Monday, Apr. 29, 2024

Strategia

Scritto da:

|

il 15 Dic 2014

|

 

Chiarato spiega la fase short stack in MTT: “In Italia i meno preparati chiamano i push troppo light!”

Chiarato spiega la fase short stack in MTT: “In Italia i meno preparati chiamano i push troppo light!”

Area

Vuoi approfondire?

Quante volte nei tornei ci facciamo prendere dalla frenesia perché il nostro stack non è deep come vorremmo? Tante, troppe. Giocare con numerosi blinds davanti chiaramente ci fa sentire più sicuri, ci permette di entrare in più pot e, di conseguenza, il divertimento è maggiore.

Siccome però siamo spesso costretti dalle situazioni a gestire uno stack ridotto, è giusto trattarlo con cura e fare in modo, attraverso una corretta gestione dello stesso, che questo possa crescere. Ma per far sì che ciò avvenga non dobbiamo lasciare nulla al caso… e alla fretta.

Ne abbiamo dunque parlato col pro di Poker Club Alessandro Chiarato, da poco campione ICOOP, che ha provato a illuminarci riguardo la strategia corretta da portare avanti quando, in mtt, siamo short.

“Partendo dal presupposto – esordisce Alessandroche la matematica legata alla fase short stack è sempre la base da conoscere alla perfezione per compiere le scelte giuste, direi che dal vivo ci si possono permettere giocate meno standard sfruttando alcune piccole sfumature, quali ‘tells’ e informazioni aggiuntive peculiari del poker live, che possiamo cogliere più facilmente quando siamo faccia a faccia con gli avversari”.

Il poker è in continua evoluzione, non conosce sosta, quindi qualche cambiamento c’è stato anche per quanto concerne la fase short stack.

“Sono stati fatti degli adattamenti rispetto a un periodo in cui le uniche scelte quando si avevano 15 bui o meno erano il push o il fold. In funzione di questo sono nate delle dinamiche nuove che però, a mio parere, non sono adattabili a tutti gli mtt del palinsesto italiano. E’ necessario fare delle differenze che richiedono una certa sensibilità a seconda del torneo che si sta affrontando, in certi casi infatti risulta ancora migliore il ‘vecchio’ push or fold. Sono convinto, ad esempio, che nei tornei dal garantito alto e dal buy-in basso sia più profittevole scegliere quali spot pushare e repushare o foldare, piuttosto che inventarsi giocate strane. Il field di tali mtt è molto eterogeneo e di livello mediamente scarso, quando apriamo con mani come broadway e middle pair spesso veniamo flattati e se non vinciamo il colpo il decremento del nostro stack sarà troppo significativo. In tornei, invece, dove c’è buona probabilità di scontrarsi con regular pensanti, sono nate delle dinamiche di raise/fold con meno di 20 blinds e addirittura di three-bet/fold con meno di 20 blinds, dato che sono all’apparenza mosse molto forti”.

Abbiamo chiesto a Chiarato, giocatore ormai esperto sia online sia live, quali ritenga siano gli errori più frequenti che vengono commessi appunto in fase short stack.

Comparatore Bonus

Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui siti degli operatori italiani. Questa tabella ha una funzione informativa e gli operatori sono mostrati in ordine casuale.

“L’errore più grosso è quello di sottovalutare la tecnica legata a queste specifiche situazioni. E’ comune pensare che rimanendo corti ormai il torneo sia andato, quindi non vale nemmeno più la pena di analizzare gli spot. Ovviamente non è così. Non è facile comunque individuare un errore macroscopico in un contesto di microstack, però la cosa che meno condivido è il range di call ai push o ai repush di 20 big blinds”.

Per spiegare al meglio tale aspetto, Alessandro ci illustra due situazioni: a) il bottone pusha 20bb e noi siamo sui blinds con 20bb b) apre in mini-raise un giocatore, un avversario pusha 20bb e noi abbiamo 20bb.

“Queste due sono situazioni – spiega Chiarato in cui regular e non compiono errori tremendi, sia perché non bilanciano i loro range in funzione di quale delle due opzioni gli si prospetta davanti sia perché disconoscono l’equity della propria mano contro un possibile range di push. In sostanza, quindi, i giocatori meno capaci del .it tendono a chiamare i push troppo light…”.

Chiudiamo chiedendo al pro di Poker Club quanto incida il mindset nella buona/cattiva gestione della fase short stack.

“Direi abbastanza. E’ più facile sperperare uno stack di dieci big blinds piuttosto che uno di 100. Come ho detto ci sono delle regole matematiche da seguire quando si è in questa situazione e se una sorta di tilt porta a non seguirle non va affatto bene!

Articoli correlati

ItaliaPokerClub non è un operatore di gioco a distanza, ma un portale informativo dedicato ai giochi. Tutte le poker room partner del nostro portale hanno regolare licenza AAMS. Il gioco è riservato ai soggetti maggiorenni e può causare dipendenza e ludopatia.
Consigliamo, prima di giocare, di consultare le probabilità di vincita dei singoli giochi presenti sui siti dei concessionari