Thursday, Apr. 18, 2024

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il 26 Apr 2023

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Un fold preflop con KK di cui Doug Polk non è orgoglioso

Un fold preflop con KK di cui Doug Polk non è orgoglioso

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Lo statunitense Doug Polk è conosciuto per essere uno dei più forti specialisti heads-up al Mondo.

Negli annali del poker resta il suo fold flop con scala 2nd nuts contro la scala nuts di Hellmuth all’esordio nel format televisivo High Stakes Poker.

Ora la casistica è da aggiornare. I giorni scorsi, durante una sessione cash game del casinò the Lodge, di cui è co-proprietario, Polk ha messo sotto preflop una bella coppia di re.

In un video pubblicato sul suo canale YouTube lo statunitense ha spiegato perché, aggiungendo di non essere orgoglioso di aver derogato alla sua linea secondo cui non si folda mai la seconda migliore mano di partenza del gioco.

 

La mano

E’ la 87° mano della sessione al The Lodge, blinds 50$-100$ con bb ante. Da hijack, con 61.450$ di stack, Andrew apre 500$ AA, da cutoff Johnny con 19.950$ di stack tribetta 1.600$ T7.

Dopo i fold avversari la parola arriva a Doug Polk che con 165k di stack spilla KK da grande buio e 4-betta 4.800.

La parola arriva ad Alex da utg straddle che 5-betta 11.000$ con QQ. Johnny folda, Andrew 6-betta 23.000$ per restare con 38.450$, la parola arriva a Polk… Che dopo un sorso di whiskey decide di foldare i suoi re, e altrettanto fa Alex con le sue donne!

 

Polk nei panni di Andrew

Nel video Polk commenta che per Andrew il gioco di rilanci preflop materializza una situazione da sogno:

“Ha gli assi con gli avversari che rilanciano a rotta di collo in quella che ha tutta l’aria di essere una situazione da cooler. La domanda ora per Andrew è come fa a farsi pagare. Per lui c’è il problema che qualsiasi decisione prenda, sembrerà incredibilmente forte. Dopo tutti quei raise è semplicemente impossibile intavolare una azione che sembri debole. Quindi la domanda è: qual è il miglior modo in cui Andrew può giocare questa coppia di assi? Sono sicuro che alcuni specialisti di cash full ring non saranno d’accordo con me, ma al posto di Andrew andrei all-in preflop. Lo farei con gli assi, con i re, a volte con AKs ma principalmente no, e poi di rado con A5s A4s mani di questo tipo.”

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Polk spiega anche il suo range:

“So che può sembrare insano andare all-in con le due ultime mani che ho menzionato ma se faccio questa giocata solamente con gli assi metto gli avversari nelle condizioni di giocare correttamente il 100% delle volte. Se Andrew 6-betta small qui va a essere committed al piatto, se metti il 25-30% del tuo stack in mezzo devi chiamare sempre un all-in e tanto vale andare all-in direttamente. Al suo posto eviterei il call perché gli altri possono chiamare e si creerebbe un multiway pot in cui ci sono più possibilità che gli assi vengano scoppiati”.

 

Le ragioni del fold

Dopo la 6-bet di Andrew, Polk non impiega molto tempo prima di foldare:

“Quando devo parlare ci sono due considerazioni principali da fare. La prima è il range con cui Andrew può 6-bettare 23k committandosi al pot: non può farlo con coppia di donne  e allo stesso tempo è molto improbabile che sia in bluff, perché se bluffi non puoi lasciare che Alex chiami e magari trovi le sue al flop contro il tuo A5s. Quindi il suo range è composto da mani super forti. E’ difficile non pensare che qui Andrew abbia KK AA per valore, ed è anche difficile pensare che possa aver fatto questa azione molto light con AKs. Io sono 800bb deep con Alex alla mia sinistra che ancora deve parlare. Se anche posso battere Andrew, c’è Alex che ha cold-5bettato e può benissimo avere gli assi! Ero davvero convinto che fosse un fold e ho bevuto un sorsetto di whisky dicendomi che sapevo quale era la mossa corretta da fare, anche se non ne sono orgoglioso…”

 

“Ma se JohnnyVibes…”

Diversi commenti al video hanno fatto notare che Polk è stato salvato dalla action di Johnny, che ha deciso di tribettare con T7 alterando tutta la dinamica della azione.

Se Moreno avesse foldato preflop, Polk avrebbe tribettato, Alex fourbettato ed Andrew in 5-bet probabilmente non si sarebbe committato al pot, spingendo dunque Polk ad andare in 6-bet all-in con la seconda migliore starting hand del gioco.

Sappiamo benissimo che con i se e con i ma la storia non si fa ma nei panni di Polk al termine della sessione ci saremmo sentiti in dovere di offrire almeno una bevuta a Moreno 🙂

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