Thursday, Apr. 18, 2024

Strategia

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il 16 Nov 2010

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Come costruire una falsa immagine nel cash game online

Come costruire una falsa immagine nel cash game online

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In uno dei precedenti articoli sul transfert abbiamo visto come, la schematicità di gioco tipica dei giocatori dei microlivelli, e la scarsa attenzione che questi prestano alla caratterizzazione degli avversari, possano essere utilizzate a nostro vantaggio.

Oggi vorrei invece parlarvi di come poter fare qualcosa di analogo a livelli più alti, dove i players sono meno leggibili,  più fantasiosi, ma soprattutto più attenti al gioco. Spesso leggo sul forum post di vari utenti che, postando mani da loro giocate, e descrivendo lo spot scrivono: “la mia immagine al tavolo è molto tight, ho giocato pochissime mani ed ho mostrato solo mani forti”.

Questa immagine è indubbiamente vera se hanno giocato come scrivono, ma la domanda che ogni volta vorrei porre loro è: “Siete certi che qualcuno se ne sia accorto?!” Ai micro livelli i players  sono interessati a guardare le proprie carte, le proprie chips, e il loro conto gioco in continuo refresh! Inoltre ai tavoli cash i players entrano ed escono continuamente,e  sono migliaia!

Salendo ai low e mid stakes l’aria comincia invece a farsi più pesante, ed un po’ di cose iniziano a cambiare.

  • Al tavolo sono presenti  4 o più regs.
  • Il livello medio di gioco è tecnicamente buono
  • I Players sanno osservare il tuo gioco (magari utilizzando anche un software)
  • I Players fanno sessioni di alcune ore senza cambiare tavolo

Se queste informazioni sono vere allora diventa necessario dissimulare, mixare call e bet, variare le starting hands, muckare e mostrare, variare le size, alternare bet/call a check/raise  e bet/3bet, insomma…è sorprendere sempre l’ avversario.

Quando però si verifica una ulteriore 5° ipotesi, sotto elencata, allora è possibile utilizzare una diversa strategia, e costruire una immagine ben chiara e definita, ma sbagliata!

  • I Players non hanno informazioni su di te

Vi sedete al tavolo, e nessuno dei players vi ha mai visto giocare. Fate un paio di orbite silenziosamente (o osservate prima di sedervi) ed individuate squali e pesciolini, dopodiché iniziate a costruire un immagine in attesa della mano perfetta!

Non è solo cinema la scena del finto ubriaco che in realtà è un professionista e che aspetta il momento giusto per sferrare il colpo decisivo.

Ciò che intendo dire è che potreste decidere di rischiare qualche chips per costruirvi una immagine che servirà ad accrescere l’ev delle vostre mani successive. I giocatori di S&G in genere si costruiscono un immagine tight ai primi livelli per poi rubacchiare bui più facilmente nelle fasi intermedie, noi vorremo fare l’esatto opposto. Non abbiamo il problema dei bui che crescono e quindi ciò che vorremo fare è portarci a casa dei gran bei piatti  rinunciando a pochi bui.

Pochi giorni fa, stavo facendo una sessione di coaching un po’ “stravagante”: al cochee avevo detto di fare attenzione, quella sera, ad un giocatore Mr.X che probabilmente sarebbe stato ai suoi tavoli,  ma in realtà quel giocatore ero io stesso.

Lo scopo di questa bizzarra lezione era mostrare  come un gioco lag potesse risultare più profittevole in determinati spot e difficile da fronteggiare. Quindi, affinché il coachee potesse vedere con che pocket Mr.X faceva certe mosse, mostravo al tavolo tutte le mie mani (o quasi), tra cui moltissimi bluff su piatti uncontested e board pericolosi, molti show down vincenti in cui però si scopriva che avevo rilanciato preflop da utg con 78s, ecc.

Questo mio fare ha chiaramente, dopo un po’, iniziato a far spazientire i 2/3 regs presenti al tavolo, mentre ha cambiato molto poco nel gioco dei players più deboli.  Questo ha iniziato a far cambiare le dinamiche di gioco: i miei range di openraise non erano più ritenuti solidi, le mie bet o i miei raise risultavano poco credibili: momento perfetto per un inversione di gioco.

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Ad un tavolo in particolare, seduto UTG avevo rilanciato preflop per  7 mani consecutive proseguendo in c-bet ogni volta che ero stato chiamato, finchè…arrivato sullo smallblind qualcosa è cambiato: il reg seduto sul BB chiama il mio raise e rilancia la mia cbet al flop.

Penso un po’ e decido di fare call. Cade il turn ed io sparo una sostanziosa second barrel pari al piatto: voglio rendergli la vita difficile!

ll BB rilancia, ed io pusho tutto il mio resto facendo una overbet. A questo punto il BB è in confusione totale, dentro la sua testa passano pensieri contrastanti: “sta facendo un altro stupido bluff o sono in trappola?” “ha rilanciato tutte le mani col niente assoluto e questa che io ho un punto forte posso farmi prendere in giro?” “ma se poi avesse davvero il punto sarei proprio uno scemo a regalargli tutto il mio stack”…. CALL

Prima di scoprire il board facciamo un semplice e breve ragionamento. La quasi totalità dei players che si trovano a fronteggiare un avversario aggressivo e che bluffa spesso,possono reagire in tre principali, differenti modi modi:

  • tendono a chiudersi aspettando di chiudere un progetto monster con cui intrappolarlo, ma commettono il 90% delle volte l’errore di slowplayare e non estrarre quindi valore, perché ovviamente il giocatore lag sarà preparato e consapevole.
  • Reagiscono in maniera aggressiva e sopravvalutano punti di media forza credendolo sempre debole
  • Si sentono attaccati nell’ego e si spingono in improbabili bluff

Lo spot in questione a quale di queste categorie potrebbe appartenere?

  • Quasi sicuramente non la prima dato che subito sul flop l’avversario aggredisce. Non sta slowplayando.
  • La seconda  potrebbe essere coerente. Si limita al call preflop con una mano media e poi la spinge forte su un flop con cui ha connesso
  • Un bluff potrebbe essere probabile, anche se in genere questo tipo di giocatori tende ad iniziare il bluff già dal preflop con una 3bet. Quindi terremo questa opzione come seconda scelta.
  • Potrebbe avere una mano legittimamente forte. Probabile.

A questo punto diventa abbastanza evidente che poiché che ci troviamo quasi certamente a dover fronteggiare almeno un punto di media forza,  guardando le nostre carte potremo decidere facilmente se mollare o meno la presa. Non ci serve un mostro, ma ci serve almeno un buon punto. In questo caso abbiamo QQ.

Il board al turn recita KQ46 ed oppo mostra KJ, un po’ deboluccia contro il nostro set! Cosa è successo?

Esattamente quello che avevamo ipotizzato. BB ha pensato che il suo punto di media forza, TP con buon kicker, potesse essere sufficiente contro il nostro range, e quindi l’ha giocato con eccessiva aggressività  e l’ha erroneamente ritenuto abbastanza forte per batterci.

Se la history al tavolo fosse stata totalmente diversa e noi ci fossimo dimostrati per tutto il tempo, giocatori rock o tag, sicuramente da questo buon punto avremmo estratto, contro un reg, molto meno valore, in quanto non avrebbe fatto fatica a polarizzarci su AK,KQ,AA,KK,QQ, su un set o una doppia, e non si sarebbe certo spinto così inconsciamente in un all-in al turn con la sua fragile TP.

Questo ci fa capire come l’ev di QQ in questo spot è incredibilmente cresciuto, ricompensando tutti gli spot in cui avevamo pagato qualche buio di troppo per costruirci una immagine.

GG

TomRight

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