Riccardo Lacchinelli e l’ubriacone al tavolo

“Ragazzi è irreale, è incredibile quanto beve quello!”

Si presenta così Riccardo Lacchinelli, sghignazzando, in sala stampa alla prima pausa di giornata: al suo tavolo, proprio in mezzo tra il Funambolo e Luca Moschitta accoppiati per uno scherzo del table draw, c’è un giocatore – che poi abbiamo identificato come il californiano Joshua Prager – che sembra Scotty Nguyen di qualche settimana fa, solo che non beve birra in bottiglia, ma alla spina.

Tanta, tantissima birra alla spina. Tanto che dietro al suo corposissimo stack si costruisce pian piano un cimitero di bicchieri di plastica impilati l’uno sull’altro, ma senza mai rinunciare ad averne uno, meglio due contemporaneamente, pieni. E intanto oltre ai vuoti a perdere, si impilano anche i gettoni davanti alle birre, fino a superare il milione di chip e andare oltre.

Alla pausa cena chiediamo a Lacchinelli ulteriori informazioni sull’ubriacone, e ci risponde: “Sta giocando come un pazzo, a caso. Ma proprio per questo riesce a fare stack: nessuno si mette a giocargli contro, perché ti può chiamare con qualunque cosa e poi hittare un pezzo del board. E’ un simpaticone, ride e scherza, non è eccessivamente molesto a parole… però beve davvero tantissimo, si sarà fatto almeno 15 birre in tre livelli, e non ha nessuna intenzione di smettere!”

Ma la condotta di gioco poco ortodossa di Prager ha fatto rischiare grosso Lacchinelli: “Abbiamo iniziato la giornata a 20 dalla bolla, e lui stava facendo il pagliaccio fin da subito. Ha aperto tantissime mani di fila, e poi ha dichiarato a voce alta “questa non la apro”! Allora ho raisato io con A6 suited convinto di poter rubare i bui, ma lui ha chiamato… per fortuna il flop è cascato AJ6 e sono riuscito a vincere il piatto, stavo per cacciarmi nei guai poco prima della bolla!”