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il 2 Dic 2015

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La trattativa segreta di Butteroni con PokerStars: “Nell’offerta anche coaching con la Selbst, avrei accettato solo se…”

La trattativa segreta di Butteroni con PokerStars: “Nell’offerta anche coaching con la Selbst, avrei accettato solo se…”

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Quanto vale per una azienda di poker mostrare la propria patch nella più importante diretta televisiva mondiale dell’anno?

Lo abbiamo chiesto a Federico Butteroni, il nostro November Nine che, dopo aver annunciato di non aver trovato alcuna sponsorizzazione, si è poi presentato al tavolo finale del Main Event WSOP dove è uscito ottavo con la patch ‘last-minute’ di Snai:

“E’ sempre bello trovare una azienda che crede in te non solo per il tavolo finale ma per un percorso più lungo – spiega Federico – Sono contento di avere trovato Snai per il tavolo finale, in primo luogo perche è una azienda italiana, poi anche la patch era in linea con il mio abito quindi sono ancora più contento! (ride, ndr)

Federico scherza sull’abito, ma neppure troppo. Tra le varie offerte che gli sono arrivate, infatti, la più valida da un punto di vista economico era quella di una azienda statunitense di abbigliamento, poi declinata proprio per una questione di stile:

“Una marca di vestiti americana mi ha fatto una proposta che mi ha fatto vacillare per molto tempo: volevano avere visibilità sulle magliette  dei supporters e mi hanno proposto di indossare un cappello per l’intera durata del Final Table per una cifra davvero interessante – dice Federico – Ho dovuto quindi decidere se andare al tavolo finale con un vestito sportivo e guadagnare soldi da questa marca che voleva vestire anche i miei supporters, oppure scegliere le magliette che volevo – che tra l’altro ci hanno portato tanti complimenti in America. Alla fine ho optato per la seconda opzione anche perché essendo italiano volevo dare una idea di stile al tavolo. Sono sincero, non sono fan dei cappelli, i soldi non sono tutto e già ne avevo guadagnati abbastanza per andare vestito come volevo nel giorno pokeristicamente più importante della mia vita. Le persone che mi seguivano da casa e dall’Australia non avevano mai visto un tavolo televisivo: non che l’abito faccia il monaco, ma vedere un persona ben curata e ben vestita credo sia ottimo per il poker in generale. Visto che l’Italia è la capitale della moda, ho preferito giacca e cravatta”.

Tornando al progetto con Snai, Federico spiega che il sodalizio andrà ben al di là del tavolo finale disputato al Penn&Teller Theatre:

“Mi ha colpito molto il discorso che mi ha fatto il poker manager Snai Alessandro Allara: vogliono rilanciare il poker dal punto di vista dell’entertainment e a mio avviso questo potrebbe far bene a tutto il movimento in questo frangente di continua evoluzione. Contiamo di fare qualcosa di bello per il poker nel 2016”.

Ma oltre a quella della poker room italiana, Federico aveva strappato un’altra sponsorship last minute per il tavolo finale:

“Ho raggiunto anche un piccolo accordo con questa ditta che permette di guidare in pista tutta una serie di ‘supermacchine’. Sono andato su una Ferrari GT e ho pubblicato le foto su FB, poi sono arrivato a giocare il Tavolo Finale in Lamborghini. Alla fine della conta sono contento delle sponsorship che ho trovato”

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Il nostro November Nine spiega che da parte delle aziende italiane di poker non sono arrivate grandi offerte:

“Non troppe aziende italiane si sono fatte sentire, credo soprattutto a causa del mancato budget da investire per una sponsorizzazione per un tavolo finale di quel genere”

Il romano è stato però oggetto di vivo interesse da parte di PokerStars, ma le trattative avviate non sono poi arrivate a un punto di incontro:

“L’offerta della picca rossa puntava più sulla pubblicità che su un discorso economico. Dal canto mio penso che sarebbe stato bello avere la sponsorizzazione di PokerStars prendendo pochi soldi solo nel caso in cui mi avessero offerto una serie di coaching con Daniel Negreanu, che avrebbe fatto vivere una esperienza indimenticabile non solo a me ma anche a tutto il mio seguito. Mi hanno offerto una serie di lezioni con Vanessa Selbst, che ritengo una grande giocatrice, ma che di sicuro non ha la stessa immagine di Daniel, e così tutto si è risolto in un nulla di fatto”

Chiuso il capitolo Final Table, Federico ci spiega i suoi progetti futuri, non solo poker-related:

“Andrò a San Marino a giocare il PPTour. L’alternativa erano WPT ed EPT a Praga ma in questo momento non mi sento super competitivo per affrontare field tosti. Per il 2016 sto programmando un viaggio in Australia, tornerò là e giocherò cash tra Asia e Australia e probabilmente qualche torneo dell’Aussie Million”.

Ma il vero obiettivo  del romano sono le prossime World Series Of Poker:

“Conto di arrivare a Las Vegas al 100%. Sono motivato e aspiro al braccialetto: per me è uno stimolo infinito, voglio cercare di ripetermi per far sì che quest’anno spettacolare non sia stato solo un fuoco di paglia!”

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