Saturday, Aug. 23, 2025

Strategia

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il 23 Ago 2025

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Un metodo semplice per decidere quando bluffare: l’analogia della fisarmonica

Un metodo semplice per decidere quando bluffare: l’analogia della fisarmonica

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Non sono pochi a credere che i bluff siano “il sale del poker”. Ma farsi prendere la mano dai bluff equivale a salutare con la manina tanta EV (leggasi €€€).

Portare l’avversario a foldare la mano migliore, o meglio tentare di farlo, è una azione che va dosata con sapienza al tavolo da poker.

“Tanti giocatori faticano a decidere le mani con cui bluffare. Spesso lo capiscono al contrario – ha scritto coach Dara O’Kearney sulle colonne di Pokerstrategy per introdurre una breve lezione sull’argomento.

 

Bluffare con range forte

L’irlandese divide le situazioni per bluffare in due macro-gruppi la cui discriminante è la forza del range.

“Quando hai un range forte dovresti avere pochi bluff e dovresti bettare small. I tuoi bluff dovrebbero avere tanta equity, parlo di progetti forti tipo quattro quinti di bilaterale e/o di colore.”

O’Kearney si sofferma poi sulla size delle bet con range forte.

“Ci sono tante ragioni per bettare small. In pratica però tutto si riduce al fatto che bettando piccolo non si ricevono tanti fold quindi il nostro bluff deve avere la possibilità di migliorare. Riceveremo anche numerosi rilanci, quindi vogliamo una mano che sia in grado di chiamare un rilancio come un progetto di bilaterale o di colore.”

 

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Bluffare con range debole

“Quando il tuo range non è così forte, ma hai delle mani che vogliono essere bettate, dovresti bettare big e avere tanti bluff. Questi bluff però devono essere più deboli. Dovrebbero comunque avere della equity ma non poi così tanta, quindi qualcosa come un gutshot o un backdoor in runner-runner.”

Anche qui il coach irlandese spiega le ragioni delle size, al rialzo in questo caso.

“Quando bettiamo grande riceviamo più fold, che è un grande risultato per una mano debole come un gutshot. E se l’avversario ci rilancia, abbiamo un fold davvero facile.”

 

L’analogia della fisarmonica

Secondo O’Kearney bisogna pensare a bluff e valore come ai due estremi di una fisarmonica: da una parte ci sono i bluff, dall’altra il valore.

“Quando hai un range forte, è come se la tua fisarmonica fosse chiusa. I tuoi bluff e le tue mani di valore dovrebbero essere vicini in termini di equity. Un progetto di colore o di bilaterale, in termini di equity è vicino alle mani più deboli del tuo range di valore. Quando hai un range più debole e più polarizzato, invece, è come se la tua fisarmonica fosse aperta. C’è un gap tra l’equity delle tue mani di valore più forti e i tuoi bluff.”

Questa visualizzazione ‘a fisarmonica’ può fare da reminder sulle differenze tra le range bet e le bet polarizzate.

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