Come reagire ad una Bad Beat nel singolo torneo

Se giocate a poker e lo fate soprattutto in modalità torneo, siamo sicuri che avete passato quelle fasi di un MTT in cui le cose vanno malissimo, le carte vi hanno improvvisamente abbandonato e non ne azzeccate più nemmeno una.

Raramente un torneo si conduce dall’inizio alla fine senza avere mai un momento di difficoltà, di sbandamento, nella stragrande maggioranza dei casi, ma siamo abbastanza fiduciosi nello scrivere “praticamente sempre“, chiunque subisce una battuta d’arresto, anche per porzioni di stack molto importanti e deve provare a riprendere il filo.

Ma la risalita non è mai una cosa semplice, per cui vediamo cosa dobbiamo essere pronti a fare se una disgrazia si abbatte sul nostro stack. 

Non pensateci, scrollatevelo di dosso

Quando una mano ci condanna a perdere parti importanti del nostro patrimonio in chips, diventa una specie di morbosa ostinazione quella di provare a capire il motivo per il quale sia successa una cosa di questo tipo.

Ma se esaminiamo bene bene la situazione, in quel momento, cosa ci serve capire se sia arrivato sotto forma di Bad Beat da parte di un giocatore poco esperto, oppure se abbiamo fatto noi una brutta giocata?

Siamo stati tutti coolerati, tutti abbiamo preso brutte botte e tutti abbiamo commesso errori. Non dovrebbe interessarti neanche. Almeno, non in questo momento.

Anche se credi di aver commesso un errore, preoccupatene in seguito. Il torneo non aspetterà che tu vagli i tuoi dubbi o calmi i tuoi problemi di tilt. C’è un’altra mano in arrivo proprio ora. Fregatene e passa alla mano successiva. Sarà possibile eseguire l’analisi automatica in un secondo momento.

Mai arrendersi

Adesso la nostra missione è concentrarci una mano alla volta e porre tutta la nostra concentrazione sul colpo che si sta per giocare.

Si sa che le cose sembrano terribili, ma come si possono massimizzare le possibilità di una rimonta?

Prendere ogni decisione al meglio delle tue capacità, è probabile che produca risultati migliori rispetto al call in tilt con 93o nella mano successiva.

Nel Day 5 del Main Event delle WSOP 2012, Greg Merson era sceso a meno di 2 big blind. Li ha buttati? Si è arreso mentalmente? Sembra di no.

Diversi giorni di gioco e milioni di dollari dopo, stava sollevando l’ambito braccialetto d’oro sopra un’enorme pila di denaro, il nuovo campione del Main Event.

Una decisione alla volta

Lo si vede sempre nei tornei dal vivo e online. Un giocatore prende una brutta botta e viene paralizzato tra le scomode mura di un micro-stack, e semplicemente si arrende.

Spesso i giocatori si arrendono mentalmente, ma a volte lo fanno anche fisicamente, infilando le loro chips nella mano successiva con un po’ di spazzatura, abbandonandosi al fatto che hanno perso questo torneo prima di essere effettivamente eliminati.

C’è un grosso problema con questa mentalità, però. Se hai ancora delle fiches, non è ancora un dato di fatto che hai perso il torneo. Naturalmente, quando si viene paralizzati in un micro stack, questo non è certo piacevole.

È una brutta sensazione e una grande riduzione delle tue possibilità di vincere l’evento. Ma per quanto sia dannoso per le tue possibilità avere pochi big blind, è significativamente meglio che avere zero big blind.

Ricordatevi che le banalità come quella che abbiamo appena scritto, sono invece il succo dei tornei di poker che, non dimenticatelo mai, sono competizioni di sopravvivenza.

Vince chi rimane in piedi per ultimo e perde ufficialmente solo chi perde tutti i gettoni.