giocatori hanno chiamato. Ad esempio, contro il big blind su un dry flop non puoi sbagliare puntando il 25-30% del piatto con l’intero range. Tuttavia, contro un range molto più forte di un cold caller, potresti avvicinarti a determinati flop non facendo mai la cbet e invece continuando con un check-call o un check-raise.

Un malinteso comune nel poker è che nei piatti multi-way devi fare una size importante per proteggere la tua mano. La tua size in realtà non deve essere così grande perché i tuoi avversari sono costretti a chiamarti larghi con altri giocatori nel piatto, poiché l’azione non è chiusa. In realtà è nei piatti heads-up che puoi esercitare la maggiore pressione sui tuoi avversari con una dimensione maggiore della puntata“.

Arriviamo quindi al river e parliamo di overbet. “Le puntate enormi al river vengono utilizzate negli spot in cui hai un range polarizzato, nut o air. Sono spesso usate dai giocatori d’élite quando il loro avversario ha range cappato che lo costringerà a “bluff catchare” con alcune delle sue mani più deboli.

È importante sapere come reagisce il tuo avversario a queste overbet. Alcuni giocatori cercheranno qualsiasi scusa per chiamare con la loro mano. Altri folderanno quasi il 100% del loro range di fronte a una puntata al river come questa.

A livello d’élite, i giocatori cercheranno di essere più equilibrati in queste situazioni. E occhio a non confonderti con i blocker. Ad esempio, una mano più debole come 8-7 potrebbe potenzialmente essere un miglior bluff catcher di fronte a una puntata della dimensione del piatto 2x-3x su un board K-10-8-6-5 rispetto a K-Q. Anche se tecnicamente è una mano molto più debole. Di fronte a queste puntate, i blocker diventano molto importanti“.

 

 

Preso nota? Ecco gli ultimi consigli di Moorman: “È davvero importante identificare quali mani nel range del tuo avversario stai cercando di prendere di mira in ogni street. Ad esempio, su molti board favorevoli per il raiser preflop contro il big blind verrà utilizzata una piccola dimensione per attaccare la sua aria.

Al turn vengono spesso usate puntate più grandi perché ora stai puntando sul valore o bluffando. Le grandi puntate sono spesso utilizzate su turn particolarmente brick (come 2 o 3 offsuit) contro il big blind, poiché è improbabile che abbiano aiutato la sua mano.

Al river è importante identificare quale sarà la tua puntata di valore più debole. Se abbiamo uno scary board in cui non farai molte scommesse di valore ridotto, verrà utilizzata una size maggiore. Inoltre, è importante notare che raramente si vuole puntare meno del 30% del piatto in posizione al river dopo un check, perché riaprire l’azione e ottenere questo piccolo valore può causare più problemi che altro.

Voglio aggiungere che è importante tenere d’occhio la dimensione effettiva dello stack durante una mano. Di solito, è bello programmare una mano considerando turn e river. Ad esempio, se ci sono 20 BB nel piatto al turn e il tuo avversario ne ha 40 nel suo stack residuo, scommetti 12 BB al turn. L’avversario avrà così 28 BB dietro in un pot che diventerà di 44 BB al river”. Ce ne ricorderemo, grazie mille Chris!

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